Cronaca

La mattina di venerdì 1 dicembre, nel salone dei vescovi del palazzo arcivescovile di Catania, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del Corso per Volontari Assistenza Infermi, con l’intervento dell’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina, del direttore degli Uffici regionale e diocesano per la Pastorale della Salute, can. dott. Mario Torracca, del presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Catania, prof. Massimo Buscema e del vicario episcopale per la Cultura, mons. Gaetano Zito, con il coordinamento del medico e giornalista televisivo dott. Nuccio Sciacca e la partecipazione del dott. Angelo Pellicanò direttore generale dell’A. O. “Cannizzaro” di Catania.

L’arcivescovo ha molto lodato l’iniziativa presa dall’infaticabile direttore della Pastorale sanitaria, padre Torracca, coadiuvato da un’equipe di lavoro molto efficiente e motivata, ed ha apprezzato in modo particolare la presenza dei dieci cappellani, diocesani e regolari, e dei sei diaconi permanenti ospedalieri. Il presule, che riveste anche l’alto ufficio di presidente della Conferenza episcopale siciliana, è stato assai lieto di presentare il logo del nuovo corso con la paterna figura di un suo venerato predecessore, il beato cardinale arcivescovo benedettino Giuseppe Benedetto Dusmet, con la scritta “volontari assistenza infermi”, con felice riferimento al magistero di Papa Francesco che ha istituito la Giornata Mondiale dei Poveri, fratelli bisognevoli di aiuto e di assistenza anche e soprattutto in campo sanitario. Mons. Gristina ha messo in evidenza il prezioso e pubblico servizio affidato a tanti generosi volontari.

Il prof. Zito, anche nella qualità di studioso e di docente della Storia della Chiesa, in particolare di quella siciliana e catanese, in un chiarissimo excursus storico sul luminoso episcopato del Dusmet, ha messo bene in evidenza la provvidenziale missione ministeriale dell'<angelo della carità> che è stato per 27 anni, per la città e tutta la Chiesa di Catania in tempi particolarmente calamitosi, il cardinale Dusmet, il quale nel maggio del 1890 volle istituire un’opera ecclesiale di alto impatto sociale, in seguito alle negative e catastrofiche conseguenze economico-sociali causate in modo particolare in Sicilia, specialmente a Catania, dalla soppressione, nel 1866, da parte dello Stato dei conventi e dei monasteri e successivamente dall’entrata in vigore della <legge Crispi>, in quello stesso anno, sulle istituzioni pubbliche di beneficenza: aumentarono i poveri e gli ammalati che non potevano essere ricoverati negli ospedali.

Il Beato Dusmet istituì nella chiesa “Santa Maria dell’Ogninella” la benemerita Associazione di carità cattolica, l’Opera di Soccorso Poveri Infermi a domicilio, attiva fino ad oggi grazie al servizio delle suore figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Nei primi tre anni di vita dell’Opera, il cardinale Dusmet ancora in vita, furono raccolte 12 mila lire per compiere 70 mila assistenze, con una media di 60 persone assistite in un solo giorno. I volontari d’allora poterono disporre di un <manuale> predisposto proprio per rendere più efficiente il servizio da loro prestato.

Il prof. Buscema, che come medico opera in sintonia con il cappellano sanitario padre Torracca nell’A. O. “Cannizzaro”, ha pienamente condiviso la programmazione e l’organizzazione di un corso aperto a tutti e che intende fornire delle nozioni pratiche e teoriche che consentano al volontario di svolgere l’attività di assistenza, sia domiciliare sia durante periodi di ricovero in ospedale. L’illustre rappresentante dei medici catanesi, nel riferirsi a quanto esposto da mons. Zito, ha auspicato che possa essere predisposto anche un moderno manuale per disciplinare al meglio l’opera dei volontari.

