Cultura

Il 15 aprile 1917, domenica in albis dell’Ottava di Pasqua, in piazza Esposizione (già d’Armi e poi Verga) si tenne una solenne cerimonia patriottica per la consegna ufficiale delle medaglie al valore militare, alla presenza delle giovanissime reclute di leva di guerra, classi 1898 e 1899 (i minorenni “ragazzi del ’99”), e delle massime autorità civili e militari.

   Il generale Giuseppe Moccagatta, dopo aver passato in rivista le truppe schierate, pronunciò un appassionato discorso che infiammò l’animo di tutti i cittadini presenti, rivolgendosi in modo particolare ai “giovani commilitoni” col ricordare loro che non avrebbero avuto mai avere occasione più fulgida per educarsi alle “militari virtù” e ai “compagni delle classi più anziane” che la Nazione era “ben compresa dei loro sacrifici”.

   “Tutti siamo compenetrati della necessità del momento che attraversiamo” -continuò il generale- “e siamo tutti votati alla grandezza della Patria. Potremo dimenticare tutto un passato, i disinganni della vita, ma l’amore per questa grande madre, per questa Patria adorata non tramonta mai. Il Paese abbia fede nella vittoria. In alto i cuori! Il nemico è agli estremi e le sue campane suonano gli ultimi rintocchi, mentre le campane della cristiana Gerusalemme suonano a festa. Il cerchio della morte lo avvolge e coinvolge. E la pace ci aleggia intorno. Essa però dobbiamo cercarla nella guerra. Vi invito a seguirmi in un forte grido che rinnovi il palpito dei nostri cuori, che è omaggio ai decorati ed assurga in alto per giungere fino alle anime eroiche dei morti. Urrà!”. Al termine della cerimonia il generale decorò con medaglia d’argento il capitano Oreste De Benedictis, i tenenti Santi Privitera e Giuseppe Catania, i caporali Giovanni Volpi e Luigi Natilli; subito dopo le truppe in segno d’onore sfilarono davanti alle famiglie dei caduti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post