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Un appuntamento che non è solo sport. Ma è anche, e soprattutto, solidarietà. L’obiettivo? Condividere esperienze e percezioni diverse. Attraverso la passione per il fuoristrada e le quattro ruote motrici. E’ in programma domenica 23 ottobre il trofeo “Trial” promosso in collaborazione tra la sezione provinciale di Ragusa dell’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti e, novità di quest’anno, con il Rotary Club di Comiso oltre che con il Club Montiblei off road.

Il 2016 celebra il decimo anno di una manifestazione diventata ormai una occasione irrinunciabile per i non vedenti provenienti da ogni parte della Sicilia che intendono cimentarsi in prove di abilità in cui conta sì la caratteristica tecnica dell’auto ma soprattutto la capacità di chi è alla guida. Teatro dell’iniziativa la cornice di Randello, sulla provinciale che da Santa Croce Camerina conduce a Scoglitti, grazie al patrocinio e al concreto sostegno della Banca Agricola Popolare di Ragusa.

I portatori di handicap visivo, e qui sta l’eccezionalità dell’appuntamento, condurranno i fuoristrada accompagnati alla guida da un copilota del Club Montiblei, normodotato dal punto di vista visivo. Una esperienza entusiasmante per chi non può provare l’emozione della guida e che, invece, in questa occasione, sotto la garanzia e la tutela della massima sicurezza per se stessi e per gli altri, avrà l’opportunità di realizzare un piccolo sogno, diventando il protagonista di una singolare performance sportiva.

Quest’anno, però, ci sono altre novità. Saranno stilate, infatti, tre classifiche differenti. Una per i non vedenti, una per gli ipovedenti e la terza per i normodotati che saranno bendati. Il raduno è in programma alle 8,30. Mentre le prove si terranno a partire dalle 9. I concorrenti si daranno battaglia lungo un circuito a forma di otto della lunghezza di quattro chilometri e mezzo. A seguire le premiazioni.

“Si tratta di una iniziativa – afferma il presidente dell’Uic di Ragusa, Salvatore Albani – vissuta da sempre con il massimo dell’entusiasmo da parte di tutti i partecipanti. E non è un caso che siamo arrivati a celebrare l’edizione del decennale. Segno che la manifestazione è riuscita, nel corso del tempo, a conquistare un numero sempre maggiore di affezionati che non vogliono affatto rinunciarvi”.

“Nell’ottica del servizio, caratteristica distintiva del nostro club service – sottolinea la presidente del Rotary di Comiso, Kicca Caggia – ci è sembrato opportuno far compiere agli associati questo tipo di esperienza. Si può fare servizio in un certo modo solo se si conoscono i problemi degli altri. Ecco perché abbiamo fatto sì che i soci rotariani possano toccare con mano anche solo per mezza giornata cosa significhi non possedere il bene della vita”.

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