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In merito ai dati pubblicati dall’Istituto di Statistica, da leggere a fine articolo (http://www.istat.it), sulle drammatiche condizioni di vita che assoggettano milioni di famiglie in Italia ancora oggi costrette a vivere in totale stato d’indigenza, riceviamo e pubblichiamo l’appello rivolto al mondo politico ed ai rappresentanti delle istituzioni, dal portavoce di Forum Terzo Settore Sicilia, Pippo Di Natale:

“Di più drammatico del dato sulla povertà in Sicilia, reso noto dall’ISTAT, ci sono l’indifferenza della politica e le inutili parole e vuoti proclami del presidente Rosario Crocetta.
Ci spieghino perché nel 2015 e nel 2016 non è stato speso un euro delle risorse messe a disposizione dalla programmazione comunitaria 2014/2020 per le politiche di inclusione sociale.
Ci informino perché non è stata posta all’ordine del giorno dell’Ars la proposta di legge di iniziativa popolare di contrasto alla povertà assoluta in Sicilia.
Non è più tempo di parole e di sterili enunciazioni è l’ora di agire.
Crocetta convochi immediatamente un tavolo con tutti i soggetti interessati, si faccia un censimento delle risorse disponibili (comunitarie, nazionali e regionali) e siano avviati tutti gli interventi necessari, senza inventarsi nulla ma attuando quanto già sperimentato e individuato nelle linee guida approvate dalla conferenza stato regioni.
Il terzo settore con tutte le sue componenti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, fondazioni) è pronto a fare la sua parte, augurandosi che anche la politica, le istituzioni facciano la loro”.

CronacaOggiQuotidiano offre le proprie pagine per pubblicare interventi e proposte che possano essere utili per suggerire spunti di riflessione ed incentivare all’attuazione di interventi urgenti e costruttivi.

I dati Istat sulla Povertà in Italia

Le stime diffuse in questo report sono riferite a due distinte misure della povertà: assoluta e relativa, che sono elaborate utilizzando due diverse definizioni e metodologie basate sui dati dell’indagine sulle spese per consumi delle famiglie (cfr. Glossario).

Nel 2015 si stima che le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta siano pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi).

L’incidenza della povertà assoluta si mantiene sostanzialmente stabile sui livelli stimati negli ultimi tre anni per le famiglie, con variazioni annuali statisticamente non significative (6,1% delle famiglie residenti nel 2015, 5,7% nel 2014, 6,3% nel 2013); cresce invece se misurata in termini di persone (7,6% della popolazione residente nel 2015, 6,8% nel 2014 e 7,3% nel 2013).

Questo andamento nel corso dell’ultimo anno si deve principalmente all’aumento della condizione di povertà assoluta tra le famiglie con 4 componenti (da 6,7 del 2014 a 9,5%), soprattutto coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e tra le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%), in media più numerose.

L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Nord sia in termini di famiglie (da 4,2 del 2014 a 5,0%) sia di persone (da 5,7 a 6,7%) soprattutto per l’ampliarsi del fenomeno tra le famiglie di soli stranieri (da 24,0 a 32,1%).

Segnali di peggioramento si registrano anche tra le famiglie che risiedono nei comuni centro di area metropolitana (l’incidenza aumenta da 5,3 del 2014 a 7,2%) e tra quelle con persona di riferimento tra i 45 e i 54 anni di età (da 6,0 a 7,5%).

L’incidenza di povertà assoluta diminuisce all’aumentare dell’età della persona di riferimento (il valore minimo, 4,0%, tra le famiglie con persona di riferimento ultrasessantaquattrenne) e del suo titolo di studio (se è almeno diplomata l’incidenza è poco più di un terzo di quella rilevata per chi ha al massimo la licenza elementare).

Si amplia l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata (da 5,2 del 2014 a 6,1%), in particolare se operaio (da 9,7 a 11,7%). Rimane contenuta tra le famiglie con persona di riferimento dirigente, quadro e impiegato (1,9%) e ritirata dal lavoro (3,8%).

Fonte Istat

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