Prima pagina

Le attività operative sviluppate dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania nel corso del 2015 hanno interessato tutti i settori di servizio affidati alla missione istituzionale del Corpo, attraverso l’esecuzione di 40 piani operativi per l’aggressione sistematica e organizzata ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria. In considerazione delle linee di indirizzo dell’Autorità di governo e delle peculiarità del tessuto socio-economico della provincia etnea, particolare impegno e attenzione sono stati rivolti alla vigilanza sulla spesa pubblica e all’aggressione degli interessi economico-patrimoniali della criminalità organizzata. Così come significativo è stato lo sforzo profuso nel contrasto alle frodi fiscali e all’economia sommersa, alla contraffazione, alle altre forme di criminalità economica e ai traffici illeciti.

La complessiva azione svolta si è posta quale strumento di tutela dell’economia sana e onesta, messa in sempre più in difficoltà da chi opera nell’illegalità, nonché di salvaguardia degli interessi delle collettività, spesso lesi da coloro che sperperano il denaro pubblico sottraendo risorse preziose all’erogazione di servizi sociali e assistenziali.

Il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione

Il delicato settore della tutela della spesa pubblica volto a contrastare lo spreco delle risorse, nazionali e di origine comunitaria, anche nel 2015 è stato oggetto di grande impegno per le Fiamme Gialle in quanto contesto geografico etneo le frodi per l’indebita percezione di finanziamenti e aiuti colpisce ancora più gravemente realtà sociali ed economiche già fortemente in difficoltà.

Così, nello scorso anno, i finanzieri hanno: eseguito oltre 300 interventi, tra indagini di polizia giudiziaria e controlli di natura  amministrativa; constatato irregolarità nell’assegnazione di appalti per circa 12 milioni di euro; segnalato alla Corte dei Conti danni erariali per oltre 19 milioni di euro; scoperto, nell’ambito dei controlli relativi alla corretta corresponsione di finanziamenti comunitari e nazionali, indebite percezioni per oltre 26,6 milioni di euro, nonché accertato 9,3 milioni di euro di contributi illecitamente richiesti, di cui è stata bloccata l’erogazione, a fronte di un importo complessivo sottoposto a controllo di oltre 43.5 milioni di euro (con una irregolarità dell’82%). Nello stesso contesto, sono stati deferiti alle Autorità Giudiziarie catanese e calatina oltre 370 responsabili; riscontrato, su 112 controlli in materia di prestazioni sociali agevolate (patrocinio a spese dello Stato, contributi per locazioni a carico degli enti locali, agevolazioni su tasse universitarie, fruizione mense scolastiche, ecc.), 50 soggetti non aventi diritto a tali benefici economici, con una percentuale di irregolarità del 45%.

Inoltre, sono stati denunciati 96 soggetti per reati contro la pubblica amministrazione, di cui 5 tratti in arresto, per episodi di corruzione e concussione, peculato, abuso d’ufficio e violazioni alla normativa sugli appalti.

Tra i principali servizi conclusi, si rammentano: l’operazione “Reaping”, condotta dalla Compagnia Caltagirone, relativa a un’associazione a delinquere finalizzata alla illecita percezione di aiuti comunitari all’agricoltura, che ha portato all’arresto di 9 soggetti, alla denuncia di altri 49 e all’accertamento di oltre 2,7 milioni di euro di finanziamenti illecitamente richiesti e/o percepiti; l’arresto dell’infermiere infedele in servizio presso l’ospedale di Paternò operato dalla locale Tenenza del Corpo.

 Il contrasto alla criminalità organizzata e alla criminalità economico-finanziaria

Nell’ambito della provincia di Catania, la Guardia di Finanza ha fortemente incentrato la propria attività al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico etneo e all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali. Ed è con questo obiettivo che, nel corso del 2015, sono stati svolti 289 accertamenti patrimoniali nei confronti di soggetti appartenenti a sodalizi criminali di stampo mafioso; sottoposti a sequestro beni per un valore di oltre 56 milioni di euro ed effettuate proposte di ulteriori provvedimenti ablatori per oltre 134 milioni di euro, attualmente al vaglio della competente A.G, nonché confische per un valore di circa 14 milioni di euro.

Tra i diversi servizi di rilievo condotti nella decorsa annualità, si ricordano i sequestri di beni mobili e immobili alla cosca Mazzei per un valore di oltre 27 milioni di euro e nei confronti degli imprenditori Bosco/Cuntrò per un valore di oltre 15 milioni di euro, nonché l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti appartenenti al “gruppo della Stazione”.

L'operazione al Porto di Catania

L’operazione al Porto di Catania

Strettamente connesso alla lotta alla criminalità organizzata è il contrasto ai traffici illeciti che ha visto la Guardia di Finanza di Catania pervenire al sequestro di oltre 960 kg di sostanze stupefacenti, di cui 955 kg di marijuana, traendo in arresto 43 responsabili.

