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“Io non penso che la riforma costituzionale sia perfetta, ma penso che le ragioni per essere favorevoli siano di gran lunga maggiori rispetto a quelle del no”.  Lo ha detto ieri sera a Catania Guido Crainz, storico e autore assieme a Carlo Fusaro del volume “Aggiornare la Costituzione. Storia e ragioni di una riforma” (Donzelli). L’incontro svoltosi alla Feltrinelli è stato organizzato dal Comitato CataniaSí, impegnato a sostegno del si al referendum del prossimo 4 dicembre. Oltre a Crainz, hanno partecipato al confronto il deputato nazionale Pd Giuseppe Berretta, il coordinatore del comitato CataniaSí Saro Condorelli, Andrea Micciché ricercatore di storia contemporanea alla Kore di Enna e Luca Spataro del Comitato Sinistra per il Sí.
Si è discusso a lungo delle ragioni della riforma, dei tanti tentativi fatti negli ultimi trent’anni, del contesto in cui si inseriscono le modifiche alla nostra Carta costituzionale.
“Dopo più di trent’anni di dibattiti, programmi elettorali e commissioni bicamerali andati a vuoto, finalmente siamo ad un passo da una opportunità storica – ha detto Berretta – Io difendo non solo la riforma costituzionale ma la Costituzione in generale. Questa riforma non mina la democrazia, ma é voluta per garantire più efficienza al sistema, dà più responsabilità alle Regioni, riduce i costi della politica, prevede più partecipazione dei cittadini. Io, tra il sistema attuale e il cambiamento, non ho dubbi”. 
Si è provato anche a smontare molte “bufale” che si sentono in giro, come quella della legittimità del Parlamento di legiferare sulla Costituzione: “La nota sentenza 1 del 2014 che ha annullato alcune parti della precedente legge elettorale, non considera affatto illegittimi tutti gli atti adottati dal Parlamento” ha spiegato Saro Condorelli. Per Andrea Micciché inoltre “il bicameralismo paritario inserito nella seconda parte della Costituzione, e che da tempo si avverte l’esigenza di modificare, fu il frutto di un compromesso tra i partiti, ma va ricordato ad esempio che comunisti e socialisti erano a favore del monocameralismo”. E per Luca Spataro inoltre “la Costituzione non è un museo, è una dimensione viva che riflette la società di oggi, é figlia del tempo e delle contraddizioni in cui nasce, del passato e delle domande di oggi”. 
Il dibattito, molto partecipato, é stato appunto concluso da Crainz, già docente di Storia contemporanea, autore di numerose pubblicazioni e commentatore su la Repubblica. “Sono convinto che la riforma sia un passo importante verso la giusta direzione per il nostro Paese – ha concluso – non sarà la panacea di tutti i mali, ma è utile e giusto votare si, non solo per rendere le istituzioni più snelle e veloci ma anche perché se raggiungiamo questo obiettivo le stesse istituzioni riacquisiranno finalmente serietà e autorevolezza”.

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