Il direttore Torracca ha evidenziato come la Chiesa si fa prossima ai sofferenti attraverso la presenza di sacerdoti, religiosi e laici che si adoperano per interpretare e testimoniare lo spirito e le attitudini del buon samaritano, versando <l’olio della consolazione e il vino della speranza> sulle ferite di chi vive la stagione della malattia, della morte e del lutto: “una delle sette opere di misericordia spirituale riguarda <la consolazione degli afflitti>. Il verbo <consolare>, dal greco <paraklesis>, significa incoraggiare, offrire conforto a chi è provato dalla sofferenza”. Il Corso per Volontari per l’assistenza agli Infermi, ha sottolineato, intende rivolgersi a tutti coloro che “generosamente desiderano offrire il dono della propria presenza a chi è solo, recando un po’ di sole nella vita di chi sperimenta l’oscurità, l’incertezza, lo smarrimento, la solitudine, la paura, lo sconforto”.

   “Attraverso il loro impegno -ha continuato- la Chiesa di Catania vuole sforzarsi di dare una risposta al vissuto di fragilità umana, che può essere di natura fisica, psichica, sociale e spirituale”. Il corso consentirà ai volontari di svolgere assistenza e di donare un poco del loro tempo ai malati, sia che si trovino ricoverati negli ospedali o strutture sanitarie, sia presso il proprio domicilio; ed anche a “badanti, assistenti degli anziani e altre figure professionali che potranno, così svolgere questa loro attività lavorativa con maggiore formazione professionale, umana e cristiana”. “Il compito di questi volontari -ha specificato padre Mario- sarà di accudire amorevolmente i malati aiutandoli nei comuni atti quotidiani, dando, ad esempio, ai familiari la possibilità di allontanarsi per le necessarie attività quotidiane. Negli ospedali si occuperanno di quei malati che non hanno familiari che li assistono e quindi potranno affiancare il personale infermieristico”.

Padre Torracca ha concluso con il ringraziare tutte le strutture ospedaliere ed i luoghi di cura che vorranno accogliere benevolmente, come espressione del volontariato cristiano, i volontari che avranno frequentato il corso. “Papa Francesco ha affermato che <La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l’efficienza, ma soprattutto per l’attenzione e l’amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra e inviolabile>.Sono certo che il contributo che potranno apportare i nostri volontari contribuirà a rendere più accoglienti i nostri ospedali ed offriranno un valido aiuto alla tante persone anziane e malate che spesso vivono in solitudine, abbandonati a se stessi, nei loro domicili”.

Le lezioni forniranno utili suggerimenti pratici che consentiranno ai volontari di acquisire particolari competenze riguardanti: 1. Conoscenza dell’ambiente in cui si trova l’infermo, acquisendo familiarità con la disposizione dell’abitazione (bagni, cucina, citofoni, telefono): curandosi di disporre sempre del numero di riferimento del parente più prossimo o compilando eventualmente una piccola scheda che contenga le più importanti notizie che riguardano l’infermo. 2. Precauzioni nella mobilizzazione del soggetto. 3. Cura ed igiene personale. 4. Utilizzo dei sistemi di controllo di temperatura corporea, pressione con i comuni sistemi utilizzati in commercio. 5. Conoscenza dei presidi comuni (pannolini, sacche per catetere, etc.). 6. Consigli su manuali o libri da leggere che trattino queste tematiche. 7.Suggerimenti su libri da leggere insieme all’infermo per rendere il momento dell’intrattenimento utile ai fini spirituali.

Il dottor Pellicanò è stato ben lieto di apprendere quest’altra importante iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sanitaria e che sarà bene accolta dal presidio Ospedaliero da lui diretto, tenuto conto che la nostra società, assai diversa da quella del 1890 al tempo del Beato Dusmet, invecchia rapidamente, con il conseguente aumento delle persone centenarie, invalide, inferme e malate, molto bisognevoli di assistenza geriatrica e cure mediche appropriate e specialistiche.

Il corso, gratuito sarà presentato e inaugurato giovedì 18 gennaio 2018 nel salone Sant’Agata del Seminario Arcivescovile dei Chierici. Iscrizioni presso l’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, Arcivescovado, via Vittorio Emanuele II n.159, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.30.

Antonino Blandini

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