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Domenica 6, alle 18.30 nella chiesa parrocchiale S. Francesco di Paola nella festa liturgica della Trasfigurazione del Signore, i fedeli potranno venerare il busto ligneo di Cristo, scolpito nel 1536 dal can. Vito Balsamo e benedetto dal vescovo Luigi Caracciolo il 6 agosto dello stesso anno nella chiesetta costruita sulle scogliere dell’Armisi e voluta da Eleonora De Amico, il cui figlio Giovanni, scampato ad un naufragio, era rimasto prodigiosamente salvo.

   I marinai della Civita prima di imbarcarsi con quelli di Ognina per partecipare alla battaglia di Lepanto si affidarono alla protezione del SS. Salvatore.

   Il santuario votivo, che ispirò la novella “La festa dei morti” di Giovanni Verga, fu demolito nel 1842 per la costruzione del porto e ricostruito nel 1851, in scala ridotta, sulla strada Lanaria-Marina. La festa catanese del 6 agosto ha radici paleocristiane: basti pensare alle due basiliche, tardoantica e bizantina cimiteriali extramoenia di via Dottor Consoli ai giardini del Salvatore, dove si veneravano le reliquie dei protomartiri catanesi Agata e Euplio, alle tricore bizantine del SS. Salvatore in palazzo Bonajuto e in Monte Po, alla chiesa del Redentore alla Fossa Arancio (largo dei Vespri).

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