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“Tanta solerzia e fretta ad aumentare la tariffa della sosta e altrettanta lentezza a recuperare un credito di quasi 12 milioni di euro da Acque di Casalotto”. Accostare le due vicende non è tecnicamente perfettamente corretto, lo sanno i vertici dell’associazione commercianti di Catania, ma da certamente il senso dell’incoerenza e produce un sentimento di fastidio nei commercianti, ma anche nei comuni cittadini, chiamati a sborsare tributi divenuti insostenibili.

“Ci rendiamo conto che le due vicende – afferma Giovanni Saguto presidente dell’associazione commercianti di Catania – sono distinte e separate. Però dà un senso di fastidio vedere che l’amministrazione per risanare un buco da 300 mila euro, incredibilmente prodotto da Sostare, vorrebbe aumentare la tariffa oraria della sosta, mentre, dopo anni, non viene ancora riscosso un credito da quasi 12 milioni di euro, pari a quello di Acque di Casalotto. Se un cittadino o un commerciante tarda a pagare la bolletta dei rifiuti o del suolo pubblico oramai viene quasi perseguitato mentre nulla si concretizza per riscuotere una somma così elevata, che potrebbe servire a mettere in ordine marciapiedi e strade disastrate o ad aiutare le fasce deboli della città. Tutto ciò in un comune come quello di Catania che rischia il default e che approva il bilancio preventivo 2015 il 30 dicembre del 2015 risulta ancora più difficile da digerire”.

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Il caso Acque di Casalotto è riemerso nei giorni scorsi per iniziativa del segretario cittadino di SEL Fausto Failla che ha denunciato il tentativo di cancellare il debito da parte del Comune, situazione, però, smentita dall’amministrazione comunale. “Ci conforta apprendere – dichiara il vice direttore di Confcommercio Francesco Sorbello – che il Comune di Catania non voglia rinunciare al credito vantato. Chiediamo però che l’amministrazione sia più precisa ed esaustiva su questa paradossale vicenda. Un credito di 12 milioni di euro non è certamente poca cosa specie in un Comune che ha macroscopiche e sostanziali difficoltà di bilancio. Chiediamo che sia fatta chiarezza sullo stato dell’arte ed in particolare sulle situazioni in essere che impediscono la riscossione della somma vantata dal Comune di Catania. Il Comune non può proporre l’aumento della sosta o non pagare diversi milioni di euro ad una azienda catanese che, pertanto, rischia di fallire e non spiegare come effettivamente stanno le cose con Acque di Casalotto. Vorremmo capire se il credito è effettivamente esigibile e da cosa dipenda la riscossione. Solo per un fatto di trasparenza”.

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