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Interventi immediati per esercitare maggiori e continui controlli coordinati e stabilire rigorose barriere fitosanitarie capaci di prevenire l’ingresso di nuove pericolose fitopatie dall’estero, misure urgenti in tema di moratoria e sospensione dei debiti delle aziende agricole, blocco delle importazioni di prodotti agricoli extracomunitari, e riconoscimento delle condizioni di insularità della Sicilia per eliminare lo svantaggio in termini di costi dei trasporti, eccesso di fiscalità, infrastrutture e investimenti.

Sono queste le proposte del coordinamento Agrinsieme (CIA, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e Agci) riunitosi oggi a Catania in un’assemblea programmatica che ha visto allo stesso tavolo il portavoce nazionale di Agrinsieme Dino Scanavino, il sottosegretario del Ministero delle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, l’eurodeputato Michela Giuffrida ed i rappresentanti nazionali di Confagricoltura, Gerardo Diana e di Confcooperative Gaetano Mancini, coordinati dal giornalista Giambattista Pepi.

“Abbiamo bisogno che le nostre produzioni siano tutelate”, ha affermato il portavoce di Agrinsieme Dino Scanavino. “Niente contro il Marocco, niente contro la Tunisia ma non possono essere gli agricoltori a pagare il prezzo della solidarietà”. “Abbiamo uno stato di crisi comprovato e non possiamo compromettere ulteriormente l’economia agricola facendo gravare sul nostro settore fattori di crisi che non  abbiamo sicuramente contribuito a creare o aggravare”, ha continuato Scanavino.

“Il governo deve capire che l’agricoltura ha bisogno di sostegno e misure concrete ed è per questo chiediamo che i trenta mesi di moratoria dei mutui concessi agli allevatori siano estesi per tutti i settori, bisogna sgravare le aziende dei contributi fiscali, almeno di quelli per i dipendenti, così da farci affrontare con più serenità i prossimi mesi”, ha concluso il portavoce di Agrinsieme.

Alle precise richieste di Agrinsieme ha risposto il sottosegretario del Mipaaf  Giuseppe Castiglione, interrotto durante il suo intervento da un paio di imprenditori particolarmente vivaci.

“Abbiamo la possibilità di agire con provvedimenti di emergenza per aiutare l’agricoltura ma stiamo lavorando anche a provvedimenti strutturali”, ha dichiarato Castiglione. “Questo Governo ha lavorato in maniera molto seria, abbiamo lavorato alla riduzione dell’Irap e dell’Imu ma soprattutto abbiamo lavorato per facilitare l’acceso al credito e per far si che le nostre aziende diventino moderne e capaci di competere sul mercato anche attraverso l’utilizzo pieno delle risorse messe a disposizione dal nuovo Psr”.

Numerose le presenze in sala dei dirigenti locali di Cia, Confagricoltura e Legacoop, tra questi il presidente provinciale di Cia Catania, Giuseppe Di Silvestro che ha aperto l’assemblea portando all’attenzione dei politici in sala le numerose difficoltà dell’agricoltura siciliana. “Le istituzioni ascoltino le nostre richieste, in particolare quella riguardante la moratoria dei pagamenti” – ha dichiarato Di Silvestro prima di cedere il microfono al presidente nazionale della sezione agrumicola di Confagricoltura Gerardo Diana.

“Abbiamo un problema serio in tema fitosanitario e di sicurezza alimentare che non deve riguardare solo il Ministero dell’Agricoltura ma il Governo Renzi e la Mogherini”, ha esordito Diana. “Bisogna fare controlli su tutto quello che entra in Italia da Marocco e dalla Tunisia, bisogna vedere con che pesticidi sono trattati i prodotti che arrivano sulle nostre tavole  e bloccare immediatamente le importazioni nel caso in cui si trovino sostanze vietate  o malattie non presenti da noi e già diffuse in quei paesi”,  ha  continuato il rappresentante di Confagricoltura che ha anche stigmatizzato il mancato riconoscimento da parte del commissario per l’agricoltura  Phil Hogan della clausola di salvaguardia per il pomodoro siciliano: “Questa è un’Europa fatta di chiacchiere che non serve ai cittadini”, ha chiosato Diana.

Dal parlamento della stessa contestata Europa citata da Diana è da poco arrivato per la Sicilia il riconoscimento della condizione di insularità. Un riconoscimento che potrebbe aprire le porte ad una serie di vantaggi per l’economia agricola siciliana e che la deputata Michela Giuffrida considera, non senza orgoglio, “una vittoria personale questa risoluzione che riconosce il nostro gap, adesso la trattativa passa al governo nazionale e al governo regionale che ho già sensibilizzato su questo tema”.

Per il vicepresidente nazionale di Confcooperative Gaetano Mancini “c’è  da far si che il Governo prenda coscienza del problema dell’Agricoltura”. “Servono regole uguali per tutti i produttori: italiani, marocchini, tunisini, ma serve anche che i nostri imprenditori agricoli producano agricoltura di qualità capace di conquistare i mercati”.

In sala, insieme a tanti imprenditori agricoli, il vertici regionali di Cia e Confagricoltura Rosa Anna Castagna e Ettore Pottino, Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania; Giosue Catania, vicepresidente provinciale Cia; Giuseppe Giansiracusa, presidente provinciale Legacoop ed i deputati nazionali Luisa Albanella e Giovanni Burtone.

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