In questo settore, si segnala il sequestro del motopeschereccio “Fatima” con oltre 800 kg di marijuana a bordo, l’arresto di 9 responsabili e il recupero di 2 mitragliatori Kalashnikov. Nel più ampio contesto della repressione dei fenomeni del riciclaggio e dell’investimento nei circuiti dell’economia legale dei proventi illeciti nonché dei reati societari e fallimentari, i finanzieri hanno: sviluppato indagini su 256 segnalazioni per operazioni sospette, con un incremento, rispetto al 2014, del 12%; denunciato 69 soggetti per i reati di riciclaggio e usura; denunciato all’A.G. 58 responsabili per illeciti societari e fallimentari, di cui 1 in stato di arresto; monitorato movimentazione transfrontaliera di valuta per oltre 2,2 milioni di euro, sottoponendo a controllo 284 persone e accertando violazioni in 47 occasioni.

Particolarmente significativa in questo contesto è stata l’operazione “Labirinto” in materia di bancarotta fraudolenta che ha portato al sequestro preventivo di due sale bingo catanesi “Alcalà” e “Caronda”, per un valore di circa 15 milioni di euro.

Il contrasto all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali

Nel corso del 2015, grazie a un sempre più efficace utilizzo degli strumenti investigativi a disposizione del Corpo, l’attività è stata rivolta al contrasto delle fenomenologie evasive più insidiose in considerazione sia dei consistenti importi sottratti all’imposizione fiscale che dell’inquinamento dell’economia locale e delle forme di concorrenza sleale adottate grazie agli indebiti vantaggi dell’operare nell’illegalità. In particolare, sono stati denunciati 155 responsabili per reati fiscali, principalmente per omessa dichiarazione, dichiarazione fraudolenta e per emissione di fatture per operazioni inesistenti; scoperti 104 evasori totali, che hanno occultato al fisco circa 127 milioni di euro; accertati oltre 1,3 milioni di euro di accise evase e circa 2 milioni di Kg. di oli minerali consumati in frode, segnalando all’A.G. 105 responsabili, di cui 9 in stato di arresto. Si rammenta in proposito il sequestro di un deposito con oltre 53 mila litri di gasolio, di due autoarticolati e di 52 cisterne nonchè il contestuale arresto di 7 responsabili; eseguiti sequestri preventivi a garanzia dei crediti erariali di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 14 milioni di euro; formulate, sulla scorta delle attività ispettive concluse, proposte per ulteriori 29 milioni di euro.

Sempre sul fronte del contrasto all’evasione fiscale, i reparti della provincia catanese, oltre all’esecuzione di oltre 5.000 controlli strumentali, hanno individuato 304 lavoratori in nero o irregolari, provvedendo a sanzionare 98 datori di lavoro. Tra le diverse attività condotte si segnala il controllo eseguito dalla Tenenza di Acireale nei confronti di una fabbrica di imballaggi in legno che impiegava ben 22 lavoratori in nero o irregolari.

Lotta alla contraffazione, alla pirateria audio-visiva e informatica, tutela dei consumatori

Nel territorio etneo le Fiamme gialle hanno rivolto la loro attenzione nel contrasto alle filiere di approvvigionamento e commercializzazione del mercato del falso, assicurando anche il proprio apporto nelle diverse attività finalizzate a intervenire sui fenomeni locali più evidenti quali la presenza dei venditori ambulanti, in particolare in alcune aree del capoluogo e della provincia, e dei posteggiatori abusivi.

Sono stati 143 i responsabili denunciati per violazioni connesse alla contraffazione. Le attività investigative hanno consentito di sequestrare 3,7 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi per la salute pubblica.

In questo contesto, l’operazione di maggiore rilievo è stata quella nei confronti di un imprenditore cinese dedito alla commercializzazione di prodotti contraffatti e insicuri, culminata con il sequestro di un intero deposito ove erano custoditi circa un milione e mezzo di prodotti.

Ancora, particolare attenzione è stata rivolta al mondo della raccolta delle scommesse e la tutela dei giochi, che ha visto i reparti del Comando Provinciale di Catania accertare 9 violazioni relative all’abusiva raccolta di scommesse tramite allibratori esteri, con il conseguente sequestro di 26 computer.

Altri settori di intervento

Nel corso del 2015, nell’ambito delle attività volte a contrastare l’illecito traffico di migranti dalle coste del nord Africa, oltre alle attività di vigilanza e accoglienza in occasione dei numerosi sbarchi avvenuti presso il porto di Catania, sono state sviluppate investigazioni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Catania e unitamente alla locale Squadra Mobile, che hanno consentito, nelle fasi immediatamente successive alle operazioni di soccorso a mare, di individuare e fermare 46 scafisti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Di grande rilievo anche le attività condotte dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, che hanno permesso, nell’anno trascorso, di soccorrere 28 persone in altrettanti interventi eseguiti sul vulcano Etna.

Infine, si segnalano le iniziative volte alla diffusione della cultura della legalità attraverso la terza edizione del progetto “educazione alla legalità economica”, destinato ai giovani frequentatori degli istituti scolastici di ogni grado e che lo scorso anno ha visto vincere uno dei premi nazionali dai ragazzi dell’Istituto “Vittorino da Feltre” di Catania, nonché il sostegno alle associazioni assistenziali attraverso la devoluzione, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Catania, di numerosi capi d’abbigliamento sequestrati da somministrare ai bisognosi e ai migranti accolti nel porto di Catania.

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