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Nunzio Schilirò se n’è tornato alla casa del Padre. È stato un personaggio di primo piano nel panorama culturale non solo catanese. Nell’apprendere la notizia, giuntami dall’amico Tullio Manara, sono affiorati un mucchio di sentimenti e ricordi: di grande respiro, alcuni; più strettamente personali, altri. Il tenore Manara accompagnò con il suo canto – insieme alla pianista Laura Torrisi –la celebrazione della liturgia per i cinquanta anni di matrimonio dei miei genitori, Mario e Lucia, officiata proprio da mons. Schilirò nella chiesa del SS. Sacramento al Borgo di cui fu rettore per tantissimi anni. Sempre al Borgo – mio quartiere prediletto anche quando la vita mi ha portato altrove – era stato il vice parroco a Sant’Agata al Borgo, quando parroco era mons. Francesco Chiusa.

Ancora mons. Schilirò

Giunse sul finire degli anni Sessanta, dunque, il “Sessantotto” lo trascorse insieme a noi giovani del Borgo in forma non meno vivace di quella del resto del mondo.

Da Roma, dove aveva compiuto – ad altissimo livello, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra – gli studi specifici (che saranno fondamentali per la sua vita) portò alcuni “vinili” con incise le “messe beat” (Marcello Giombini). Si era diplomato in “Canto corale” e “direzione di coro”, conseguendo anche il Magistero in Canto Gregoriano sotto la guida di Domenico Bartolucci, Armando Renzi, Raffaele Baratta, Eugenio Cardin ed Igino Anglès. Eppure, nella chiesa che il parroco guidava con rigore (considerato troppo “conservatore” da noi giovani che, in seguito, avremmo compreso parte di quanto allora ci era del tutto ostico), insieme all’organo cominciarono a sentirsi le “emissioni” di chitarre e batterie, servite ad alcuni dei ragazzi per creare un complessino che nel salone parrocchiale suonò (bene) anche le canzoni dei Beatles.

Per la festa di Sant’Agata eravamo soliti “salire” sul campanile, suonare le campane, “a più non posso” e “a come capitava” e, poi, assistere agli spettacoli pirotecnici che si svolgevano ancora in orari “cristiani”. Non ricordo altri sacerdoti, prima di lui, partecipi di questo “rituale”; ricordo, invece, come egli esordì suonando da solo e contemporaneamente tutte e tre le campane: muovendo sapientemente le corde inondò il quartiere di una musica nuova; era un concerto per campane che non avevamo mai prima udito…

Mi coinvolse persino a scrivere il testo per una canzone (d’amore), di cui compose la partitura musicale; con essa partecipammo e vincemmo non ricordo quale festival (o premio); fu anche incisa su disco, nascosto chissà dove tra i miei cimeli. Per lui la musica era una cosa seria; era lo strumento (linguaggio universale) ricevuto dal Signore per meglio “servirlo”.

E nella Catania di Bellini esaltava le qualità dei cosiddetti “minori” tra cui quel Pietro Platania cui aveva dedicato la tesi a Roma e una pubblicazione successiva.

Vent’anni addietro (1996) volle organizzare – con il concorso del Comune di Catania – una rassegna musicale nella chiesa di cui era rettore (SS. Sacramento) con il titolo “Serate musicali del Borgo” che affidò all’organizzazione del Centro Magma; ricordo che, tra gli altri, vi parteciparono orchestre e solisti, tra cui Tella Bonaccorsi, Tania Cardillo, Salvatore Crisafulli…

All’insegnamento nelle Scuole medie fece seguito – prima – quello presso il Liceo Musicale “V. Bellini” di Catania e – poi – presso il Conservatorio Statale “A. Corelli” di Messina. Dopo essere stato l’animatore della Corale “Tovini”, fondò e diresse l’Istituto diocesano di musica sacra “P. Platania” e (dal 1990) è stato Maestro di Cappella del Duomo di Catania, con nomina dell’allora arcivescovo Luigi Bommarito; nello stesso anno ha fondato il coro “Cappella Musicale del Duomo”, diretto sino alla fine.

Ha seguito corsi di direzione d’orchestra sia in Italia sia all’estero, esibendosi nei concerti finali in musiche di Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Ciajkovskij, Listz, Mendelssohn e Wagner. Ha pubblicato messe, mottetti, un vasto repertorio liturgico e svariati testi teorici. Ha partecipato, come relatore, a tanti convegni e corsi di studio; ha ottenuto vari riconoscimenti in concorsi nazionali, tra cui – nel 2007 – i   premi “Musica è Arte” e “Orfeo”, destinati a personalità distintesi nell’ambito della musica sacra e liturgica.

Nella pagina “Facebook” della Basilica Cattedrale di Catania è, tra l’altro, scritto: “…Nato a Bronte il 7/4/1937 e ordinato sacerdote il 15/8/1963… Maestro e fondatore della Cappella musicale del Duomo di Catania che ha diretto, dal 1990 fino ad oggi, con impegno apostolico, sensibilità liturgica e passione musicale”.

I funerali di Monsignor Nunzio Schilirò saranno celebrati in Cattedrale domani, venerdì 20 Gennaio, alle ore 16:30 dall’Arcivescovo.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di tante di quelle cose che è come se non si fosse occupato di nulla… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi sull’attualità del Teatro dei Pupi siciliani, regista teatrale e uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza con numerose testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

5 commenti

  1. Abbiamo perso un grande amico.
    4o anni fa ha celebrato il nostro matrimonio e in seguito ha battezzato i nostri 3 figli .
    Arrivederci Padre Nunzio.

    • È triste sapere che non è più con noi, un maestro e direttore di coro in gamba….Attraverso la musica ha dato tanto ai suoi allievi ed alla sua città.

  2. Io rimanevo estasiata ascoltando le sue stupende omelie.Con viva dedizione ci comunicava il messaggio del Vangelo.
    Padre Nunzio grazie e guardaci da lassù.

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