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Sul campo di baseball Warriors Field, in contrada Ficuzza a Belpasso, si è disputata la partita di solidarietà “Red Sox vs ex lavoratori Qè”.  A scendere in campo, lo sport e il lavoro con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare molti cittadini alle cause di queste due grandi realtà, che hanno lavorato con spirito di sacrificio per ottenere i grandi risultati finora raggiunti.

Tanta soddisfazione per un evento ben riuscito grazie al gruppo organizzativo dei Red Sox e degli ex lavoratori Qè che hanno unito le forze per dar vita a questo evento di solidarietà, curato in ogni dettaglio e con quattro ingredienti di successo: divertimento, solidarietà, sport, lavoro. Grande entusiasmo sugli spalti con centinaia di sostenitori, fra ex lavoratori Qè, cittadini, associazioni, giornalisti ed esponenti della politica. Lo sport è riuscito a coinvolgere proprio tutti. Sul diamante biancorosso, a sfidarsi amichevolmente, due realtà che hanno messo in campo una grande forza motrice: la volontà. Presenti alla manifestazione anche Giuseppe Caudo, componente dell’ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione siciliana, Giovanni Burtone, deputato alla Camera, il senatore Francesco Campanella, il segretario generale della Cgil di Catania e Agostino Borzì, assessore allo Sviluppo Economico del comune di Paternò.

Ad aprire uno spiraglio sulla vicenda degli ex lavoratori del call center e a rassicurarli, sono state le parole di Giuseppe Caudo, che al termine della partita ha dichiarato: «Non siamo disposti ad accettare che questa vicenda si sia chiusa quando si sono spenti i riflettori. Sono convinto che porteremo grandi risultati da quello che state facendo. Una certezza ve la voglio dare, la lotta paga, e voi state lottando per avere i vostri diritti. Sono convinto che il call center riaprirà. La Regione siciliana è a disposizione dell’imprenditore, come l’assessore Lo Bello è a disposizione delle commesse. Il ministero sta facendo il suo lavoro e dovrà farlo in maniera ancora più forte. Per quanto ci riguarda, noi continueremo a lottare accanto a voi; se voi non tornerete a lavorare la Regione perderà una parte importante di ricchezza, competenze e digitalizzazione che in questi stabilimenti è possibile fare. Sono convinto che ce la faremo e che tra qualche mese porteremo a casa un grande risultato».

Anche il presidente della federazione baseball siciliana Michele Bonaccorso, ha espresso solidarietà nei confronti dei lavoratori: «Una famiglia senza reddito è una famiglia senza futuro, quindi è necessario che in ogni famiglia ci sia un reddito. Siamo molto vicini ai lavoratori, e riteniamo di essere parte in causa, in quanto soffriamo giornalmente le vostre stesse difficoltà. Ogni giorno cerchiamo di recuperare risorse per portare avanti questa magnifica struttura e questa magnifica squadra».

Più dure, invece, le parole rivolte alle istituzioni locali e nazionali dal presidente dei Red Sox, Nunzio Botta: «Oggi è stata una bella giornata di solidarietà ma non una bella giornata in assoluto, in quanto, abbiamo celebrato il degrado della nostra società. 600 famiglie hanno perso il lavoro pur avendolo svolto con competenza. Noi, attraverso lo sport, rappresentiamo il sociale, cerchiamo di fare crescere i ragazzi con dei valori, insegnando a rispettare gli avversari. Chiediamo a chi ci rappresenta di aiutare la nostra società che versa in condizioni disastrose, abbandonata a se stessa».

Parole commosse quelle pronunciate da Valentina Borzì, Rsu Slc Cgil e per Lorena Messina, che insieme hanno coordinato il gruppo organizzativo della manifestazione composto dagli ex lavoratori Qè e dai Red Sox: «Noi, come loro – ha affermato Valentina Borzì –  ci siamo battuti per riottenere il nostro lavoro e, loro, come giocatori si sono battuti per vincere lo scudetto. Sono i campioni d’Italia e nessuno oltre loro può dimostrarci che in fondo nella vita vale la pena lottare per vincere. Abbiamo bisogno che le istituzioni responsabilizzino le nostre ex committenti Transcom, Inps, Enel, Wind e Sky chiedendo di ritornare nel nostro territorio; rivogliamo il nostro lavoro».

 «Lo sport non si molla – ha detto Lorena Messina –  lo sport ci insegna a lottare, a vivere di ideali, a condividere, a saper perdere e a volte anche vincere. Ad aprile inizierà il campionato e questa squadra, campione d’Italia, non ha un pubblico. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, della vostra presenza».

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