Intervista con...

Antonella Caldarella, attrice, burattinaia ed autrice di testi teatrali per bambini e Steve Cable, autore, regista e attore di teatro di ricerca, formano a Catania un affiatato sodalizio artistico e sono i fondatori, dal 1997, dell’associazione culturale “La Casa di Creta – Teatro Argentum Potabile”, che dall’inizio sviluppa tre principali percorsi creativi: Il Teatro per bambini (La Casa di Creta), il Teatro per adulti (Teatro Argentum Potabile) e il Teatro in Lingua Inglese.
In questi anni Steve ed Antonella hanno prodotto più di 30 spettacoli teatrali originali, condotto numerosi laboratori e corsi di formazione, pubblicato 11 libri ed organizzato diverse festival e rassegne di Teatro di Strada e Teatro per Ragazzi. Nel 2015 hanno creato lo spazio teatrale “Roots” dove si organizzano laboratori teatrali (in Italiano e in lingua Inglese) nonché le stagioni teatrali “Il Teatro dei Giganti” e “Underground Rivers”.

“Possiamo assicurare – spiegano Antonella e Steve – che il teatro per bambini o per ragazzi non ha nulla da invidiare al teatro per adulti o di ricerca e poi richiede tanta preparazione, tanto impegno e, cosa da non trascurare, fa conoscere ed alterna varie tecniche quali le ombre, il teatro d’attore, le marionette da tavolo, manipolazioni di carta e i pupazzi su nero”.

Abbiamo incontrato Antonella Caldarella e Steve Cable nell’accogliente spazio catanese del “Roots” ed abbiamo parlato della loro attività, del futuro del teatro per adulti e dei loro prossimi obiettivi.

Il vostro lavoro con l’associazione “La Casa di Creta” e come si svolge l’attività nello spazio teatrale Roots, in via Giuseppe Borrello 73, a Catania…
“La nostra compagnia è distinta in tre gruppi ben specifici ovvero: La Casa di Creta come Teatro Ragazzi, Teatro Argentum Potabile che si occupa di Teatro per Adulti, e “Cable’s Comedy Theatre” per quanto riguarda il Teatro in Lingua Inglese. In questi anni le nostre energie sono state rivolte prevalentemente al teatro ragazzi e in lingua inglese, così da farci diventare una realtà riconosciuta ed apprezzata per i nostri spettacoli divertenti, musicali, ma allo stesso tempo ricchi di contenuti. Dallo scorso anno abbiamo aperto lo spazio Roots dove poter mettere per l’appunto “radici” e poter fare i nostri spettacoli per il nostro pubblico. Per anni siamo stati itineranti, organizzando rassegne nei vari comuni della provincia e comunque abbiamo raccolto enormi consensi, in quanto il pubblico ci ha sempre seguito nel nostro girovagare. Da Roots abbiamo una stagione di Teatro Ragazzi ,’Il Teatro dei Giganti’, la stagione per adulti ‘Underground Rivers flussi teatrali nel sottosuolo cittadino’ ed infine i laboratori teatrali in italiano e in inglese”.

Quale dei tre percorsi da voi portati avanti è più apprezzato e seguito?
“Con i bambini ormai siamo una realtà riconosciuta non solo in Sicilia, ma in tutta Italia, già da tempo i nostri spettacoli li portiamo fuori nelle varie rassegne con grande successo. Le famiglie ci conoscono, apprezzano il nostro lavoro e ci seguono con grande interesse. Un po’ più difficile è per noi il Teatro per Adulti, che comunque è il nostro padre, in quanto entrambi abbiamo iniziato il nostro percorso teatrale facendo spettacoli di ricerca teatrale per un pubblico adulto. Grazie a questo spazio Roots, abbiamo ripreso intensamente la nostra produzione di spettacoli di Teatro Argentum Potabile. Oltre a riprendere spettacoli come Sempre Tua o La Terra di li Rosi, quest’anno abbiamo preparato TEMPONONTEMPO, un varietà esistenziale di Antonella Caldarella. Sicuramente è più difficile fare teatro per i grandi, soprattutto in questo momento e soprattutto quando si tratta di testi originali (e quindi titoli sconosciuti piuttosto dei soliti classici triti e ritriti), e trattandosi in più di Teatro non commerciale, ma visto che Teatro Argentum Potabile è parte del nostro percorso, vogliamo dedicarci con grande energia ad avere un pubblico che ci segua anche con il teatro per un pubblico serale”.

