Cultura

Lo scorso sabato 5 novembre, è stato ricordato da diverse comunità cristiane sparse nel mondo, d’Italia, soprattutto in Italia e in modo particolare dalle diocesi di Firenze e di Noto, il 39° anniversario dalla morte del servo di Dio Giorgio la Pira.

Nel capoluogo toscano, nel pomeriggio, si è tenuto un incontro su “Giorgio La Pira e San Marco” con riferimento al convento dell’Ordine dei Frati Predicatori dove il terziario domenicano prof. La Pira, sindaco di Firenze, deputato al Parlamento e sottosegretario di Stato, visse in una delle celle affrescate dal Beato Angelico gran parte della sua vita. Sono intervenuti il sacerdote domenicano padre Fausto Sbaffoni e Giovanni Spinoso, dopo il saluto del Maestro Generale dell’Ordine dei Predicatori, fra’ Bruno Cadorè.

la-pira-39-Al tramonto, è seguita nella basilica domenicana, annessa al convento di San Marco, dove è sepolto il servo di Dio siciliano, la concelebrazione della s. messa presieduta dallo stesso fra’ Bruno, con la partecipazione del sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna e del vicepresidente del consiglio comunale Massimo Fratini e del presidente della Fondazione fiorentina la Pira Mario Primicerio, nel trentanovesimo anniversario della morte di La Pira e nell’ottocentesimo anno dal riconoscimento (confermazione) papale dell’Ordine domenicano: un’occasione per sottolineare l’appartenenza domenicana di la Pira che in una lettera a padre Serafino Taddei scriveva: “Tengo a dichiarare per iscritto: San Marco è la mia sola casa terrena e la cella n.6 la porto sempre nel cuore, sempre!”.

Di sera Tv2000 (canale 28) ha trasmesso “Giorgio La Pira: la città posta sul monte”, un documentario sul “sindaco santo”.

Tre giorni prima, è stato consegnato, in Palazzo Vecchio, dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Fondazione La Pira, Mario Primicerio, il Premio Giorgio La Pira alla città di Nizza nelle mani della console onoraria di Francia a Firenze, Isabelle Mallez.

la-pira-39La cerimonia si è tenuta nel Salone dei Cinquecento, alla fine delle sessioni di lavoro mattutine della prima giornata del Forum Internazionale Unity in diverstity. Il premio, simbolo di speranza per reagire contro la violenza, è stato assegnato a Nizza per le “resilienza culturale che i suoi cittadini e l’amministrazione comunale hanno dimostrato dopo l’attentato terroristico che ha colpito la città il 14 luglio scorso, la sera della Festa Nazionale di Francia.

Qualche settimana prima dell’anniversario della morte di La Pira, sempre a Firenze, si è svolto un incontro ecumenico per “rileggere” lo storico documento comune firmato a Cuba da Papa Francesco e il Patriarca di tutte le Russie Kirill, alla luce delle intuizioni sulla Russia di Giorgio La Pira e di don Divo Barsotti.

Sono molti infatti i rimandi storici a Firenze come ponte del dialogo tra Roma e Mosca, basti pensare, per esempio, al Concilio dell’unità dei cristiani delle Chiese Greca e Latina nel Quattrocento, alla tomba del Patriarca di Costantinopoli Giuseppe II nella basilica conciliare domenicana di Santa Maria Novella, a La Pira e ai suoi sforzi per promuovere il dialogo tra Oriente ed Occidente.

Tale evento significativo di cultura per la pace avviene in un momento di pericolose tensioni politiche in Europa tra l’Est e l’Ovest: risuonano sempre il messaggio del santo pontefice Giovanni Paolo II di un’Europa unica, dall’Atlantico agli Urali, “traccia” come è stato ribadito “del pellegrinaggio di La Pira a Mosca nel settembre 1959 che era iniziato, all’insegna dei martiri, della Madre di Dio e dell’Eucarestìa, a Roma sui gloriosi sepolcri degli santi Apostoli Pietro e Paolo, aveva avuto come tappa iniziale il santuario mariano di Nostra Signora di Fatima, come tappa intermedia Catania, dove si svolgeva il XVI Congresso Eucaristico nazionale

Ad Hong Kong, presso la “Rosary Hill School” per tutto il mese di novembre è aperta la mostra intitolata “Giorgio La Pira, Firenze e la Cina”: 24 pannelli in italiano, inglese e cinese. E’ stato pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina il volume “Giorgio La Pira e la Costituzione” curato da Nino Giordano e che raccoglie le relazioni e gli interventi nell’Assemblea Costituente di La Pira.

Anche a Pozzallo, cittadina natale di la Pira, è stata celebratala santa messa nella chiesa parrocchiale matrice intitolata alla santa Patrona Madonna del Rosario in ricordo del servo di Dio che ivi fu battezzato il 9 gennaio 1904, con la partecipazione di rappresentanti della Municipalità e dei parenti di La Pira alla quale si è associata spiritualmente suor Chiara Maria Fortunata Angelino, ex madre badessa del Monastero delle Clarisse “Sant’Eustochia Smeralda” in Montevergine di Messina, la dilettissima nipote maggiore dello zio materno Giorgio, che svolge il compito di vicepostulatore della causa di beatificazione del servo di Dio.

Lo scorso venerdì 4 novembre, all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Istituto Teologico salesiano “San Tommaso d’Aquino” di Messina, prima della prolusione dell’arcivescovo metropolita di Palermo, mons. Corrado Lorefice, sul tema “Dare volto a una Chiesa povera per i poveri” i giovani universitari del Circolo FUCI “Giorgio la Pira” hanno donato a mons. Lorefice, già docente presso lo Studio Teologico interdiocesano “San Paolo” di Catania, un quaderno di appunti con impresso in copertina il volto del “santo collega” Giorgio La Pira, ex fucino illustre, padre costituente, sindaco di Firenze, professore universitario di Diritto Romano.

Sono stati i giovani fucini ad incontrare nello scorso mese di aprile nel monastero messinese di Montevergine la nipote del servo di Dio, madre Chiara, che ha illustrato la straordinaria vicenda umana personale e familiare dello zio. In quell’occasione tutta la FUCI siciliana ha commemorato il sindaco santo e ha deposto una corona d’alloro davanti alla casa di piazza Carducci n.7, dove La Pira risiedeva preso lo zio materno, Luigi Occhipinti. La Pira è ancor più di prima per i giovani siciliani modello di buona politica e testimone della “rivoluzione del Vangelo”.

Venerdì 25 novembre, si terrà al Palazzo Vecchio di Firenze un convegno sui servi di Dio Giorgio La Pira e Aldo Moro che hanno esercitato in modo esemplare la rara virtù cristiano-sociale della carità politica.

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