Cinema

In uscita nelle sale italiane giovedì 17 marzo TRUTH un film di James Vanderbilt con Cate Blanchett e Robert Redford una distribuzione Lucky Red.

La mattina del 9 settembre 2004 la produttrice della CBS News MARY MAPES (Cate Blanchett) aveva tutte le ragioni per essere orgogliosa del suo servizio giornalistico. Ma alla fine di quella giornata, lei, la CBS News, e il famoso conduttore di 60 Minutes, DAN RATHER (Robert Redford), furono messi a dura prova. La sera precedente la trasmissione aveva mandato in onda un reportage investigativo nel quale venivano rivelate delle prove secondo le quali il Presidente George W. Bush aveva trascurato il suo dovere nel periodo in cui prestava servizio come pilota nella Guardia Nazionale dell’Aeronautica del Texas, dal 1968 al 1974. Ma a pochi giorni dallo scandalo, i registri del servizio militare di Bush smisero di essere al centro dell’attenzione dei media e del pubblico, e da quel momento in poi, furono 60 Minutes, la Mapes e Rather a passare sotto la lente di ingrandimento. TRUTH è tratto dalle memorie scritte da Mary Mapes, dal titolo “Truth and Duty: The Press, the President, and the Privilege of Power”, pubblicato da St. Martin’s Press nel 2015.

TRUTH è un film drammatico ambientato nel mondo delle redazioni giornalistiche. E’ una pellicola piena di suspense, che ci porta dietro alle quinte del giornalismo, offrendoci, allo stesso tempo, uno studio approfondito su una miriade di personaggi diversi. Ma non è solo questo: usando le parole dell’ex conduttore della CBS News, DAN RATHER, “Questo film racconta cosa è successo alla libera informazione, come e perché è successo, e perché dovrebbe preoccuparvi.”

Il regista\sceneggiatore JAMES VANDERBILT era rimasto molto colpito dal progetto perché era affascinato dal giornalismo. “Il cinema e il giornalismo rappresentano modi diversi di raccontare una storia. Sono cresciuto con Tutti Gli Uomini del Presidente ed ho scritto e co-prodotto Zodiac, e sono sempre stato molto attratto da quello che accade nelle redazioni giornalistiche. Quando esplode una nuova storia a 60 Minutes, come succede? Come nasce tutto?” Nel 2005, Vanderbilt, che con TRUTH è al suo debutto alla regia, lesse un estratto su Vanity Fair riguardante il libro scritto da MARY MAPES, intitolato “Truth and Duty: the Press, the President, and the Privilege of Power”. Questo memoir racconta dettagliatamente il lavoro svolto dalla Mapes come produttrice del controverso reportage trasmesso da 60 Minutes II sull’allora Presidente George Bush, e sul servizio militare che aveva svolto presso la Guardia Nazionale dell’Aeronautica del Texas, e la successiva tempesta di accuse che fece a pezzi la credibilità della storia, portando al licenziamento della Mapes e alle dimissioni forzate di Rather. “Sapevo come chiunque altro dello scandalo della CBS, ma quando lessi il pezzo, capii di non sapere cosa fosse effettivamente successo dietro alle telecamere. Cinematograficamente immaginai di andare dietro alle quinte, e di vivere la cosa attraverso gli occhi di alcuni giornalisti veterani.”

Vanderbilt e il suo socio di Mythology Entertainment, il produttore Brad Fischer, acquisirono i diritti del memoir della Mapes e iniziarono a discutere con l’ex produttrice riguardo a un adattamento cinematografico. Avendo già collaborato assieme come produttori nel film ZODIAC, di David Fincher, il duo aveva familiarità con le difficoltà che sarebbero scaturite dal fare un film che avrebbe rievocato un periodo drammatico della vita di soggetti reali. “Mary inizialmente era reticente,” come ricorda Vanderbilt, “Ma le chiesi se le andava bene di venire in Texas per qualche giorno. Parlammo di tutto, tranne che di quello che era accaduto. Parlammo dei nostri film preferiti, della sua storia, della mia storia, tranne che di quell’evento, e alla fine si sentì abbastanza a suo agio per andare avanti.”

“Mi fidavo del fatto che Jamie non lo avrebbe trasformato in qualcosa che non era,” dice la Mapes. “Mi piaceva la sua sceneggiatura, e abbiamo analizzato a fondo ogni singolo dettaglio, ma, onestamente, per tutti questi anni, ho creduto che probabilmente non lo avrebbero mai realizzato.” La Mapes non lavora più come giornalista televisiva, ma è andata avanti con la sua carriera, diventando scrittrice e consulente.