Una scena di "La Terra di li Rosi"

Una scena di “La Terra di li Rosi”

Vi occupate anche di editoria e di laboratori….qual è la risposta del pubblico?
“L’editoria per bambini è cominciata per gioco o anche per il desiderio di scrivere un libro per bambini, anche perché sembrava dovuto visto il successo avuto con gli spettacoli in questi anni. Già da anni ci occupavamo di progetti di promozione della Lettura, come per esempio il progetto ‘Viaggi tra le Storie’ svolto per sei anni nela Biblioteca di Gravina di Catania. Il pubblico ha risposto in maniera entusiastica, tanto che ormai è diventato necessario scrivere il libro insieme alla storia dello spettacolo. Per molti titoli siamo già alla seconda ristampa come ad esempio, Il regalo di Babbo Natale, Gelsomina o i tre porcellini. Per quanto riguarda i laboratori teatrali, li facciamo da tantissimi anni, ma sempre in scuole o enti. Avere uno spazio nostro è bellissimo, poiché abbiamo la possibilità di creare un ambiente confortevole per poterci muovere liberamente e far esprimere i ragazzi dal punto di vista artistico. Il laboratorio in lingua inglese sta riscuotendo un enorme successo, poiché i ragazzi o gli adulti, possono imparare, praticare la lingua ma allo stesso tempo divertirsi e fare teatro. Le metodologie sono ludiche, ma allo stesso tempo ricche di disciplina e tecniche teatrali. Diciamo che si accresce le proprie abilità con grande divertimento”.

Cosa provate davanti ad un pubblico di bambini e cosa vuole oggi lo spettatore, dall’attore in scena? Vi gratifica più un pubblico di bambini o di adulti?
“Amiamo fare entrambe le cose. Non facciamo teatro ragazzi per ripiego, ma a noi piace lavorare con i bambini, un pubblico attento e soprattutto esigente e difficile. Se un bambino non è attratto da uno spettacolo si alza e vuole andare via, un adulto invece rimane. Il linguaggio drammaturgico non è semplice come può sembrare, bisogna avere i ritmi giusti, il linguaggio adatto e anche i contenuti sono importanti. Consideriamo anche che in realtà gli spettacoli non sono visti solo dai bambini, ma anche dai genitori e quindi è necessario far divertire e riflettere anche il genitore. Devono avere un linguaggio universale. Col Teatro per un pubblico adulto è diverso, forse anche un pò più facile, perché il nostro modo di essere e di pensare è adulto. Ma altrettanto gratificante, anche perché spesso ci piace comunicare in maniera forte e le risposte sono sempre molto intense. Ogni spettacolo che mettiamo in scena è per noi sempre un momento molto gratificante, perché seppur non numeroso il nostro pubblico è sempre entusiasta. E questo ci incoraggia ad andare avanti con grinta e passione. Diciamo che oltre a non perdere di vista il nostro bambino, cerchiamo di soddisfare a pieno la nostra maturità.
Pensiamo che il pubblico dagli attori desideri semplicemente la verità, vuole vivere veramente delle emozioni, vuole vedere storie nuove che lo coinvolgano, dove possa rispecchiarsi, ridere di se stesso e dei propri difetti o anche riflettere e pensare. Ogni persona a teatro non vuole riposare, né smettere di pensare, ma vuole osservare per capire e poi rinnovarsi. Diciamo che, tornando indietro nel tempo, il pubblico desidera la catarsi”.

Antonella e Steve

Antonella e Steve

Qual è la situazione catanese e siciliana del teatro per bambini?
“Noi spesso andiamo fuori in festival o rassegne, appunto per confrontarci, poiché il confronto con gli altri è importante. Noi siciliani siamo molto diversi dagli “italiani”. Abbiamo tante risorse, siamo anche molto bravi, ma soffriamo di individualismo. Mentre gli “italiani” (uso questo termine perché non è solo una questione meridionale) hanno capito che collaborando si lavora meglio. Andare fuori ci ha fatto capire che è molto interessante e più utile per il teatro se si sta insieme, se si fa rete. Noi abbiamo imparato molto uscendo dalla Sicilia. E così abbiamo iniziato a collaborare con molte realtà siciliane, con grande sintonia e rispetto. In tanti casi abbiamo incoraggiato altre compagnie di teatro ragazzi ad osare, a cercare di resistere anche quando la situazione sembrava veramente terribile. E in effetti nella nostra rassegna oltre a noi, vi è sempre qualche compagnia siciliana che lavora con cura e amore. Sicuramente le compagnie che lavorano seriamente in Sicilia sono poche, ma poche rispetto alle innumerevoli compagnie che vi sono in ogni altra regione d’Italia, soprattutto al Nord.
Accanto alle compagnie serie vi sono anche tanti e forse troppi che si improvvisano e creano spettacoli per bambini, magari scopiazzando di là e di qua, senza magari un testo, poiché non vi è una drammaturgia per l’infanzia a cui attingere. Sicuramente la parte più importante per la riuscita di uno spettacolo per bambini è proprio il testo. Se non si parla nel loro linguaggio si rischia di fallire, appunto perché i bambini sono veri e non hanno peli sulla lingua e in effetti molte compagnie producono spettacoli per una stagione e basta. E in effetti quelli che rimangono sono quelli che ci credono e lavorano sodo per meritare la loro fiducia”.

