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L’associazione culturale 15 Lune ha prodotto e proposto, la scorsa settimana, nella sala del Piccolo Teatro della Città di Catania, nell’ambito della rassegna Monofest Foodtheatre, a cura delle associazioni Nora 2.0 e Città Teatro, l’atto unico di Alessandra Mortelliti, “Famosa”. Lo spettacolo denuncia l’indifferenza, l’emarginazione ed anche la condanna dei “diversi”. Altro argomento che si mette in risalto è la voglia di mettersi in mostra, di diventare qualcuno e soprattutto di voler partecipare oggi ai cosiddetti talent show e di vivere ormai in una realtà virtuale dove i rapporti umani ed il contatto “autentico” quasi non esistono più.

La Mortelliti in scena (Ph. Dino Stornello)

La pièce, in circa 60 minuti, riesce, con un allestimento immediato, a coinvolgere il pubblico grazie alla dinamica ed efficace interpretazione di una Alessandra Mortelliti che veste i panni di Rocco Fiorella, un ragazzino di quindici anni cresciuto nell’arretrata provincia ciociara e con un particolare modo di parlare, storpiando i nomi. Nato nella convinzione di essere una ragazza mancata, a causa di un “errore genitale”, Rocco si sente femmina e come tale desidererebbe apparire agli occhi degli altri e l’unico suo grande sogno è quello di diventare famosa.

Il testo, che è arrivato finalista al Premio Letterario “Per voce sola” 2010 (Nerosubianco edizioni), ha il patrocinio del Mit – Movimento Identità Transessuale e si sofferma quindi su un problema di particolare interesse e la Mortelliti è abile nell’interpretare le paure, i sogni, la semplicità del ragazzino che sogna di diventare qualcuno su YouTube, ospite nei programmi tv presentati da Maria De Filippi che, con il linguaggio ciociaro e sgrammaticato del ragazzo, diventa la De Filippis.

La locandina di “Famosa”

Sola in scena, con due sedie, una parrucca ed una tovaglia – coperta, Alessandra Mortelliti intriga, diverte e coinvolge il pubblico raccontando,  le giornate di Rocco tra gli insulti dei paesani, le botte del padre che non accetta un figlio “diverso”, “frocio”, le crisi isteriche di una madre posseduta dal demonio, il lavoro al supermercato. Unico rifugio per lui è la televisione e quei programmi che danno la possibilità di “diventare qualcuno”. Contro tutto e tutti, chiuso nella sua stanza, Rocco prova e riprova ogni giorno incessantemente balletti da lui stesso coreografati, interpreta canzoni pop, ricerca parrucche e scarpe “zeppate”, in attesa della grande occasione. E all’improvviso ecco l’annuncio in tv: a Cinecittà, selezioni di cantanti, attori e ballerini. Per Rocco è l’occasione che aspettava da anni ed inizia quindi la sua avventura, il suo viaggio carico di speranza che lo porta a Roma dove si scontra con una realtà ostile e spietata. Tornato a casa subisce le violenze e le botte di un padre ubriaco e finisce per mettersi nei guai, ritrovandosi poi  in una sorta di clinica psichiatrica.

Divertente il siparietto musicale – sulle note di “Poker Face” di Lady Gaga – di una espressiva e simpatica Alessandra Mortelliti del provino per entrare nella trasmissione della “De Filippis” e commovente e drammatico, invece, il finale quando il povero Rocco si ritrova solo, abbandonato per la sua diversità dalla società razzista, classista ed omofoba. La supervisione alla regia è di Rocco Mortelliti, le musiche di Paola Ghigo e l’organizzazione di Annalisa Gariglio.

Il testo rappresenta una vera e propria presa di posizione – intensa e commovente – verso la nostra società “intollerante” e spesso crudele nei confronti della “diversità” ed inoltre si riflette sulla superficialità sociale e sulla violenza delle famiglie che, spesso, non aiutano ed anzi etichettano, emarginano, i loro stessi figli.

La Mortelliti e i ragazzi della scuola I.P.S.S.A.R. Karol Wojtyla

Applausi finali per il testo e per l’interprete ed autrice Alessandra Mortelliti capace, con la sua mimica ed i suoi movimenti, di coinvolgere il pubblico introducendolo con simpatia, senza volgarità e con tatto, in un argomento sempre delicato come quello della “diversità”.

All’inizio dello spettacolo partecipano i ragazzi della scuola I.P.S.S.A.R. Karol Wojtyla di Catania ed alla fine per gli spettatori – caratteristica della rassegna Monofest Foodtheatre-  è prevista anche una gradevole degustazione a cura dell’Hotel Nettuno di Catania, partner ufficiale della stagione.

Ultimo appuntamento della Rassegna “Monofest Foodtheatre” il prossimo 27 Aprile con “Odissea, un racconto mediterraneo – Il Ciclope – canto IX” con Mario Incudine e Antonio Vasta, progetto e regia di Sergio Maifredi.

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