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Tornando a parlare di pedate, la prima immagine che mi si para davanti agli occhi è – chissà mai perché – quella della p. m. tranese Simona Merra che sembra sferrarne una in faccia a un apparentemente inebetito Leonardo De Cesare, legale del capostazione di Andria indagato per il disastro dei treni. Sembra che la foto sia stata scattata durante una festa di tre anni prima. Invero, l’espressione del maschio, più che il timore di essere colpito, sembra palesare un plateale erotismo nei confronti di una nient’affatto disdicevole donna; la foto, soprattutto, ha le caratteristiche di quelle scattate in evidente momento ludico – seppure sui generis – tra amici. Ovunque è normale che ex colleghi universitari possano diventare uno avvocato e l’altra magistrato e che abbiano vissuto momenti “conviviali”. Di là dai commenti, variegati e possibili, sulla questione, mi crea maggior ripulsa l’animus sciacallesco di chi ha diffuso l’immagine.

Logo Catania Calcio

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Passando ad altri tipi di pedate, confermo di avere rinnovato l’abbonamento per le partite del Catania. È vero, i prezzi sono aumentati, è stata reintrodotta la cosiddetta giornata rossazzurra (sottrazione = ulteriore “tassa”), sono state eliminate le riduzioni per le famiglie… In cambio cosa ci è offerto? Credo che per farsi un’idea sulla consistenza della squadra allestita (al momento, non del tutto) da Lo Monaco, bisogni aspettare almeno domenica sera; la gara di campanile con l’Akragas (i cui dirigenti non possono aver dimenticato quello che considerano un voltafaccia, a proposito dello svanito ritiro a Torre del Grifo) sarà, finalmente, una prova meno evanescente di quelle sinora disputate con avversari tipo Aci Platani, Sferro e Santa Maria degli Ammalati… Per quanto, quella col Siracusa alcune cose le abbia espresse… Sia su fatti generali che definirei – elegantemente – assurdi, sia sull’attuale stato degli etnei.

Assurda è stata la manfrina dei sostenitori aretusei; ma ancor più assurda è risultata la sfrontatezza di quella che da sempre definisco “ingiustizia sportiva”. Sono fissato, lo so… Ma è colpa mia, se i “podestà” scelgono un arbitro palermitano (tale Luigi Pillitteri) – sottolineo, e non a caso, “palermitano” – che, davanti a un’azione per lo meno dubbia, non ha dubbi sull’assegnare il rigore contro il Catania? Dal dubbio nasce la certezza!… Agostino prima di Descartes; che cultura questo Carneade che, davanti ad un’azione non meno dubbia, un po’ prima, non aveva dubitato, negando l’assegnazione della massima punizione ai catanesi! Bastasse… No. Lui e i suoi complici redigono un referto “cieco”, cioè da “ovvi”, nel quale si tace sulle malefatte dei locali che sarebbero costate care.

Ecco, invece, le sanzioni:

  • 2.500 euro al Siracusa Calcio (per avere propri sostenitori, durante l’intervallo della gara, dato luogo ad una violenta sassaiola con l’opposta tifoseria, provocando forte ritardo sull’orario d’inizio del secondo tempo di gara; prima della ripresa del gioco del secondo tempo di gara, mentre l’assistente arbitrale controllava la rete di una porta, dal settore occupato dai propri sostenitori veniva lanciato un accendino che sfiorava il volto del predetto assistente).
  • 1.000 di euro al Catania (per avere propri sostenitori – in campo avverso, nell’intervallo della gara – dato luogo a una violenta sassaiola con l’opposta tifoseria, provocando forte ritardo sull’orario d’inizio del secondo tempo di gara).

Nel frattempo è stato dipanato il garbuglio riguardante Rosina. Nessun rimpianto… Una cosa, però, va detta: è assurdo criminalizzare il calciatore e il di lui fratello, procuratore, se pretendono il rispetto di un contratto che qualcuno ha firmato in nome e per conto del Calcio Catania. Forse, con leggerezza (oppure?), come tanti altri; una grana come altre; terminate tutte peggio; nel migliore dei casi, senza monetizzare alcunché, a fronte di esborsi esosi. In qualche caso – se non si risolverà diversamente – con punti di penalità da scontare nel campionato a venire.

Certo, che a leggere quanto è pubblicato sull’argomento (e a crederci) se ne trae la convinzione che l’epopea catanese del signor Cosentino (ovviamente, avallato – chissà perché e come mai – dal comandante supremo) è stata nefasta più d’ogni ardita immaginazione. Ma il Pablo se ne fotte e continua a tessere relazioni con importanti esponenti anche del calcio italico (in passato, indicati come amici di Pulvirenti); e il Catania continua a “pescare” nel suo paese… E vi rinviene persino qualche suo tesserato “desaparecido” (ché in Argentina questa parola, ahimè, la conoscono) come Gonzalo Piermarteri. A parte i loschi retroscena svelati da una testata giornalistica catanese, si spera che il ritrovamento non contempli altre rivendicazioni (e lo spauracchio di altre penalizzazioni)… E quelli del dopo Cosentino non se n’erano accorti? Ma nelle mani di chi siamo stati?

Gli “arcani” la fanno da padroni… oltre i vertici della più ardita fantasia. Speriamo che tutte quelle “supposte” siano idee e non farmaci.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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