Cronaca

Oggi martedì 3, le Chiese di Sicilia e in particolare quella di Catania celebrano un evento ecclesiale alquanto raro per un presule ancora in servizio attivo in una diocesi: il giubileo episcopale di mons. Salvatore Gristina da oltre 15 anni arcivescovo metropolita di Catania, eletto il 16 luglio 1992 vescovo titolare di Musti in Numidia e ausiliare dell’arcivescovo di Palermo e consacrato il successivo 3 ottobre: con i suoi 46 anni era il vescovo più giovane d’Italia. Da quasi due anni mons Gristina riveste pure l’alto incarico di presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, facente parte di diritto del Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.

La straordinaria ricorrenza giubilare viene festeggiata nella nostra Cattedrale con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dallo stesso mons. Gristina con tutti gli arcivescovi e vescovi di Sicilia, con alti prelati provenienti da altre parti d’Italia, con i sacerdoti diocesani e religiosi, a vario titolo operanti nelle 157 parrocchie distribuite nei 15 vicariati foranei dell’Arcidiocesi, alla presenza delle autorità civili e militari. Alle 18 la processione liturgica introitale, composta da cardinali, arcivescovi, vescovi, vicari episcopali e foranei, parroci e vice parroci, sacerdoti, diaconi, seminaristi, alunni della Scuola “Sant’Euplio” per i ministeri e il diaconato permanente, ministranti si snoderà dal Museo Diocesano per piazza Duomo ed entrerà nella basilica metropolitana per la concelebrazione della santa messa giubilare, che sarà animata dai canti della Cappella Musicale del Duomo diretta dal can. m° Giuseppe Maieli e alla quale parteciperà pure una folta rappresentanza della sezione catanese “Card. S. Pappalardo” della Luogotenenza Italia-Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di cui l’arcivescovo mons. Gristina è priore.

 LA CRONACA DELL’ORDINAZIONE DI 25 ANNI ORSONO

Allorché mons. Salvatore Gristina la sera di sabato 3 ottobre 1992 è stato ordinato vescovo ausiliare del cardinale arcivescovo metropolita di Palermo che era anche presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, ricopriva, dal 6 agosto 1988, la funzione di vicario generale dell’Arcidiocesi e di moderatore della Curia arcivescovile metropolitana palermitana. All’età di soli 46 anni, eletto dal Santo Pontefice Giovanni Paolo il Grande il 16 luglio 1992 vescovo titolare di Musti di Numidia (attuale Algeria, non lontana da Cartagine), mons. Gristina è stato il più giovane vescovo d’Italia col singolare privilegio di esser stato ordinato sacerdote da un altro grande Papa, il Beato Paolo VI.

   Il solenne rito liturgico di consacrazione episcopale fu presieduto nella Cattedrale “Assunzione di Maria Vergine” di Palermo gremita di fedeli dall’arcivescovo metropolita card. Salvatore Pappalardo, originario del clero catanese, nativo Villafranca Sicula ma originario di Zafferana Etnea, con la partecipazione di tutti i vescovi di Sicilia e di numerosi sacerdoti dell’Arcidiocesi palermitana. Co-consacranti l’arcivescovo Jean-Louis Tauran, presule francese della Curia Romana segretario per i rapporti con gli Stati e attuale cardinale presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Intereligioso, e mons. Vincenzo Cirrincione, vescovo di Piazza Armerina e già parroco della parrocchia palermitana “Santi Pietro e Paolo” mentre il novello sacerdote don Salvatore Gristina era vicario parrocchiale. Tra gli altri vescovi presenti il defunto arcivescovo originario di Ivrea, Carlo Furno (poi cardinale) nunzio apostolico in Italia già docente alla Pontificia Accademia Ecclesiastica e nunzio in Brasile, l’allora arcivescovo di Reggio Calabria, il messinese mons. Vittorio Mondello, già vescovo di Caltagirone, il defunto mons. Angelo Cella, trevigiano e vescovo di Veroli-Frosinone-Ferentino, già parroco in “Santa Teresa di Gesù Bambino” in Palermo, direttore spirituale del Seminario maggiore, ausiliare e vicario generale di Palermo. L’ordinazione di mons. Gristina è avvenuta a poco più di un anno dall’ordinazione di un suo compagno di Seminario mons. Vincenzo Manzella nominato vescovo di Caltagirone, anch’egli presente al sacro rito come pure il suo predecessore nella cattedra catanese di San Berillo, l’arcivescovo metropolita emerito mons. Luigi Bommarito.

