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Yuval Avital, noto artista visivo e sonoro, compositore e regista di fama internazionale, arriva in Sicilia per realizzare un progetto visionario che ha come protagonista l’Etna. Gli abitanti dei comuni etnei sono invitati a partecipare a tre momenti collettivi durante i quali saranno effettuate alcune riprese video che diventeranno parte dell’opera iconosonora che l’artista sta realizzando con il sostegno di Cusumano Masterpieces. L’opera, patrocinata dall’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’Ente Parco dell’Etna sarà in
esposizione a Milano in autunno.

L’Etna

Tutti coloro che avranno piacere a comparire nell’opera possono presentarsi in uno dei momenti collettivi programmati:
• venerdì 17 febbraio ore 14 presso il Rifugio Ragabo, Strada Mareneve, Linguaglossa
• persone di ogni età e sesso (inclusi bambini e anziani)
• sabato 18 febbraio ore 10 presso Piano Provenzana, Linguaglossa ingresso parcheggio
• donne dai 15 ai 90 anni totalmente vestire di nero
• domenica 19 febbraio ore 11,30 presso Piazza Umberto, adiacente al Castello Normanno, Adrano
• persone di ogni età e sesso (inclusi bambini e anziani)
L’artista tornerà nuovamente in Sicilia ad aprile per collaborare con le bande musicali e i suonatori locali.
Per informazioni scrivere a tremorearmonico@gmail.com

Yuval Avital

Yuval Avital
Negli ultimi anni l’artista abbraccia un mondo di installazioni sonore e visive – performance collettive che coinvolgono
numerose persone nella creazione di rituali contemporanei, opere ‘icono-sonore’, quadri multimediali dal fortissimo
impatto emotivo – e sfida le tradizionali categorie cristallizzate che separano le arti.
Con Alma Mater – installazione a grande scala per 140 altoparlanti, ha ricreato, in dialogo con il Terzo Paradiso di
Michelangelo Pistoletto, l’archetipo della grande madre; con gli scienziati della NASA ha trasformato il chiostro di un exconvento in un labirinto elettronico di traduzioni sonore dello spazio elettromagnetico; con le Nazioni Unite ha portato i visi silenziosi e potenti dei rifugiati su prestigiosi palchi; per l’opera Dirty Corner dell’artista Anish Kapoor ha stupito con un suono materico formato da 45 tube contrabbasso.
Il futuro prossimo, oltre a concerti di grande rilievo, lo vede al lavoro per numerose nuove installazioni visive e sonore, in Italia e all’estero.

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