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Sulle micidiale rampe di Los Machucos prima grande affermazione nel ciclismo che conta dell’austriaco Denifl, portacolori della squadra Procontinental Acqua Blue Sport. Alle spalle del vincitore la lotta al vertice ha evidenziato una leggera flessione di Froome. L’inglese, per la prima volta nel corso della Vuelta, è costretto a cedere nel faccia a faccia sulla strada un discreto gruzzolo a Contador, secondo di tappa, e soprattutto a Nibali e Zakarin.

La frazione, partita da Villadiego, ha visto subito svilupparsi un tentativo di sei uomini. Moreno, De Marchi, Denifl, Cort Nielsen, Vilella e Alaphilippe guadagnavano rapidamente un vantaggio consistente che, a poco più di cento chilometri dall’arrivo, ha superato abbondantemente i nove minuti. La svolta nasceva per opera soprattutto dell’Astana e della Bora che armati di buzzo buono buttavano giù oltre metà distacco in qualche decina di chilometri. I reduci al comando, che per strada perdevano prima Vilella e poi Cort Nilsen, non si perdevano d’animo e continuando di buon accordo arrivavano con un piccolo margine sin sotto l’incredibile erta finale. Il vantaggio di circa 1’30’ con il quale Denifl, Moreno, De Marchi e Alaphilippe attaccavano Los Machucos , sembrava destinato ad evaporare sotto l’incalzare dei migliori. Invece, la buona gamba di Denifl metteva d’accordo compagni di fuga ed inseguitori, staccando i primi e resistendo al grande ritorno dell’irriducibile Contador, scattato nelle prime rampe in risposta a Lopez e scagliatosi in avanti nel duplice intento di vincere la tappa e risalire in classifica. Il resto dei migliori, con Nibali, Zakarin e Kelderman in testa, non rispondeva alla maggior freschezza del madrileno, ma riusciva nell’intento di staccare Froome. Il leader, circondato dalla solita confortante muta, ha perso contatto sin dalle prime sollecitazioni, inizialmente si pensava ad uno dei suoi soliti calcoli su come affrontare la salita, poi ci si è resi conto che trattavasi d’altro. Affanno.
All’arrivo Denifl anticipava Contador di 28’’, Lopez, Nibali, Zakarin e Majka di 1’04’’. Kelderman concedeva qualcosa in più, bloccando il cronometro a 1’19’’. Froome chiudeva ad 1’46’’.
A conti fatti sono 42 i secondi ceduti dal leader a Nibali e Zakarin, ora rispettivamente secondo a 1’16’’e quarto a 2’25’’. Kelderman si trova fra i due a 2’13’’. Quinto Contador a 3’34’’. Aru, che continua a perdere qualcosa ogni giorno, è nono a 6’45’’.
Dunque giochi in qualche modo riaperti, mancano ancora un paio di tappe, in particolare la 20^ del terribile trittico Cobertoria, Cordal ed Angliru da affrontare in rapida successione, dove è possibile recuperare distacchi non impossibili su un uomo la cui corazza ha evidenziato la prima piccola crepa. Crepa che Nibali, Zakarin e Contador faranno di tutto per allargare.

Sin da domani l’inglese verrà sicuramente sottoposto ad ulteriori straordinari. La frazione da Suances a Santo Toribio de Liebana, di 169 km, presenta un finale da far invidia ad una classica. Quattro colline, per la verità dalle pendenze non impossibili, attendono il gruppo negli ultimi sessantacinque chilometri. Il finale, su una rampa di un paio di chilometri intorno al 10%, stanerà per l’ennesima volta i migliori che andranno a giocarsi anche più di una manciata di secondi.

Cosa attendersi?
La logica dice nulla. La fatica, che comincia ad affiorare, potrebbe pensarla diversamente.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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