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Conoscete questa bella poesia di Boley, scritta nella prima metà del Novecento?

“Lautru jornu, ntra la piscarìa

a vuci forti dissi: Cavaleri!

Si ni vutaru, su la vita mia

na cinquantina, davanti e darreri

Ma chiddu ca mi fici stranizzari

fu… ca un vaporta si vutò macari”.

Ebbene il “vaporta” di cui parla il poeta non è altro che un PORTABORSE “ante litteram” che, per la modica cifra di pochi centesimi, aiutava i “signori” a portare le borse della spesa a casa. Di solito erano ragazzini nulla facenti o dei miseri disoccupati che facendo questo “servizio”, indispensabile all’epoca dato che non c’erano i supermercati con i relativi carrelli per trasportare la spesa in macchina, si rendevano utili alla comunità. Ebbene, sintiti, sintiti, sintiti…è di questi giorni la notizia che il sindaco di Catania si procuravu un PORTABOSSI, o “vaporta”, pirchì dici ca ‘u Cumuni n’havi di bisognu! Oh… finalmenti… era ura ca macari a Catania certi “servizi indispensabili” venissero fatti da persone competenti e adatte al ruolo. Difatti il “portaborse, non si limiterà a “carriari” sacchetti da spisa ai vari assessori, ma darà anche un “supporto tecnico-organizzativo all’attività dell’amministrazione, si occuperà della redazione di documenti su impulso del Sindaco e s’impegnerà nell’organizzazione di manifestazioni ed eventi”. Insomma si “carria” ‘na bella CUTRA! Chistu significa che al Comune nuddu, e dico NUDDU, è capaci a fari queste mansioni! Mi chiedo…ma fin’ora comu ha jutu avanti il nostro Comune?I cittadini fin’ora hanno pagato tanti dipendenti comunali addetti a queste faccende AMMATULA? Se così è credo che molti dipendenti comunali verranno licenziati…  Bonu… vuol dire che il Comune risparmierà migliaia e migliaia di euro. E invece non è così, i dipendenti rimarranno, grazie a Dio, tutti al loro posto e il PORTABORSE, ppi nostra disgrazia, s’ammucca….  – pochi centesimi? – …No! No! No! No! No-vantamila euro! Alla faccia….! Cittadini… Evviva Catania!

Turi Giordano

Turi Giordano

Turi Giordano, regista, autore ed attore, è un fine conoscitore della realtà teatrale catanese e siciliana in genere, appassionato ricercatore ed indagatore di storia del teatro. Negli anni si è sempre interessato di teatro andando a scovare in biblioteca, tra vecchie carte, testi nuovi o poco rappresentati, scrivendo, recitando e dirigendo lavori teatrali messi in scena con successo. Questo ed altro, accompagnato da una innata allegria e spiritosaggine alla catanese.

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