Parlando di teatro per adulti, secondo voi, dove va il teatro e la drammaturgia?
“In realtà come drammaturgia non siamo messi così male, soprattutto in Sicilia abbiamo dei bravi drammaturghi, il problema è che sono poco conosciuti e soprattutto vengono poco rappresentati. Se si pensa che Emma Dante, grande regista e autrice, non viene qui a Catania da tantissimi anni. Rappresentata in tutta Europa, qui in Sicilia la conoscono solo gli addetti ai lavori, anche perché l’ultima volta che l’ho vista qui è stato circa 10 anni fa. I talenti ci sono e noi siciliani siamo bravissimi, sia come drammaturghi, che come produzione di spettacoli, solo che il pubblico dovrebbe sapere della nostra esistenza. Parlo anche della nostra realtà, nasciamo nel 1997 e creiamo una serie di spettacoli di ricerca molto particolari “Figli dei nostri padri”, “Acqua”, “L’Angelo della morte”, per poi passare a spettacoli più popolari, ma sempre originali come “Gioco da ragazzi” “A ricchezza di Peppe Nappa”, “ La Terra di li rosi”, “Sempre tua” e per finire “TempoNonTempo”, spettacoli scritti da Steve Cable o da Antonella Caldarella – spettacoli da vedere – ci hanno sempre detto ma…come fare a farli vedere? Questo è il problema. Come portare la gente a teatro? Questo è un grosso dilemma. Sicuramente i media hanno anche la loro responsabilità. Uno spettacolo teatrale è un opera culturale, che nutre la mente, che serve all’uomo più dei vestiti o dell’ipad. Pubblicizzare un’opera teatrale ha un grande valore, non è un prodotto. E purtroppo, quando non si capisce che bisogna nutrire la mente con l’arte e la cultura, non si può poi ottenere una società sana e pulita se non si offrono stimoli nuovi e ricchi di contenuti. Mi riferisco anche ai tanti amministratori che non fanno altro che dar da mangiare ai nostri cervelli spettacoli vuoti e senza senso, che incitano i giovani poi a dover diventare veline e velini. Il teatro va nella stessa direzione della nostra società, deve avere ritmi veloci, linguaggi nuovi, passionalità e per fare questo bisogna dare spazio a chi ha qualcosa da dire”.

Antonella Caldarella

Antonella Caldarella

Chi sono Antonella e Steve nella vita di tutti i giorni?
“Sono due persone semplici, che amano viaggiare, andare a teatro, al cinema, due persone curiose che amano nutrirsi di cose sane e gustose. Due persone che fanno le cose con passione, sia un piatto di pasta che scrivere un testo teatrale, con la stessa intensità. Che amano la vita e cercano di rispettare gli altri, nonostante le loro tendenze karmiche. Steve e Antonella sono due persone che non diresti mai che sono attori, registi, autori. Non tutti e due per lo meno”.

Una particolare soddisfazione in questi anni di attività…
“Siamo soddisfatti di essere riusciti a vivere di teatro, nonostante tutto. E ogni giorno siamo felici, perché facciamo un lavoro che ci piace tanto e ogni giorno ci stupiamo di quello che siamo riusciti a fare”.

I vostri prossimi impegni ed un sogno che vorreste realizzare…
“Far conoscere il nostro piccolo, ma grande spazio Roots, uno spazio accogliente, caldo, dove si può stare insieme e da soli, ridere e piangere, dove si possono provare emozioni nuove e vecchie, uno spazio dove ci si sente a proprio agio e si ha voglia sempre di tornare. Di sogni ne abbiamo tanti: sicuramente far crescere il nostro spazio Roots e farlo vivere di energie nuove e creative. E poi che le nostre opere teatrali raggiungano il maggior numero di persone possibili, perché ciò ci gratifica e ci appaga più di tutto. E ancora che finalmente le persone che governano le nostre vite si rendano conto che il teatro non è “intrattenimento”, ma è cibo per la nostra anima, è necessario”.

1 commento

  1. I recently attended “Alice in Wonderland” while visiting family in Sicily and was very impressed with the young actors, staging, music and costumes. My granddaughter was very interested in your program. You are doing a great job. Keep up the good work.

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