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Il Liceo Artistico Statale “Mimi Lazzaro” di Catania dedica l’aula magna alla prof. Bianca Boemi, che dal 1992 al 2011 fu preside della scuola. L’iniziativa è stata promossa dall’attuale dirigente scolastico dell’Istituto, prof. Gaetano La Rosa, con l’unanime consenso del personale docente. Giovedì 29 Giugno, alle ore 18, si è tenuta la cerimonia di intitolazione nell’aula magna, dove rimarrà esposta la targa con ritratto della prof. Bianca Boemi, donata alla scuola dal marito, maestro Remo Gerevini.

I ragazzi autori del quadro

Al discorso del prof. Gaetano La Rosa, che ha illustrato la nascita e l’evolversi dell’iniziativa, è seguito il personale ricordo, espresso dalla dirigente scolastica prof. Anna De Francesco, dalla sorella prof. Maria Laura Boemi e dalla figlia prof. Chiara Gerevini. La cerimonia si è conclusa con la premiazione degli studenti vincitori del Concorso “Preside Bianca Boemi”, indetto dalla scuola: 1° premio all’elaborato di Gianluca Avila e Federico Fiumefreddo, 4A (docente: prof. L. Fiorito); 2° premio ex aequo alla tela di Caterina Vitale 4 A e alla tela di Rachele Mammana e Rossella Maggio 5 A (docente: prof. M. Blanco).

Per l’ideazione e l’esecuzione della targa di intitolazione, apposta all’ingresso dell’aula magna, sono stati premiati gli studenti della 5 G, Maria Vittoria Lavore, Adriana Musmeci, Carola Messina, Giulia Di Stefano (docenti: prof. A Cerri e prof. G. Toscano).

In omaggio alla memoria di Bianca Boemi sono stati realizzati fuori concorso il busto, opera del prof. Paolo Guarrera e la mostra del prof. Francesco Grasso.

Nell’odierna circostanza è d’obbligo riassumere la storia professionale della preside Boemi che nella scuola e per la scuola ha prestato quarantennale servizio con passione innata per la cultura e per l’arte.

La lunga carriera dirigenziale della prof. Bianca Boemi, stimata docente di Storia dell’Arte, ebbe inizio negli anni Ottanta, allorché vincitrice del concorso a preside fece il suo esordio presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica “Luigi Sturzo” di Caltagirone. Nel 1992, raccolto il testimone dall’arch. Rosario Leone, suo predecessore, Bianca Boemi passò a dirigere l’Istituto Statale d’Arte di Catania, con sede in via dei Crociferi nei locali dell’ex Collegio dei Gesuiti.

Negli anni Novanta, sotto la direzione di Bianca Boemi, l’Istituto conobbe importanti processi di trasformazione, primo tra tutti l’attivazione del curricolo sperimentale funzionante dal 1995 in binario parallelo con il curricolo ordinamentale, e godette di un notevole incremento della popolazione scolastica, giunta a toccare il picco del migliaio. Nel ventennio che la vide alla guida dell’Istituto Statale d’Arte di Catania l’impegno di Bianca Boemi si profuse in ogni direzione e nel più ampio respiro.

I percorsi di progettualità mirati all’innovazione, lampliamento e il potenziamento dell’offerta formativa, l’orientamento riguardo alle opzioni universitarie e alle prospettive di lavoro, la cultura delle pari opportunità, l’educazione alla salute e alla sicurezza, l’educazione alla prevenzione delle tossicodipendenze, la formazione in servizio del personale, furono temi stabilmente presenti nell’agenda della preside Boemi.

Al contempo, fu forte e decisa la sua volontà di aprire la scuola alla collaborazione con enti esterni. Basti citare l’Università degli Studi di Catania, la Provincia Regionale di Catania, il Comitato Italiano per l’UNICEF, l’Associazione Legambiente Settore Protezione Civile, l’Associazione di Volontariato Misericordia Catania Porto, il CENSIS, la DIRSCUOLA, i Coordinamenti femminili delle Confederazioni Sindacali di Catania, l’Associazione degli Industriali della Provincia di Catania, la Camera di Commercio di Catania e altri se ne potrebbero menzionare.

Il ventennio che vide Bianca Boemi alla guida dell’Istituto Statale d’Arte di Catania fu ricco di attività e di iniziative, che diedero vanto alla scuola. Sempre pronta a raccogliere le sfide anche le più difficili, la preside Boemi promosse, incoraggiò e favorì la partecipazione degli studenti a mostre e concorsi, con una ragguardevole messe di riconoscimenti e di premi ottenuti dai partecipanti anche in ambito nazionale.

Altrettanto ricco è il bilancio riguardante le mostre organizzate dalla scuola nella pregevole cornice dell’ex Collegio dei Gesuiti. Tra le numerose esposizioni che ebbero luogo nella sede dell’Istituto la più prestigiosa è la mostra Memoria e Progetto. I segni del sistema urbano, alla quale seguì la pubblicazione del catalogo edito dalla Casa Editrice Maimone. Allestita con il contributo della Provincia Regionale di Catania nei locali del Collegio dei Gesuiti e nella Chiesa annessa dall’11 dicembre 1999 al 31 gennaio 2000, la mostra in questione registrò una affluenza di visitatori superiore a 4000 persone.

Fu una importante tappa dell’attività ad ampio raggio promossa dalla preside Bianca Boemi nell’ambito del progetto didattico sposato dalla scuola, nell’intento di potenziare il processo di interazione con il territorio, valorizzare la cultura locale, alimentare nei giovani il nesso simbiotico tra cultura della memoria e cultura della progettualità.

Rinnovare e custodire la memoria, suscitare e alimentare la progettualità, saldare in unico nesso lo stabile ancoraggio della memoria storica e la logica proiettiva dell’azione progettuale, al fine di conferire spessore storico e qualità estetica all’atto di elaborazione creativa, è quanto si prefisse, in specifico, il disegno formativo dell’Istituto diretto dalla preside Bianca Boemi.

In questa logica si colloca la lunga battaglia che la vide in prima linea per tutelare il Collegio, per assicurarne la fruizione al mondo esterno e per difendere il diritto dei suoi studenti a fruire della felice ubicazione dell’Istituto nei locali di via dei Crociferi.

“Ogni anima è e diventa ciò che guarda”, amava ricordare Bianca Boemi. Nella citazione di Plotino la funzione pedagogica del piacere estetico in quanto fonte di nutrimento per l’anima.

Lasciato il Collegio nel 2009 per superiore dettato, la sua infaticabile attività continuò nel locali di viale Vittorio Veneto con la determinazione e lo spirito di sempre.

Il 27 luglio 2010, vinse ancora una delle sue battaglie, quella per l’intitolazione dell’Istituto a colui che ne fu il fondatore e primo direttore. Nel cinquantesimo anniversario di fondazione dell’Istituto Statale d’Arte di Catania, all’atteso decreto ministeriale che sancì l’intitolazione della scuola all’artista catanese Domenico Maria Lazzaro, si accompagnò la pubblicazione del volume Mimi Lazzaro un luogo e una vita.

Di lì a pochi mesi, nel settembre 2010, iniziò il nuovo corso. Si inaugurò la storia del Liceo Artistico Statale di Catania, che oggi porta il nome di Mimi Lazzaro. Fu l’ultimo anno della sua attività di dirigente, condotta sempre con un sottile filo di sottesa ironia e con una grande dose di volitiva fermezza. Ci lasciò il 20 agosto 2016. Di lei rimane un ricordo luminoso nel cuore di quanti l’hanno amata ed apprezzata.

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