Cronaca

Virgo Fidelis
Giuliano Leonardi
1948 – Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, Roma

La Sacra Scrittura, che è la storia di Dio in mezzo al popolo d’Israele, racconta di uomini e di donne che hanno avuto il dono di incontrare il Signore mettendosi nell’ascolto della sua parola e di rispondere concretamente a Lui con la testimonianza della loro vita. La Vergine Maria, prescelta da Dio sin dall’eternità ad essere madre di Cristo Gesù, il suo Figlio, rispose con l’ubbidienza all’annuncio dell’arcangelo Gabriele. La gloria di Maria è la sua fede, la sua maternità e la sua beatitudine: <<Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore>> (Lc 1,45), disse la cugina Elisabetta, madre di Giovanni Battista, a Maria quando la visitò. La vita della Vergine santissima si è svolta nella fedeltà alla missione ricevuta e liberamente accolta con il suo fiat. Il titolo di Virgo Fidelis, che esprime in tutto significato la vita di Maria e la sua missione di Theotókos, cioè Madre di Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella Chiesa, infatti nella liturgia non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto a Maria, sotto il titolo di Virgo Fidelis, è della Benemerita e Fedelissima Arma dei Carabinieri d’Italia che, subito dopo l’ultimo conflitto mondiale, iniziò per volontà dell’Ordinario Militare per l’Italia, mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone e di padre Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale dell’Arma, Fedele De Giorgis prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: <<Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita>> (Ap 2,10). La scelta della Madonna santissima, sotto il titolo di Virgo Fidelis, come celeste Patrona dei Carabinieri, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che è propria di ogni militare che serve la Patria e, in modo particolare, dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: Nei secoli fedele.

L’11 novembre 1949, il santo padre Pio XII, accogliendo l’istanza  di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, firmò la Bolla, sigillata con l’anello del Pescatore, e proclamò la Beatissimam Virginem Mariam, cui – Virgo Fidelis – titulus adicitur, totius Militaris Italici Coetus, quem Arma dei Carabinieri d’Italia vocant, precipuam apud Deum Caelestem Patronam, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria e della ricorrenza della battaglia di Culqualber, che è stata combattuta in Abissinia dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici. In quella battaglia il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri e il CCXL Battaglione Camicie Nere si immolarono quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l’onore delle armi. Oltre alle numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall’intero Reparto è stata concessa una Medaglia d’Oro al V. M. alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri. In questo stesso giorno, si celebra anche la “Giornata dell’Orfano” in cui vengono consegnati dei premi in denaro agli orfani dell’Arma, che si sono distinti per il buon rendimento conseguito in ambito scolastico. I premi provengono dall’Opera Nazionale di Assistenza agli Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC), che è un Ente Morale fondato nel 1948 e che trova i suoi fondi nei contributi volontari offerti mensilmente dai militari dell’Arma. Il contributo economico, offerto dall’Opera, inizialmente era destinato ai soli orfani di Carabinieri caduti in guerra o in servizio, poi è stato esteso anche ai figli dei deceduti in congedo. I sussidi vengono erogati due volte l’anno, fino alla fine degli studi universitari. Fra gli aiuti si annoverano anche borse e vacanze di studio. La Giornata dell’Orfano resta la testimonianza più tangibile dell’attaccamento dell’Arma a certi valori quali la famiglia e la solidarietà, radicati ormai nell’essenza del suo operare quotidiano. Ogni anno infatti, questo evento è l’occasione per l’Arma di riunire attorno a sé tutti i figli dei commilitoni scomparsi. La Chiesa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, intitolata a Sancta Maria Virgo Fidelis, che fu benedetta dal Cardinale Giovanni Battista Re nell’Anno Santo 2000, conserva l’immagine autentica della Vergine Santissima, coniata da Giuliano Leonardi.

