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“Non avessero il problema del manto stradale distrutto in gran parte delle strade, non convivessero con le difficoltà legate ad una illuminazione assolutamente  insufficiente ed a interi ettari trasformati in discariche abusive, i residenti e gli imprenditori della zona industriale accoglierebbero con maggiore soddisfazione la nascita di una caserma dei carabinieri in questa parte di Catania”.

Con queste parole il presidente della Commissione comunale al Patrimonio Salvatore Tomarchio ha aperto i lavori per stilare il programma di interventi da consegnare all’amministrazione in vista dell’incontro che Irsap, Città Metropolitana, associazioni di categoria e sigle sindacali effettueranno a Palermo.

Conferenza servizi Commissione Patrimonio

Il presidio delle forze dell’ordine ovviamente non può bastare– prosegue Tomarchio- ma è un punto di partenza per rendere la zona industriale attrezzata e dotata di quei servizi che possano attirare eventuali investitori”. I fondi destinati a Palazzo degli Elefanti per la manutenzione delle strade ed i due milioni di euro, provenienti dal Patto per Catania, sarebbero solo l’inizio di un piano di rilancio voluto dall’intera commissione al Patrimonio.

“Bisogna mettere fine ad una questione che dura da decenni– dichiara Ersilia Saverino, vice presidente della commissione al Patrimonio- le buche, le strade che si allagano, i continui incendi estivi alimentati dalle erbacce e il vandalismo sono piaghe che tolgono il sonno a tutti gli imprenditori che nella zona industriale hanno deciso di investire. Stiamo assistendo ad un “fuggi fuggi” generale da parte delle imprese e non possiamo restare con le mani in mano. La sola caserma dei carabinieri   non può risolvere i problemi di un’area grande quanto una cittadina di medie dimensioni serve quindi un piano di interventi radicali per dare slancio ad un territorio che da oltre dieci anni è “zavorrato” da un degrado che non sembra avere fine”.

“Finora sulla zona industriale abbiamo assistito ad un continuo scarica barile tra Comune, Irsap e Città Metropolitana con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti– fa eco il consigliere Francesco Saglimbenequesto rimpallo di responsabilità deve finire: lo chiedono sopratutto le sigle sindacali che rappresentano le migliaia di impiegati che in questa parte di Catania ci lavorano. L’incontro di Palermo può essere decisivo in tal senso ma tutte le parti in causa devono lavorare per raggiungere, il primo possibile, l’obiettivo comune”.

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