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Sul difficile momento, che si protrae da tempo e che stanno vivendo le Terme di Acireale spa, sugli attuali sviluppi della controversa e dibattuta questione che pare, a breve, debba arrivare ad una svolta, abbiamo incontrato il Commissario liquidatore, avv. Gianfranco Todaro, 52 anni, che quattro mesi fa è subentrato all’ing. Luigi Bosco.

L’attuale commissario liquidatore, l’avv. Todaro, durante il nostro incontro ci ha chiarito meglio gli aspetti riguardanti la situazione delle Terme di Acireale, prospettandoci poi le imminenti novità.

Ci vuole fare un primo bilancio della sua attività di Commissario liquidatore delle Terme di Acireale? Quando si è insediato ed al momento quale è stato il suo compito e quali difficoltà ha incontrato nello svolgimento del suo delicato incarico?
“Sono Commissario liquidatore delle Terme di Acireale spa, società in liquidazione, da quattro mesi, essendo subentrato al precedente liquidatore ing. Luigi Bosco, nel frattempo dimessosi. Ho trovato una società in forte stato di indebitamento e con grosse problematiche gestionali, ma soprattutto in forte crisi di identità.
Avevano cessato da quasi otto mesi l’attività termale a seguito del distacco dell’energia elettrica negli impianti per un grosso debito nei confronti dell’Enel. Mi sono dovuto immediatamente cimentare su due gravi emergenze, quali la calamità naturale del cinque novembre scorso, che ha creato parecchi danni alle strutture termali, ma in particolare al patrimonio boschivo, comportando la chiusura del Parco delle terme per motivi di sicurezza ed una istanza di fallimento proposta in danno della società termale da parte della Procura della Repubblica di Catania, in forza del potere a loro conferito dalla legge, qualora in sede di indagini penali ravvisino lo stato di insolvenza di una impresa.
Entrambe le problematiche mi hanno messo a dura prova. La prima emergenza sarà risolta a giorni, in assenza di un intervento da parte della Regione, malgrado da me sollecitato, in forza di una bando in base al quale la ditta aggiudicatrice rimuoverà tutti gli alberi divelti durante l’allerta meteo, a costo zero. La seconda si è definita di recente con una sentenza da parte della sezione fallimentare del Tribunale di Catania (Giudice estensore dott. Antonio Caruso) che con una sentenza del tutto innovativa, rigettando l’istanza di fallimento, ha stabilito il principio della non fallibilità delle imprese in stato di liquidazione quando il patrimonio immobiliare sia sufficiente a garantire la soddisfazione dei creditori. Mi corre l’obbligo, a tal proposito, ringraziare lo studio legale associato Di Cataldo & Zappalà che con grande pazienza e professionalità, contro ogni pronostico, ha difeso in giudizio la società Terme di Acireale”.

Le Terme di Acireale

Le Terme di Acireale

In quali condizioni ha trovato, appena insediato, il complesso termale di Acireale e soprattutto qual era la sua situazione debitoria?
“Il complesso termale chiuso da mesi e quello alberghiero, chiuso da anni (fanno parte del patrimonio della società termale due alberghi, ovvero l’Excelsior Palace Hotel e l’Hotel delle Terme) sono in pessime condizioni di manutenzione e peraltro nell’ultimo anno oggetto di vandalismo e furti, essendo cessata l’attività di vigilanza per assenza di fondi per garantire tale servizio. La società ha una esposizione debitoria di circa dodici milioni di euro e di alcune centinaia di migliaia di euro di crediti. La prossima settimana avrò un incontro a Palermo alla Presidenza della Regione, con il Presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore al Bilancio Baccei, il liquidatore delle Terme di Sciacca, i sindaci delle rispettive città termali ed i maggiori creditori, proprio per concordare un piano per la ristrutturazione del debito”.

