sportVari

Fernando Gaviria lascia il segno anche a Tortona. Quarta volata vittoriosa per il colombiano, autentico mattatore degli sprint, che questa volta precede Bennett e Stuyven. L’olandese Tom Dumoulin sempre in rosa.

Nella tredicesima frazione, da Reggio Emilia a Tortona, la strada era piatta come un biliardo e dritta come una stecca, l’epilogo finale era scritto da tempo.
Per togliere ogni equivoco, la relativa lunghezza della frazione ha consigliato il gruppo a tenere alta la guardia. In conseguenza di ciò anche la fuga di giornata è stata tenuta sempre a vista. Albanese, Brutt e Mohoric non sono andati mai oltre i due minuti di vantaggio ed ai meno venti si sono rintanati nella pancia del gruppo a difendersi dal vento laterale che nel finale si è fatto particolarmente ostile. Quest’ultima variabile ha suggerito qualche timido tentativo di aprire dei ventagli, ma gli unici a subirli sono stati coloro che a quel punto non avevano alcun interesse, così anche questi volenterosi hanno desistito rassegnandosi all’unica logica di giornata, la volata.

Riflettori inevitabilmente puntati su Gaviria. Ancora una volta il colombiano non ha tradito le attese malgrado il consueto lavoro della Bora ad impostare le operazioni preparatorie. Prima con Postelberger ha tentato un nuovo colpo gobbo entro l’ultimo chilometro. Stoppato l’austriaco da un uomo Quick Step, il team tedesco ha calato le carte migliori. Selig giocava su due fronti, da un lato lanciava bene Bennett, dall’altro deviava impercettibilmente verso destra per ostacolare il lancio di Richeze. Quest’ultimo probabilmente non si accorgeva di non avere a ruota Gaviria, tuttavia non perdeva lucidità e lasciava un piccolo varco fra se e le transenne lasciando spazio al passaggio decompagno in rimonta a tripla velocità. Il colombiano si gettava dentro il varco e andava a cogliere una vittoria incredibile se pensiamo che ai trecento metri il suo distacco dai primi appariva incolmabile. Mai visto fare nulla del genere.
Il Giro ha consacrato un nuovo campione con i quali tutti grandi sprinter dovranno fare i conti. 

Dopo l’intermezzo durato un paio di tappe, si ricomincia a salire con un piccolo antipasto pieno di significati. Da Castellania ad Oropa la suggestione la fa da padrona. Da Coppi a Pantani c’e’ un bella fetta della storia del ciclismo italiano al Giro d’Italia. Il santuario della Madonna nera sopra Biella aspetta la carovana per porgere le solite domande ai protagonisti, principalmente a Dumoulin e Quintana. Nibali, dal canto suo, dà l’impressione di avere sempre la risposta pronta. In ogni caso ognuno risponderà a modo proprio.
L’erta finale sarà l’unica asperità di giornata, per questo motivo verrà affrontata a velocità brutale ed alcune risposte potrebbero essere ingannevoli.

No problem. Anche le menzogne fanno parte della storia del Giro.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post