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Con l’eroina tragica “Medea” si è chiusa, con un bilancio positivo, la mini rassegna teatrale estiva promossa dalla Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa. Un altro grande successo di pubblico per il ciclo degli spettacoli ”Palchi DiVersi Estate al Castello”. Venerdì e sabato scorso, infatti, “Storia di Medea” ha fatto rivivere al parco del Castello di Donnafugata gli antichi fasti della tragedia greca di Euripide. Grandi interpretazioni con l’attrice protagonista Federica Bisegna nei panni di Medea, ed ancora l’attrice ospite Tiziana Bellassai in quelli della nutrice, e lo stesso regista Vittorio Bonaccorso in quelli di Giasone. E poi i giovani attori della compagnia teatrale, ovvero Benedetta D’Amato, Monica Firullo, Federica Guglielmino, Gaia Guglielmino, Francesco Piccitto (da segnalare la sua coinvolgente interpretazione nel ruolo del messaggero), Micaela Sgarlata, Gessica Trama e i piccoli Giovanni Fiaccavento e Giovanni Candiano che hanno interpretato i figli di Medea.

Federica Bisegna interpreta Medea

Federica Bisegna interpreta Medea

Nella magica scenografia proposta sulla scalinata del castello, tutti hanno contribuito a ricreare l’atmosfera del teatro classico con i suoi aulici fasti ed i suoi drammi. Con “Medea” Federica ha incarnato la rabbia della donna tradita, nella rappresentazione e nella narrazione tutto il dramma oscuro di Medea e la sua grande forza: amore, passione e dolore. E poi l’infanticidio, oggi ancora attuale come allora, per una sorta di perfido egoismo genitoriale. Ricordiamo che per i Greci dell’età di Pericle l’infanticidio si collocava tra i crimini più mostruosi ed inaccettabili. Nel dramma, all’epoca poco accettato dai greci, la grande attenzione di Euripide per i valori umani e non per quelli eroici. Una Medea che non ha accettato la profanazione del sacro talamo e condannata suo malgrado in esilio ha meditato la più atroce delle vendette recidendo per sempre ogni legame che la unisce a Giasone. Una Bisegna straordinaria che si è calata in un ruolo classico che le ha permesso di mettere ulteriormente in luce le sue qualità attoriali.

Grazie ad accorgimenti scenici che le hanno permesso di spogliarsi dalle vesti di Medea, l’attrice si è sdoppiata offrendosi anche nel ruolo di narratrice che, come risaputo, rappresenta la sua più grande passione per testi di teatro di alto livello. Interessantissima la regia di Bonaccorso che, insieme alla scelta delle musiche inquietanti e al disegno dei movimenti del coro, ha offerto la suggestione e il pathos che hanno ulteriormente caratterizzato la rappresentazione. Il pubblico in religioso silenzio ha aspettato col fiato sospeso la fine del dramma e poi è esploso in un grande applauso per la messa in scena. L’ingresso agli appuntamenti di venerdì e sabato è stato gratuito.

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