SpettacoloTeatro

L’incanto eterno dei pupi della Famiglia Napoli, le sonorità, le note ammalianti dei Lautari, notissimo gruppo di musica popolare, sono già garanzia di una operazione culturale e di spessore, ma se poi mescolate, con il tocco registico di Elio Gimbo, un testo di Nino Bellia ricco di spunti, l’opera di due attrici come Tiziana Giletto ed Anna Bellia ed il tutto è incentrato su un personaggio come l’indimenticato campione mondiale di deltaplano e parapendio e recordman del volo libero, il catanese Angelo D’Arrigo, ecco che la magia è compiuta.

Da una miscela così variegata, da un mix di professionisti impegnati a far entrare prepotentemente, investendolo della carica di Cavaliere, alla pari dei gloriosi paladini di Francia, nello scintillante universo dei Pupi uno straordinario personaggio quale Angelo D’Arrigo, ecco nascere l’atto unico, proposto la scorsa settimana al Teatro Sangiorgi di Catania, “Tutta un’altra storia”, Metamorfosi di Angelo D’Arrigo narrata a grandi e piccini dai Pupi Siciliani dei Fratelli Napoli di Nino Bellia, con l’assistenza alla redazione del testo di Alessandro Napoli.

Un momento dello spettacolo

Lo spettacolo, con una scenografia ricca di fantasiae che, a più livelli mette insieme musicisti, pupi, manianti, parraturi, attrici e cantanti e si avvale poi dei video di Giovanna Privitera e Marco Amico, delle immagini dell’archivio della “Fondazione Angelo D’Arrigo” e dei servizi giornalistici di Manolo Luppichini, mette insieme la straordinaria capacità narrativa dei Fratelli Napoli con i loro pupi – guidati dall’inesauribile Fiorenzo Napoli -, la musica e la voce dei Lautari, la professionalità di Tiziana Giletto ed Anna Bellia, costruendo una storia in cui i protagonisti sono la voglia di librarsi in cielo dell’uomo e di guardare dall’alto le proprie miserie, i propri limiti, liberandosi dalle catene dell’egoismo, della cattiveria, dell’ipocrisia. Ma i protagonisti sono anche il simbolo della coscienza popolare catanese, il simpatico scudiero di Orlando Peppenino ed un mito quale il coraggioso deltaplanista Angelo D’Arrigo.

Angelo D’Arrigo con l’aquila Nike

Grazie alla regia, accorta e puntuale, di Elio Gimbo, coesistono nello spettacolo, in circa 90’, l’aspetto musicale, con quello narrato e cantato, i poetici e straordinari movimenti dei pupi dei Fratelli Napoli (Orlando, Peppenino, Bradamante, Rodomonte, il Male, D’Arrigo), con la voce di Puccio Castrogiovanni, di Gionni Allegra dei Lautari, coinvolgendo il pubblico, affascinando i più piccoli, in una storia carica di valori positivi, di simboli e di grande umanità, sottolineando che tutti possiamo vincere le nostre paure e spiccare il volo, magari con l’aiuto ed il supporto di un maestro come Angelo D’Arrigo che – con le sue aquile, munito solo delle sue ali e di sogni da offrire a chiunque cerchi una via d’uscita dalla trappola dei conflitti e dei pregiudizi atavici – , nel finale dell’avvincente testo di Nino Bellia, salva il povero Peppenino, imprigionato dalla malvagia risata del Diavolo e dalle Arpie e si conquista il titolo di Cavaliere, un posto che merita tra i Paladini di Francia (per il suo coraggio, per il suo istinto di libertà e di volersi librare nell’aria), insinuando in lui la voglia, il desiderio, di volare.

Gli applausi finali

Straordinariamente commoventi i pupi di Orlando, di Peppenino e soprattutto quello di Angelo D’Arrigo che riassume nella sua costruzione, nelle sue fattezze, nella sua perfezione – merito dell’arte dei Napoli -con i suoi capelli al vento, con le sue ali,  la figura di Angelo D’Arrigo, definito dal regista Elio Gimbo come “un rivoluzionario dei nostri tempi, uomo che si fece uccello”.

Il messaggio dello spettacolo è quello di credere che solo volando in alto si possono sconfiggere paure, problemi, ansie e che solo collaborando, deponendo armi ed armature, arrestando ogni desiderio di battaglie e di guerre, si possono raggiungere le vette più alte della coesistenza e della pace tra i popoli, ritrovando il sorriso e l’amore.

Uno spettacolo di grande spessore e che è stato molto apprezzato, nelle due serate di programmazione, dal pubblico che alla fine ha lungamente applaudito l’operazione ed i convincenti interpreti.

In scena nella Marionettistica dei Fratelli Napoli ricordiamo Fiorenzo Napoli (direttore artistico, parraturi), Gaetano Napoli e Nino Bellia (parraturi), Agnese Torrisi (parratrici), Giuseppe Napoli (capu manianti), Davide Napoli, Marco Napoli e Alessandro Napoli (manianti), Dario Napoli (direttore di scena).

Ancora Angelo D’Arrigo

Gruppo dei Lautari  composto da Gionni Allegra (contrabbasso, plettri, chitarra e voce), Puccio Castrogiovanni (fisarmonica, plettri, chitarra e voce), Salvo Farruggio (batteria e percussioni), Salvatore Assenza (fiati) e Marco Corbino (chitarre).

Proposta che, ricordiamo, è stata fortissimamente voluta dal Teatro Massimo Bellini, dall’Associazione Musicale Etnea e dalla F.A.D. (Fondazione Angelo D’Arrigo), una pièce adatta a tutti, adulti e bambini, al tempo stesso drammatica e divertente, nel più classico stile dei Pupi di scuola catanese. Spettacolo poetico, commovente, che consegna a tutti noi un messaggio di bellezza e di fiducia nella vita, di speranza e incoraggiamento a superare i limiti individuali e collettivi in nome di un sogno più grande: quello di volare alti e di osservare da lassù un mondo più giusto, più solidale, di abbracci, sorrisi e di pace. Uno spettacolo, quindi, d’effetto e di grande valenza culturale da proporre e riproporre a grandi e piccini, a scuole ed università, in Italia e all’estero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post