PIO XII

A perpetua memoria

Nessuno ignora che gli antichi eserciti d’Europa, ispirati da una ardente Fede Cristiana, hanno intensamente coltivato tutte le virtù, atte a formare fortemente e cavallerescamente gli animi dei militari a un più alto e civile senso della vita. Fra di esse, emerse sempre e costantemente rifulse, come fondamento e principio, quella virtù della Fedeltà, per la quale i militari stessi, votandosi strettamente al loro Capo e alle patrie Istituzioni, preferiscono, generosi e coscienti, di anteporre al proprio bene il bene comune. E non pensiamo che, pur nei nostri tempi, sia andato perduto o dimenticato questo costume della Fedeltà; ché proprio essa, cioè la Fedeltà dei militari, anche col trascorrere degli anni e dopo gravissimi eventi, sia bellici sia civili, e dopo travolte secolari Istituzioni, è rimasta intatta e salda per il bene e per la sicurezza della Patria. Di questa virtù diedero appunto coraggiosamente fulgentissimo esempio i Militari Italiani addetti alla pubblica tutela, chiamati “Carabinieri”, in quanto che, saggiamente istituiti in Piemonte, fin dall’anno 1814, per la difesa dello Stato contro i rivolgimenti dei perturbatori ossequentemente accolsero e fedelmente osservarono il celebre loro motto araldico: “Fedele nei secoli”. Tuttavia, affinché, in così mutevole avvicendarsi storico di eventi e di uomini i predetti Militari rimangano più costanti nel loro servizio e la loro principale virtù della Fedeltà si congiunga sempre più all’Altissimo Iddio, i loro Cappellani Militari, incoraggiati e preceduti dall’Ordinario Militare per l’Italia, suscitarono in essi una intensa devozione verso la Beatissima Vergine Maria Madre di Dio, con il titolo di “Virgo Fidelis” così come è invocata nelle Litanie Lauretane. Manifestandosi, invero, tale devozione, non senza spirituale vantaggio, nelle caserme dei predetti Militari per mezzo di immagini sia scolpite, sia dipinte, il prelodato Venerabile Nostro Fratello Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Arcivescovo Titolare di Trebisonda, Ordinario Militare per l’Italia, lo scorso anno, in Roma, nella festa della Presentazione della Beata Vergine Maria Madre di Dio, solennemente propose e annunciò come loro Celeste Patrona la stessa Vergine Maria col nome di “Virgo Fidelis”. Trascorso ora il primo anno, lo stesso Prelato, assecondando i fervidissimi voti del Comandante (generale dell’Arma stessa, dei Cappellani e agli altri ufficiali, dei sottufficiali e di tutti i militi, ha rivolto a Noi intense preghiere, affinché ci degniamo benignamente di confermare e di promulgare secondo il rito tale tutela o Patronato Mariano sui Militari Italiani detti Carabinieri “. Inoltre lo stesso Arcivescovo Ci pregò di stabilire che questa festa si possa ogni anno celebrare proprio nel giorno 21 novembre, in pio e santo ricordo, sia della suprema consacrazione della Vergine Maria a Dio, sia di quel Battaglione di Carabinieri, che, divampando anche in Africa Orientale l’ultima guerra, fece tutto intero, nel predetto giorno, il supremo sacrificio della vita nella località di “Culquaber”. Tutto ciò ben ponderato, e affinché una cosi grande devozione di Comandanti e di militi non resti priva di giusto premio, anzi per maggiormente favorirla e accrescerla ogni giorno più verso Dio e la di Lui Madre, cosicché ciascuno di essi sia a Dio e alla Patria “fedele sino alla morte”, come pare ammonire nelle immagini la stessa Vergine Maria, assai volentieri riteniamo siano da accogliere tali voti e preci. Sentito pertanto il Venerabile Fratello Nostro Clemente della Santa Romana Chiesa Cardinale Micara, Vescovo di Velletri, Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, con certa scienza e matura deliberazione Nostra e per la pienezza della Nostra Apostolica potestà, in forza delle presenti Lettere e in modo perpetuo, confermiamo, stabiliamo e dichiariamo la Beatissima Vergine Maria invocata con inno alla Virgo Fidelis ” massima Patrona Celeste presso Dio dell’intera famiglia militare italiana che è chiamata Arma dei Carabinieri d’Italia, con tutti e singoli gli onori e privilegi liturgici che secondo il rito spettano ai principali Patroni di Associazioni, e con la facoltà di celebrare la festa della stessa, tutti gli anni nelle caserme dei detti soldati, nel giorno ventuno del mese di novembre. Non ostanti tutte le disposizioni contrarie.

Questo noi promulghiamo e stabiliamo, decretando che le presenti lettere esistano e rimangano sempre stabili, valide ed efficaci; che acquistino ed ottengano i loro effetti pieni ed integri; valgano pienissimamente, ora e in futuro, per quelli ai quali sono rivolte o potranno essere rivolte; che così si debba secondo la regola giudicare e definire; che da oggi sia inutile e vana, se mai accadesse, qualche decisione che fosse tentata in contrasto a queste Nostre (decisioni), da chiunque, con qualsiasi autorità, scientemente o per ignoranza.

Dato a Castel Gandolfo, sotto l’Anello del Pescatore, il giorno 11 del mese di Novembre, nell’anno 1949, undicesimo del Nostro Pontificato.

Per speciale mandato del Cardinale per i Pubblici Affari della Chiesa

Gildo Brugnola

  Cancelliere dei Brevi Apostolici

PREGHERIA DEL CARABINIERE

 

Dolcissima e Gloriosissima Madre di Dio e nostra,

noi Carabinieri d’Italia a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido cuore ! Tu che le nostre legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di VirgoFidelis,

Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra.

Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione,

Tu sostenta il nostra sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!

E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli Italiani.

 

INNO ALLA VIRGO FIDELIS
 

 In una luce fulgida di fiamma
com’ali bianche nell’azzurro ciel al tuo trono corrusco,
o dolce Mamma, sale il palpito del figlio tuo fedel,
che il silenzio preparo’ il suo cuore
ed in silenzio veglia l’avvenir;
su Lui rivolgi gli occhi Tuoi d’amore
rendi nobile e live il suo soffir.

Rit. Tu che sei Regina dell’eterna corte
perche salisti il monte del dolor;
il cuore mio non fermera’ la morte
perche ha giurato fede al tricolor.

 

Se di baleni il simbolo d’argento
sulla mia fronte ai raggi guizzera’,
e la bandiera a raffiche di vento
nel tripudio di luce ondeggera’,
allor piu’ ardente delle tue legioni un grido solo a Te si levera’,
o nostra stella,
che nei ciel risuoni giuramento d’amore e fedelta’. Rit.

 

Rit. Tu che sei Regina dell’eterna corte
perche salisti il monte del dolor;
il cuore mio non fermera’ la morte
perche ha giurato fede al tricolor.


    Diac. Sebastiano Mangano

Incaricato Diocesano per la Pastorale delle F. A.

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