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Rivalutare l’unicità della persona in armonia con gli altri: questo il primario obiettivo del convegno regionale, promosso dall’ANPEC – Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici e dall’ISFAR – Formazione Post-Universitaria delle Professioni, che si è svolto domenica 5 marzo all’Hotel Nettuno di Catania. Presieduto dal Prof. Dott. Giuseppe Maira, docente di Psicopedagogia, Pedagogista Clinico, Mediatore Relazionale, il convegno ha visto la partecipazione di un nutrito ed altamente qualificato parterre di relatori.

Il giorno successivo è stata eletta a capo della direzione regionale dell’Anpec la Dott.ssa Aurelia Patrizia Billa, Pedagogista Clinico e Dirigente Scolastico dell’Istituto Paritario “A. Moravia” di Catania. All’evento di domenica hanno preso parte oltre cinquecento partecipanti, ai quali sono stati riconosciuti crediti formativi e di aggiornamento dall’Anpec, dall’Università “Niccolò Cusano” di Roma e dall’Ordine degli Avvocati di Catania. Tra i relatori, due capisaldi della pedagogia clinica come il Prof. Guido Pesci, presidente nazionale Anpec ed il Prof. Giuseppe Maira, che ha presieduto il convegno: entrambi hanno tratteggiato linee guida e prospettive della pedagogia clinica, nel rapporto con le istituzioni pubbliche, sanitarie ed educative.

Il convegno ANPEC a Catania

Il convegno ANPEC a Catania

Oltre che dalla realtà della pedagogia clinica italiana, rappresentata dalla Prof. Marta Mani e da operatori del settore in Sicilia, molti anche gli interventi dal mondo giuridico, con la relazione di esponenti del foro etneo e della Dott.ssa Marisa Scavo, Procuratore Distrettuale aggiunto della Procura della Repubblica di Catania, dal mondo della medicina, con pediatri, neuropsichiatri e neurofarmacologi, dalla società civile e dal mondo dell’istruzione, con la partecipazione di docenti universitari, dirigenti scolastici e studenti che hanno proposto loro creazioni sul tema della solitudine: era presente una mostra degli allievi del Liceo Artistico “Emilio Greco” ed è stato proiettato un cortometraggio opera degli studenti del “Moravia”. Notevole lo sforzo organizzativo profuso dal neo-direttore Anpec Sicilia, Aurelia Billa, che ha fortemente voluto questo appuntamento.

“Il Convegno ha avuto lo scopo – ha dichiarato il neo-direttore Anpec Sicilia, Aurelia Billa –di mettere in luce l’operatività del Pedagogista Clinico proprio nello smarrimento e nella solitudine generazionale dei nostri tempi, in particolar modo in una Terra come la Sicilia che si sente Isola sempre più “isolata” dal resto del Paese e dall’intera Comunità Europea. Ma il problema della solitudine è di dimensioni molto più vaste, si insinua dentro le case “normali”, nelle famiglie “giuste”, negli anziani, nei giovani, nei bambini. Rende la Persona fragile, alimenta disagi psico-fisici e socio-relazionali fino alla ricerca di situazioni estreme per colmare vuoti interiori e riscatto sociale. Il fenomeno del terrorismo, quale nuovo interesse fra i giovani, deve portare a nuove riflessioni. È in virtù di queste considerazioni, che sono stati presenti al nostro Convegno qualificati Professionisti, per un confronto attivo, con un programma di interventi che ha dato una concreta visione delle varie problematiche legate alla solitudine e per far conoscere la peculiarità di una figura Professionale, quale il Pedagogista Clinico. Il valore della tematica trattata è ampiamente dimostrato dal prestigio dei relatori che vi hanno aderito.

L’idea di trattare la “Solitudine”, come caratteristica della odierna Società, che coinvolge la Persona di ogni età e di ogni ceto sociale, e di valutare in quale modalità il Pedagogista Clinico potesse essere considerato una risorsa, ha entusiasmato la Sottoscritta e il mio, fantastico, compagno di avventura, il Prof. Giuseppe Maira, e da subito è stato chiaro che questa attenta analisi del fenomeno aveva bisogno di Voci Autorevoli, in ogni campo, Relatori insigni dalla Medicina alla Filosofia, dalla Giurisprudenza al Mondo dell’Istruzione e della Formazione, a quello Universitario, Sportivo, dalle Politiche Sociali alla Magistratura e a quelle Associazioni che combattono ogni forma di azione del sistema mafioso e, non certo per ultime, le voci di Chi è attento osservatore dell’animo umano e della sua costante ricerca di DIO, di Chi si spende quotidianamente nell’opera di realizzazione di una Società Cristiana. Gratitudine e ringraziamenti vivissimi a tutti gli Illustri Relatori che hanno dato la loro disponibilità e il loro prezioso contributo.

Nella foto Aurelia Patrizia Billa

Nella foto Aurelia Patrizia Billa

Far quindi emergere la validità della Pedagogia Clinica, Scienza che abbraccia un approccio olistico della Persona come reale risorsa, per rivalutare l’unicità e il benessere globale della stessa, essendo essa indirizzata al vasto panorama dei bisogni della persona di ogni età, con la capacità di originare nuove intese, ripristinare equilibri ed abilità, vincere ostacoli. Il Pedagogista Clinico prende in considerazione tutte le sfere della persona: sfera emotiva, relazionale, clinica, cognitiva e delle abitudini individuali. La persona viene vista come un quadro: ogni suo particolare, ogni sua sfumatura è indispensabile per comprenderne il suo significato e la sua importanza. La solitudine si può vincere solo ripristinando dialogo e ascolto con le proprie componenti affettive, rivalutando l’unicità della persona in armonia con gli altri”.

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