   Il card.Pappalardo, all’omelìa, esprimesse viva gratitudine al Santo Padre Giovanni Paolo II per essere venuto incontro, con l’elezione di mons Gristina, ai bisogni dell’Episcopato Siciliano e “della Chiesa palermitana -Palermo come città e come diocesi- la quale, con tutte le realtà che la compongono, con tutte le iniziative che la animano e con tutti i problemi che la agitano sia sul piano politico e sociale che su quello religioso, etico e culturale, richiede una grande attenzione ed una sempre più assidua cura pastorale”.

   Il porporato, che ben conosceva le capacità intellettuali, l’esperienza ecclesiale e le giovani energie del suo primo collaboratore nella guida pastorale dell’Arcidiocesi, specie nel fronteggiare le tante difficoltà che caratterizzavano giorno per giorno l’operato della Chiesa palermitana, esortò mons. Gristina a farsi buon pastore e servo amorevole con queste paterne espressioni: “E’ per essere umile servitore di questa Chiesa palermitana che il Papa ti ha eletto vescovo ausiliare di essa; con l’impegno che, mercé la tua azione, possa attuarvi e sperimentarvi una più felice dimensione di vita cristiana attraverso un opportuno rinnovamento degli spiriti e dei propositi di tutti. Dovrà avere per tuo mezzo maggiore impulso tutto il lavoro apostolico, e soprattutto una rinnovata evangelizzazione missionaria che contribuirà a modificare costumi e comportamenti non sempre in sintonia con la professione di fede e di vita cristiana”. “Il Papa stesso -sottolineò il cardinale- ci augura nella sua Bolla che la nostra Comunità possa sollevarsi dalle tribolazioni e dai travagli che la hanno tanto provata e venga rallegrata da favorevoli avvenimenti. Occorre che, al di là di tali tristi circostanze, e, anzi, come adeguata risposta ad esse, la nostra Chiesa palermitana si faccia sempre più promotrice di rinnovamento, stimolo ad ogni utile ripensamento sulla validità di strutture e la sua efficienza di persone, e segno di speranza per un avvenire di maggiore e generale correttezza. Ciascun cristiano, ciascun cittadino, deve essere invitato ad una revisione personale ed a una conversione spirituale, senza di che vana sarebbe ed inconcludente ogni manifestazione di protesta contro i mali che ci affliggono”. Il cardinale, infine, rivolse una preghiera a Dio: “Guarda il tuo servo, il presbitero Salvatore, chiamato a far parte del Collegio Episcopale, e fa’ che nella santità della vita, si dimostri sempre sempre e dovunque autentico testimone di Cristo, Maestro e Signore”.

   Al termine della celebrazione, mons. Gristina volle ringraziare i presenti e rivolse una preghiera al Signore e alla Madonna “Auxilium Episcoporum” chiedendo di essere illuminato e guidato col dono della saggezza, dell’umiltà e della capacità di porsi interamente al servizio della Chiesa. Al sacro rito erano presenti la diletta madre e i familiari di mons. Gristina, assente per motivi di salute, purtroppo, la cara e benemerita signora Giuseppina Peri, insegnante elementare di Sciara che è stata per il nostro arcivescovo “maestra di vita, maestra con uno stile personale ed esigente, ma efficace” come ricorda grato e commosso mons. Gristina.

