Cronaca

Vivo cordoglio ha suscitato la morte all’età di 86 anni, dopo lunga e penosa malattia, di fra’ Vincenzo Romano, sacerdote domenicano residente nel convento “San Domenico” di Catania di cui è stato priore, molto conosciuto anche fuori Sicilia a motivo del suo ministero e degli uffici ricoperti nell’Ordine dei Frati Predicatori, definito dalla Rivista Teologica Italiana uno dei maggiori studiosi della spiritualità cateriniana del Novecento, sempre dedito a quella forma di “carità” che è lo spezzare il pane della “verità” che salva, mediante la predicazione nelle sue molteplici forme, compito specifico dei Domenicani nella Chiesa.

Padre Vincenzo Romano

Nato l’8 agosto 1930 a Montalbano Elicona, il borgo medievale delle Caronie settentrionali e definito qualche anno fa il più bello d’Italia, padre Romano all’età di 23 anni, il 13 marzo 1954 primo anno mariano della storia, è stato ordinato presbitero dall’arcivescovo Ettore Cunial a Roma, dove, all’“Angelicum”, ha compiuto gli studi, umanistici e istituzionali e ha conseguito la laurea in Teologia con specializzazione in Morale. Ha insegnato sia nei seminari arcivescovili di Catania e Palermo, dove ha avuto come alunno Salvatore Gristina, attuale arcivescovo metropolita di Catania, sia nello Studio della Provincia domenicana di Acireale, dove negli anni Sessanta-Settanta accanto al mondo giovanile, ha eretto l’oratorio “San Domenico”, educando intere generazioni e fondando, con don Biagio Catania, gli Scout.

   Vicino al mondo del lavoro, ha partecipato ai bivacchi presso l’Assemblea Regionale Siciliana con gli operai per la vertenza delle autolinee Sitas. Per molti anni si è dedicato alla FUCI, all’ONARMO e alla predicazione itinerante per la difesa e la diffusione della fede. Fra’ Vincenzo è stato assistente generale per le provincie d’Italia, Croazia e Malta del Maestro dell’Ordine presso la Curia generalizia, presidente della commissione liturgica per il rinnovamento del “Proprium” dell’Ordine in seguito alla riforma liturgica conciliare e socio dell’Accademia Mariologica interdisciplinare italiana.

   Durante il suo provincialato di Sicilia e Calabria (1976-1982) ha fatto eleggere una donna, la prof. Mariella Ferlito di Catania, per la prima volta in Italia e fra le prime in Europa, come presidente provinciale dei Laici Domenicani. Ha condotto ricerche storiche fondamentali in Francia per rintracciare lettere della serva di Dio, Peppina Faro di Pedara, e di cui curò la catalogazione, stilando la “positio storica” che permise la riapertura del processo di canonizzazione.

   A Catania, padre Romano è stato membro della Commissione storica del Tribunale diocesano per le Cause dei santi e assistente ecclesiastico dell’Unione Cattolica Artisti Italiani presso il Centro culturale domenicano “Beato Angelico”. Scrittore e giornalista, ha privilegiato alcune ricerche sull’agiografia e la spiritualità domenicana e ha curato diversi saggi sul “Carisma e la professione dell’Ordine”, soffermandosi su alcune figure di spicco come il beato Bernardo Scammacca di Catania, san Giacinto Giordano Ansalone di Santo Stefano Quisquina, ecc..

   Padre Romano ha scritto una bibliografia in tre volumi (un vero trattato sulla storia e sulla Teologia del lavoro) su don Gaetano Mauro (1888-1929) fondatore dei Pii Operai catechisti-Missionari Ardorini. A Catania, fra l’altro, ha curato l’edizione critica del discorso del beato Pietro Geremia “In lode delle scienze e in particolare della teologia” (18 ottobre 1445, inaugurazione dello Studium Generale Sicilae in Catania), pubblicato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2002. Le esequie sono state celebrate venerdì 3 febbraio, alle 9.30, nella chiesa conventuale catanese “San Domenico”.

  Antonino Blandini

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