I PROTAGONISTI ELLA STORIA

Mary Mapes è stata una pluripremiata produttrice televisiva e reporter per 25 anni; negli ultimi 15 anni ha lavorato presso la CBS News, prevalentemente per la CBS Evening News, assieme a Dan Rather e 60 Minutes II. Ha iniziato a lavorare a Seattle dove, appena terminato il college, è stata assunta come assistente presso la KIRO-TV. Successivamente, è passata al montaggio, e alla produzione, vincendo numerosi premi per il suo lavoro. Nel 1989 è entrata alla CBS News, dove si è costruita una solida reputazione come produttrice, a Dallas. Ha sempre trattato un ampio spettro di storie: dai disastri naturali alle guerre internazionali, dalla pena di morte alla politica: la Mapes era célèbre per essere capace di scovare con grande velocità notizie dell’ultima ora, oltre che per ottenere interviste che altri non riuscivano neanche a sognarsi. E’ stata la prima a intervistare la detenuta Karla Faye Tucker nel braccio della morte nel Texas; un caso che ha sfidato fortemente la percezione americana riguardo al tipo di persone che vengono condannate alla pena capitale. Il crimine e la punizione sono da tempo uno dei temi al centro del lavoro della Mapes, che ha svolto inchieste e analisi approfondite sul significato della giustizia penale in America. Nel 1999, è stata brevemente agli arresti per aver rifiutato di consegnare le sue note e i nomi delle sue fonti ad un procuratore del Texas. Nel 2004, il suo ultimo anno alla CBS, oltre alla storia di Bush e della Guardia Nazionale, rese pubbliche le storie dell’esistenza della figlia biraziale di Strom Thurmond, Essie-Mae Washington-Williams, e delle torture nella prigione di Abu Ghraib, per la quale ha vinto il Peabody Award nel 2005. E’ stata insignita di numerosi altri riconoscimenti, come l’Emmy, il Gracy, e il Freedom of Speech award, solo per citarne alcuni. Vive a Dallas, nel Texas assieme al marito e al figlio.

Dan Rather vanta una carriera di oltre sessant’anni; è stato uno dei più noti giornalisti a livello mondiale. E’ stato uno dei pionieri dell’idea che la televisione potesse essere il luogo adatto alle notizie, ed ha mantenuto vivo quello spirito di innovazione spingendo costantemente avanti i limiti del racconto televisivo. Lungo il cammino, la sua etica del lavoro, il suo naso per il giornalismo investigativo, la sua calma e compostezza, che lo hanno sempre caratterizzato, sia nei momenti di trionfo che nella tragedia, lo hanno reso una voce rispettabile di cui milioni di persone si sono fidate per dare un senso a un mondo complicato. Il curriculum di Rather è fitto come un libro di storia. Ha intervistato ogni presidente da Eisenhower in poi ed ha analizzato ogni singolo evento importante degli ultimi 60 anni. Dal suo primo grande incarico, presso una emittente locale, sull’Uragano Carla, alle recenti guerre in Iraq e Afghanistan, Rather era là, per raccontare tutto all’America, e al mondo. Sulla scena anche a Dallas, ha raccontato l’omicidio del Presidente John F. Kennedy, ed ha dato notizia, come corrispondente della Casa Bianca, di tutti gli sviluppi della cospirazione criminale salita alle cronache con il nome ‘Watergate’. Era fuori della cella di Martin Luther King, a Birmingham, e dietro alla scrivania di anchorman per ore di fila, l’11 settembre e i giorni che seguirono. Era a Berlino durante la caduta del Muro, ha trascorso un anno nelle zone di combattimento della giungla del Vietnam, ed è stato cacciato da Piazza Tienanmen quando il Governo Cinese ha iniziato a vacillare. Ma oltre a occuparsi di raccontare tutti questi eventi di importanza mondiale, Rather, si è rapidamente costruito la reputazione di narratore di talento e versatile, i cui servizi sono caratterizzati da una dose di empatia e di humour, dove motivato. Rather ha iniziato la sua carriera nell’ambito dell’informazione stampata, poi è passato alla radio e, successivamente, alle trasmissioni televisive locali, prima di arrivare alla CBS News, nel 1962. Ha scalato i ranghi rapidamente, e nel 1981 ha ottenuto la carica di anchorman della CBS Evening News, una posizione che è stata sua per 24 anni. La sua conduzione ha aiutato a trasformare 60 Minutes in un’istituzione, e ha dato origine a numerosi special e documentari. Dopo aver lasciato la CBS, Rather è tornato alla conduzione dei programmi di approfondimento che sempre gli sono stati cari, creando il magazine\documentario d’informazione vincitore dell’Emmy Award, Dan Rather Reports, in onda su HDNet. Oggi, è il presidente e Ad di News and Guts, una società di produzione indipendente che ha fondato lui stesso, specializzata in contenuti di non-fiction di alta qualità, attraverso una vasta gamma di canali distributivi tradizionali e digitali. Rather ha vinto tutti i più prestigiosi premi per il giornalismo (alcuni, più di una volta) e ha lavorato come inviato in gran parte dei paesi del mondo; nonostante ciò si considera prima di tutto un Texano. Si è laureato presso la Sam Houston State University. Le frasi in dialetto texano di Rather sono diventate il tratto caratteristico del suo stile narrativo, e del suo modo di condurre i programmi, accattivante e cordiale.

James Vanderbilt (Sceneggiatore/Regista/Produttore) ha iniziato a scrivere poco dopo essersi laureato in Sceneggiatura, presso l’Università della Southern California. E’ nato a Norwalk, nel Connecticut, e ha venduto la sua prima sceneggiatura 48 ore dopo essersi laureato. Ha scritto e prodotto numerosi film, tra di essi ZODIAC, che è stato nominato ai Writer’s Guild of America Award per la migliore sceneggiatura non originale; e SOTTO ASSEDIO-WHITE HOUSE DOWN. Ha scritto la sceneggiatura dei film della serie THE AMAZING SPIDERMAN, oltre che di IL TESORO DELL’AMAZZONIA, THE LOSERS, e del film di prossima uscita INDEPENDENCE DAY: RESURGENCE. E’ membro fondatore di Mythology Entertainment. Vive a Malibu, in California, assieme alla moglie e ai figli. TRUTH segna il suo debutto alla regia.

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