Lei si è da subito innamorato della struttura e dell’incantevole sito e da liquidatore si è trasformato in salvatore delle Terme. Si è intestato una battaglia per salvare sia la struttura acese che quella di Sciacca, ma si è dovuto scontrare fortemente con la burocrazia, con il disinteresse, con mille interessi …
“Non conoscevo a fondo la bellezza e soprattutto l’importanza del sito termale che sono andato ad amministrare. E’ un patrimonio che definirei unico nel contesto delle stazioni termali di primaria importanza a livello nazionale. Ho condotto sin dall’inizio una serie di battaglie anche in favore della società Terme di Sciacca, anch’essa in condizioni disastrose e con un situazione debitoria altrettanto importante.
Entrambe le società si trovano nell’attuale situazione di dissesto, a causa di mancata erogazione di alcun finanziamento da anni e da parte del socio unico, ovvero la Regione Sicilia, in forza di una interpretazione restrittiva da parte dell’Ufficio Speciale liquidazioni all’assessorato regionale al Bilancio ed all’Economia. Sono immediatamente entrato in contrasto con l’Ufficio liquidazioni che anziché coadiuvarmi nella mia difficile quanto spinosa attività, ha invece con grande impegno frapposto ogni mezzo per intralciare il mio cammino, auspicando in piena audizione, davanti alla II Commissione legislativa Bilancio della Regione, Presidente On. Vinciullo, il fallimento delle Terme come panacea di ogni problema. Questo ha suscitato ovviamente la mia immediata reazione, costringendomi ad allontanarmi dall’aula. L’azione demolitrice da parte dell’Ufficio liquidazioni è poi continuato con la bocciatura del bilancio 2014 ed il divieto nei confronti del liquidatore di poter pubblicare un bando di evidenza pubblica per la gestione ai privati. Per aggirare questo ultimo ostacolo ho ritenuto opportuno proporre, durante la mia audizione in Commissione Bilancio un emendamento alla legge 11 del 2010, dove era previsto che il bando per la gestione ai privati delle terme di Acireale e Sciacca fosse di competenza della Regione. Tale emendamento, nel corso dell’esame della Finanziaria, è stato approvato ed oggi i liquidatori di entrambe le società termali possono, in autonomia provvedere alla pubblicazione di un bando ad evidenza pubblica per la gestione ai privati. L’emendamento è stato oggetto di contrasto di una parte della deputazione regionale catanese, che ha tentato sino all’ultimo, ma senza successo, di far sopprimere l’emendamento così come sono andate a vuoto le proposte di modifica da parte dell’Ufficio liquidazioni, che prevedevano la possibilità di vendere (o perlomeno svendere) alcuni beni anche singolarmente per soddisfare i creditori”.

Quale potrà essere il futuro delle Terme di Acireale e dopo l’approvazione dell’emendamento in aula, proposto dall’on. Foti del M5S, si arriverà allora al bando ed alla gestione dei privati?
“Il prossimo passo è quello della individuazione di concerto con la Regione di un advisor che possa predisporre un bando di evidenza pubblica comunque supportato da uno studio di fattibilità e marketing.
Sicuramente l’approvazione dell’emendamento proposto dall’on. Foti spiana la strada dopo che a seguito della L. 11 del 2010 si era affidato alla regione possibilità di pubblicare un bando ad evidenza pubblica per affidare ai privati la gestione del complesso termale, ma dopo cinque anni si era rimasti in un sistema paludoso, che solo attraverso un mio intervento deciso con il quale ho chiarito perché la Regione non poteva pubblicare il bando, atteso che i beni si appartenevano od erano comunque in usufrutto alle società termali in liquidazione e da qui la proposta da me fatta in Commissione Bilancio, durante l’audizione del 3 febbraio 2016, di emendare l’art. 21 della L. 11 del 2010 affidando al liquidatore la gestione del bando per l’affidamento ai privati”.

Quali saranno i prossimi passi e come si evolverà, secondo lei, la controversa vicenda delle Terme?
“Nutro parecchie speranze nella conferenza di servizi che si terrà il 4 marzo a Palermo, indetta dal Presidente Crocetta, che ha voluto prendere personalmente in mano la situazione, consentendo intanto l’approvazione dell’emendamento nella sua forma originaria, ritirando gli emendamenti governativi e quelli soppressivi e convocando la conferenza di servizi alla presenza dell’assessore Baccei, dei liquidatori delle terme e dei maggiori creditori. Ritengo che in quella occasione saranno dettate le linee guida che dovranno tenere i liquidatori per la gestione dei bandi. Ho proposto, intanto, di aumentare il periodo di usufrutto concesso alle società oggi in liquidazione dai rimanenti 18 anni ad almeno 50 anni, in modo da rendere più appetibile il bando agli stakholders interessati”.

C’è effettivamente un interesse a salvarle o prevalgono, come spesso accade, oscuri interessi privati?
“Forse oggi, grazie alla presa di posizione del Presidente Crocetta si, ma nel passato una cordata burocratico-politica, con scopi di natura affaristico-speculativi, ha sicuramente remato contro, portando lentamente le società termali sul baratro del fallimento. Fortunatamente siamo riusciti a scongiurare il fallimento, ma il nemico è sempre in agguato. Ho percepito di essere diventato un personaggio scomodo e c’è chi ha già, anche se non in modo ufficiale, chiesto la sostituzione al vertice della società termale, con qualcuno di suo gradimento”.

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