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Perentoria vittoria di Matteo Trentin nella frazione che da Escaldes Engordany portava sino a Tarragona. Battuti allo sprint Lobato e Van Alsbroeck. Froome resta in maglia rossa.

La frazione odierna, tipica tappa interlocutoria da GT, prevedeva una trama scontata difficile da scardinare. Quasi duecento chilometri, privi di grosse difficoltà altimetriche, lasciavano poco margine alle speranze degli attaccanti. Tuttavia sin dalle prime battute prende il via la più classica fuga di giornata destinata a far da lepre alla rincorsa di un gruppo che difficilmente si farà sfuggire la sua preda. Cinque uomini in cerca più che altro di bella figura.

Il ricongiungimento, previsto dal copione, alla periferia di Tarragona, quando viene assorbita la schiuma del tentativo, costituita da Rubio e Rossetto. La caccia è stata orchestrata da Quick Step, Acqua Blue Sport, UAE e Lotto Soudal. Nelle battute finali invece sono soprattutto i primi a cercare di controllare la fila del gruppo infastidita dalle innumerevoli rotonde che sporcano il lavoro dei grandi passisti.

In ogni caso la squadra belga non si perde d’animo. Sono soprattutto Tepstra, Alaphilippe e Lampaert a portare Trentin in perfetta posizione di sparo agli ultimi duecento metri.

Matteo deve stare solo attento ai tanti battitori liberi che contano di far il loro sprint sulla Quick Step approfittando di eventuali svarioni. La sagacia tattica del trentino emerge quando all’imbocco del vialone d’arrivo uno di questi, Lobato, cerca in anticipo di scompaginare la perfetta pianificazione sin lì perseguita. In un attimo decide che quella è la ruota giusta da seguire per la lanciare la sua volata. La vittoria sarà netta.

Una storia semplice da raccontare con il senno di poi, un po’ più complessa da realizzare soprattutto quando parti con i favori del pronostico. E’ vero, hai una grande squadra, godi di un momento di forma straordinaria, l’abilità tattica è un marchio della casa, in gruppo non ci sono grandissimi velocisti, ma sin qui, nella tua carriera, nelle volate di gruppo ti è sempre mancato qualcosa. Quel qualcosa che in questo scorcio di stagione finalmente sembra essere stato trovato. Ed io spero che lo sia in via definitiva, ciò aprirebbe spiragli importanti per il prosieguo della carriera, sin qui più che positiva, che potrebbe diventare con la C maiuscola.

 Purtroppo oltre la bella vittoria di Trentin, annotiamo sul taccuino il distacco rimediato da Pozzovivo che lo spinge inopinatamente indietro in classifica. Lo sfortunato corridore lucano è stato coinvolto in una caduta a poche centinaia di metri dalla neutralizzazione. Peccato, questa variabile inaspettata potrebbe incidere sul ruolo di Domenico all’interno dell’Ag2r nel prosieguo della corsa. Non ci voleva!

La Vuelta prosegue con la quinta frazione da Benicassim ad Alcossebre, 160 km da correre con molta attenzione. Quattro colli, un paio impegnativi, e l’arrivo sullo strappo che porta alla Ermita Santa Lucia, dopo 3400 mt al 10 % medio, preannunciano un epilogo scoppiettante aperto ad un ampio ventaglio di pronostici che quasi certamente comporterà qualche cambiamento in classifica generale.

Quasi dimenticavo.  Trentin con il successo odierno entra nel ristretto club di coloro i quali hanno centrato il successo in tutte le tre grandi corse a tappe. Ieri era toccato a Nibali, oggi a Matteo.

Se ci mettiamo il bel successo di Viviani domenica ad Amburgo, possiamo affermare senza timori che è un bel momento per il nostro ciclismo.

Godiamocelo!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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