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Scattante. Resistente. Magica. Quasi leggendaria. Semplicemente bellissima. La Geo Emperor (2009) di Kidouin (è così che si fa chiamare il suo costruttore e pilota, in memoria di uno dei personaggi più affascinanti dell’anime Dash! Yonkuro) ha superato di gran lunga gli otto anni di vita e si appresta a partecipare al suo quattordicesimo raduno, previsto per sabato 5 e domenica 6 agosto in quel di Messina.

Le tinte biancorosse di una delle più apprezzate macchinine del panorama delle Mini 4WD hanno affascinato i più scettici su questo sport e avvicinato anche nuove leve. C’è chi si è piegato alla resistenza e alla dinamica di un miniveicolo straordinario, chi addirittura ne ha tratto vera e propri ispirazione per iniziare il suo percorso nel mondo dello Street Mini 4WD. Insomma, una mescolanza di meraviglioso modellismo, che trasforma un semplice hobby in entusiasmo, passione, forse anche ragione di vita.

“L’aggettivo che meglio raffigura la mia reazione alla vista della Geo Emperor la prima volta è solo uno: innamorato – dichiara Stefano, del team lombardo-veneto – E’ eccellente sotto ogni profilo ed è quasi automatico pensare di voler costruire un modellino che si avvicini al suo calibro. Ho cominciato ad appassionarmi allo Street Mini 4WD proprio dopo averla vista e sogno un giorno di averne una che si avvicini a lei quanto più è possibile”.

Parole lusinghiere, nei confronti di chi la Geo Emperor l’ha costruita e modellata a immagine e somiglianza dei suoi desideri: “Quest’auto è nata per migliorare l’efficenza delle precedenti – dichiara Kidouin, o meglio Riccardo, del Team siciliano – La Geo Emperor riassume un po’ le caratteristiche di stabilità della vecchia Evolution, ma è anche il frutto di soluzioni innovative ricercate in altri modelli. La carrozzeria di questa macchina è stata parecchio modificata pur mantenendo le sembianze dell’originale Geo Emperor. E’ stata abbassata dall’alto e alleggerita dall’interno rispetto l’originale – continua a spiegare Riccardo – Il telaio presenta nel fondo 3 livelli di altezza che confluiscono in quello terminale a forma di “deviatore d’aria” che, oltre a migliorare il passaggio dell’aria raffredda l’unica zona aperta di tutta l’auto, il vano motore. Tutta la macchina in se, vuol rendere visibile il disegno di una freccia compatta che si proietta all’orizzonte”.

“La Geo Emperor è figlia di un’evoluzione costante di molti anni – conclude Ezio, Team Sicilia – L’idea è stata quella di adattarla al fondo tipico della Formula 1, in modo tale da avere quell’aerodinamica tale da renderla veloce ma allo stesso tempo resistente ed efficiente. Dopo tantissimo tempo, di conseguenza, è diventata vera e propria essenza di Riccardo, che l’ha modellata nel modo migliore possibile”.

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