 LA BIOGRAFIA COMPLETA ED INEDITA

Mons. Salvatore Gristina (foto Salvatore Agnello)

Mons. Salvatore Gristina, nato a Sciara, provincia ed arcidiocesi di Palermo, il 23 giugno 1946,  compie gli studi medi, liceali e teologici nel Seminario maggiore di Palermo in 12 anni consecutivi di preparazione formazione al presbiterato, durante l’episcopato dei cardinali Ernesto Ruffini e Francesco Carpino, mentre sono sommi pontefici San Giovanni XXIII e il Beato Paolo VI, il quale il 17 maggio 1970, domenica di Pentecoste, in piazza San Pietro, nel 50° di ordinazione presbiterale, lo ordina sacerdote assieme ad altri 277 diaconi provenienti da ogni parte del mondo.

  Dopo l’ordinazione, dal cardinale arcivescovo Salvatore Pappalardo è nominato vicario parrocchiale, fino al 1973, presso le parrocchie palermitane “Santi Pietro e Paolo” e “San Giuseppe Cottolengo” e insegna Religione Cattolica nelle scuole statali dal 1970 al 1974. Consegue la laurea in Filosofia presso l’Università statale di Palermo e la licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense a Roma, dove frequenta il biennio della Pontificia Accademia Ecclesiastica. Presta servizio come addetto, poi segretario e uditore di Nunziatura presso le Rappresentanze Diplomatiche Pontificie in Costa d’Avorio, Stato repubblicano dell’Africa Occidentale di lingua francese (1976-1980), a Trinidad e Tobago, Stato insulare repubblicano dell’America Centrale Caraibica facente arte dell’arcipelago delle Piccole Antille di lingua inglese (1980-1982), e in Brasile Stato repubblicano sudamericano di lingua portoghese (fino al 1984).

   Rientrato a Palermo, dal card. Pappalardo viene nominato parroco, dal 1984 al 1988, della parrocchia “Mater Misericodiae”. Amico del beato martire don Pino Puglisi, alla cui ordinazione sacerdotale assiste da seminarista, mons. Gristina il 6 agosto 1988 è nominato dal card. Pappalardo vicario generale e moderatore della Curia Arcivescovile, nonché canonico della Cattedrale. Il 16 luglio 1992 dal Santo Papa Giovanni Paolo II è eletto vescovo titolare di Musti di Numidia (Algeria) e consacrato il 3 ottobre dello stesso anno, col motto episcopale “In spe resurrectionis”. All’età di 46 anni è il vescovo più giovane d’Italia. Dal 1992 al 1996 è ausiliare del card. Pappalardo e poi del card. Salvatore De Giorgi con le funzioni di segretario della Conferenza Episcopale Siciliana. Il 23 gennaio 1999 dal Santo Giovanni Paolo II è nominato vescovo di Acireale e il 7 giugno promosso e trasferito arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Catania, della quale prende possesso, oltre 15 anni fa, il 6 agosto 2002. Vicepresidente della Conferenza Episcopale Siciliana e delegato per la Consulta regionale delle aggregazioni laicali, il 19 gennaio 2016 viene eletto presidente della CESi e il settembre 2017 confermato nell’incarico di presidente dei vescovi siciliani, ossia “primate” delle Chiese di Sicilia. Con tale qualifica, mons. Gristina fa parte di diritto del Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. Nell’ultima “visita ad limina” presenta ufficialmente a Papa Francesco gli arcivescovi e i vescovi delle diocesi della Sicilia Orientale.

Antonino Blandini

1 commento

  1. Un articolo di grande valore, scritto come sempre con un modo eccezionale e poetico dal carissimo e chiarissimo Professore Antonino Blandini, giornalista e storico di grande fama, riconosciuto in Sicilia (Triskelia),ma anche in Italia.

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