Catania News

Passata l’emergenza legata alle forti raffiche di vento, che hanno causato la caduta di molti rami finiti in mezzo alla strada, l’amministrazione comunale deve rimboccarsi le maniche e fare tesoro di questa esperienza per avviare finalmente un piano di potatura degli alberi che nella II municipalità aspettiamo da troppo tempo. Il territorio di Picanello-Ognina-Barriera-Canalicchio è caratterizzato dalla presenza di centinaia di alberi alti oltre dieci metri che, con qualsiasi tipo di condizione atmosferica avversa, rappresentano un enorme rischio per l’incolumità della gente. I rami o addirittura interi alberi caduti in via Braille, via Leucatia, via Lo Jacono e in molte altre strade della II municipalità sono un evidente campanello d’allarme che l’amministrazione deve tenere nelle giusta considerazione.

Ramo caduto in via Braille

Dal 2014 in qualità di consiglieri della municipalità di “Ognina-Picanello- Barriera-Canalicchio”, Alessandro Campisi e Adriana Patella, chiedono urgenti interventi di manutenzione del verde. Tre anni fa l’emergenza si concentrava sopratutto nel triangolo compreso tra via Coffa Caruso, via Vincenzo Monti e da via Saverio Fiducia. Oggi il problema riguarda interi rioni. Strade come il viale Odorico da Pordenone, via Braille e il viale Ulisse, in cui confluiscono ogni giorno decine di migliaia di vetture, devono essere costantemente controllate per la presenza di decine di alberi caratterizzati da un folto fogliame. Non solo, molte piante pendono pericolosamente verso la strada. Dopo l’ennesima caduta di rami ed alberi in via Braille e in via Leucatia, che fortunatamente non hanno colpito nessuno, come consiglieri della II municipalità, Campisi e Patella, aspettiamo ancora una volta che il Sindaco e l’assessore competente intervengano immediatamente per risolvere definitivamente la questione. Oggi il territorio paga un caro prezzo in termini di sicurezza e vivibilità. Disagi che riguardano anche le condizioni del manto stradale. Asfalto pieno di buche ed avvallamenti a causa della continua crescita delle radici delle piante. Non solo, la gente dai piani più alti delle palazzine circostanti non può nemmeno affacciarsi dal balcone perché si ritrova le fronde dei pini quasi fin dentro casa.

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