Cultura

In occasione della ricorrenza di San Leone una solenne celebrazione, sabato 25 febbraio, si è svolta nella Chiesa dell’Arciconfraternita dei Siciliani di via del Tritone in Roma, organizzata dall’Associazione di San Leone Vescovo, dei Longesi di Roma, guidata da Roberto Frusteri, Salvatore Fabio e Vincenzo Fabio.

Ha presieduto il delegato diocesano per le confraternite e aggregazioni laicali, Mons. Antonio Interguglielmi, con Mons. Giuseppe Blanda, Primicerio dell’Arciconfraternita S. Maria Odigitria dei Siciliani e altri sacerdoti siciliani. L’ottimo rapporto pluriennale di amicizia e comunione tra l’Associazione di San Leone, vescovo di Catania e potente taumaturgo, e la Confraternita dei Siciliani ancora una volta è stato rinsaldato con una bella festa.

La liturgia è stata animata dal coro del Maestro Enzo Giaccotto e gli ottoni del Maestro Russo.

San Leone

San Leone, nacque a Ravenna, nel 720, ancora giovane entrò nell’ordine dei monaci benedettini e si trasferì a Reggio Calabria. Qui rimase fin quando fu eletto Vescovo di Catania. In quegli anni, in tutto l’Impero Bizantino era in atto la feroce distruzione delle immagini sacre “iconoclastia”. Il Vescovo di Catania si oppose apertamente alle leggi imperiali e fu costretto a lasciare Catania e a rifugiarsi sulle montagne. Dopo molti anni ritornò a Catania dove riprese il suo seggio vescovile e la lotta sempre più energica contro le leggi iconoclaste. Nella città etnea si spense il 20 febbraio del 789.

Nella nostra società moderna influenzata dalle immagini digitali e flagellata dai conflitti contemporanei in terre dove regna il fanatismo religioso la figura di San Leone rimane quanto mai attuale.

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