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Gioia e stupore lo scorso 7 Febbraio al PalaCus di Catania per i dieci ragazzi della Falcon 1.0 dell’I.C. Falcone di San Giovanni La Punta (Walter Bertino, Giuseppe Sookoor, Agnese Mascali, Martina Isaia, Gaetano Pulvirenti, Enrico Russo, Angelo Belfiore, Giuseppe Calì, Vincenzo Costa, Paolo Samperi) che si sono ritrovati, nella fase di selezione regionale Isole e Calabria, in testa alla classifica, superando semifinale e finale della gara di robotica della FIRST Lego League.

I dieci componenti della squadra

Eppure questo affiatato e diligente gruppo, guidato dai due coach, il prof. Giuseppe Comis e la prof.ssa Emanuela Santamaria, insegnanti dello stesso Istituto – con il non facile compito di guidare e di stimolare la squadra senza mai intervenire durante la gara – si è ritrovato a partecipare per la prima volta, da ultimo arrivato, iscritto alla League un attimo prima del gong e catapultato, con i due coach, in un universo inesplorato, con tutto da fare in un mese, vacanze comprese.

Ma la squadra della Falcon 1.0 dell’I.C. Falcone di San Giovanni La Punta ha dato il meglio, ci ha messo il cuore, si è entusiasmata, arrivando ad un risultato inatteso soprattutto per un team che era stato assemblato in solo un mese, con tutti alunni di terza media, otto ragazzi ed una quota rosa del 20% che vale molto di più del 20%, provenienti da quattro classi diverse, dislocate in tre plessi diversi!

Il PalaCus di Catania

E così, da zero a 100 in cinque secondi…con umiltà, spirito di unione ed entusiasmo infiniti.

Ma cos’è la FIRST LEGO League?

La FIRST LEGO League è un concorso mondiale per qualificazioni successive di scienza e robotica tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni (dalla quarta elementare alla seconda superiore, non obbligatoriamente della stessa classe o istituto) che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative.

FLL nasce dalla collaborazione tra LEGO e FIRST (acronimo dell’Associazione americana For Inspiration and Recognition of Science and Technology, ovvero ‘Per l’ispirazione e la valorizzazione di Scienza e Tecnologia’).

Attualmente sono coinvolte 70 nazioni distribuite sui 5 continenti, le qualificazioni partono dalla fase regionale per proseguire in quella nazionale che fornisce l’accesso alle manifestazioni internazionali continentali e mondiali. La Fondazione Museo Civico di Rovereto è stata designata dal 2012 come responsabile per le competizioni a livello italiano. Per la fase Isole e Calabria, quest’anno ha organizzato l’Istituto Archimede di Catania.

L’evento si divide in 4 prove distinte ognuna delle quali ha uguale peso sul risultato finale.

  1. Gara di robotica – Le squadre dovranno realizzare e programmare, con materiale esclusivamente della LEGO, un robot autonomo che realizzi il maggior numero delle missioni presenti sul tavolo di gara in 2’ 30”. Quest’anno il tema è il rapporto uomo-animali, denominato “Animal allies”, cioè “Animali alleati”.
  2. Progetto Tecnico – Documentazione e presentazione delle soluzioni robotiche adottate a una giuria di esperti. Il team presenta con la modalità che preferisce le soluzioni robotiche adottate per risolvere alcune missioni rispondendo ai quesiti dei giurati ed effettuando dimostrazioni del funzionamento del robot.
  3. Progetto Scientifico – Realizzazione e presentazione di una ricerca scientifica sulla tematica assegnata. I concorrenti sono liberi di utilizzare tutti gli strumenti che preferiscono per effettuare una ricerca da documentare e presentare durante la gara a una giuria di esperti.
  4. Core Values – Valutazione del team e delle sue dinamiche. Alcuni esperti nella dinamica di gruppo valutano i comportamenti del team nella soluzione di problemi e li intervistano per comprendere la gestione dei rapporti interni, con gli educatori e con i concorrenti.

    L’interno del PalaCus

“Nel progetto scientifico i ragazzi della Falcon 1.0 – spiega il prof. Giuseppe Comishanno affrontato il problema del prelievo di un uovo di ape regina dall’arnia in maniera che possa essere poi trasferito in un altro alveare dove le operaie sciameranno e deporranno le uova per creare una nuova comunità. Attualmente, questo processo viene effettuato manualmente. Per arrivare a questo, hanno effettuato ricerche ed incontri con esperti di apicoltura”.

“Alla fine, – aggiunge la prof.ssa Emanuela Santamariala combinazione dei quattro punteggi è valsa la partecipazione alla fase finale nazionale che si svolgerà a Rovereto, il 3 ed il 4 Marzo. Qualche giorno per godersi il successo e poi al lavoro per migliorare quanto fatto finora anche se, vada come vada per questi meravigliosi ragazzi è già stato un grande successo”.

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