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E’ partita all’insegna della fantasia, dell’immaginazione e del mito, ma soprattutto all’insegna della qualità, la stagione 2016-2017 denominata “Maschere Nude” del Teatro L’Istrione di Catania, in via F. De Roberto 11, con lo spettacolo di Francesco Russo “Don Chisciotte e Sancio Panza”, riscrittura, tutt’altro che semplice, del capolavoro di Miguel De Cervantes composto nel 1605 in due libri di circa 1212 pagine.

Su una scenografia semplice, elegante, accattivante, curata da Valerio Santi, con un gioco luci azzeccato e che supporta la pièce soprattutto dal lato del sogno e della fantasia, assoluti protagonisti sono l’abile autore della riduzione e regista, Francesco Russo, nei panni del divertente, concreto e curioso e fedele scudiero Sancio ed il misurato e ben calato nel personaggio Valerio Santi che nel ruolo del cavaliere – “caValerio” – Don Chisciotte vive, rivede, la sua smania, il suo sogno di battaglie contro giganti, l’incontro con Dulcinea, i sotterfugi di un mago-destino, le sue scorribande per valli e foreste solitarie. Un percorso tra dubbi, smarrimenti, sogni, sproloqui linguistici con il proprio fedele servitore-scudiero e che si realizzano sul tappeto dell’immaginazione, della fantasia, all’insegna di investiture, di battaglie, di cavalieri dalle gloriose e lucide armature.

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

Ed i due protagonisti si ritrovano quindi a dormire sotto un tappeto di stelle, macinano strada a piedi o a cavallo dei loro fidi destrieri, cercando sempre qualcosa, sorretti da una amicizia fraterna sino alla fine, uniti forse dal sogno, dall’immagine e dalla voglia di viaggiare, di scoprire i vari aspetti del mondo, le magiche e gloriose gesta dei cavalieri erranti. Lavoro in due atti di autentica finezza e che regala tanta poesia, che consente al pubblico di tornare nel mondo del dell’immaginazione e dei cavalieri erranti, grazie alla rilettura ed alla regia di Francesco Russo che con Valerio Santi danno vita sulla scena a due personaggi mitici, quali Sancio Panza e don Chisciotte, sempre attuali e resi dai due interpreti veri, simpatici e carichi di magia e poesia.   Due personaggi, due figure mitiche che si punzecchiano, si scambiano i ruoli, si mettono anche in discussione, uno nei panni dell’altro, però rispettandosi sempre e restando vicini nelle loro vicissitudini ed avventure.

Una scena dello spettacolo

Una scena dello spettacolo

Apprezzabile l’impianto scenografico curato da Valerio Santi ed il gioco luci di Segolene Le Contellec così come gli oggetti scenici e soprattutto quegli elmi, quell’armatura e quei due cavalli davvero funzionali e che danno merito alla fantasia di una affiatata e valida coppia d’interpreti come Francesco Russo e Valerio Santi.

Uno spettacolo – in replica straordinaria anche la prossima settimana (il 22 e 23 Ottobre, ore 21.00 e 18.00), visti i consensi – da vedere e da far vedere anche ai più piccoli, frutto di una interpretazione mai scontata e rigorosa, di un allestimento semplice e fantasioso quanto basta e soprattutto frutto di un lavoro di sintesi da parte dell’autore che ha lavorato sul linguaggio del noto capolavoro e sui contenuti, sfoltendo di molto il testo e regalando, attraverso le battute in dialetto siciliano di Sancio, risate e divertimento agli attenti spettatori che, alla fine, hanno tributato i doverosi e meritati applausi agli interpreti ed alla finissima proposta.

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