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Si è svolta domenica 14 gennaio all’Hotel Nettuno, nella Sala Minerva, una conferenza sull’opera La Rondine” di Giacomo Puccini, promossa dalla Società Catanese Amici della Musica, a cura del presidente Tony Maugeri. L’incontro, come da calendario della stagione concertistica 2017-2018, sotto la direzione artistica di Daniele Petralia, ha  riscosso il gradimento dell’uditorio, composto da diversi soci e da una buona rappresentanza del Kiwanis  Catania Centro , che hanno partecipato  entrambi nella prima parte della serata, insieme alla moglie Anna,  alla commemorazione di Giuseppe Schembari, di recente scomparso. Già membro del consiglio direttivo della Scam, frequentata da molti anni con viva passione per la musica,   e   socio ultraventennale del club Kiwanis, l’avvocato Schembari è stato ricordato per le sue elevate qualità umane e morali  da Alfio Privitera e  Pippo Spampinato.  Tra i presenti, anche il giornalista Antonio Di Paola. L’ascolto dei brani in omaggio al suddetto, si è basato, oltre all’Intermezzo di Cavalleria Rusticana, sulle arie cantate dal tenore Beniamino Gigli  “ Sì, fui soldato” (dall’ Andrea Chenier) e  “Che gelida manina” (da Bohème),accanto a “Nemico della patria”, col baritono Gino Bechi.

Il presidente della SCAM Tony Maugeri

Interessante la relazione  del presidente Maugeri, che si è soffermato sulle differenti versioni dell’opera “La Rondine” (con i finali antitetici tra la prima e la terza edizione) affidata da Puccini al librettista Giuseppe Adami, il quale ne fece una commedia lirica in tre atti (trasformando il precedente soggetto  da operetta offertogli dagli impresari del Carltheater di Vienna,  con l’abolizione dei dialoghi parlati) negli anni della prima guerra mondiale, dal 1914 al 1916. Seguirono altre due versioni, una del 1918-’20 e una nuova revisione del 1921. L’opera, di cui si occupò la casa editrice Sonzogno, fu rappresentata per la prima volta al Theatre du Casino di Monte-Carlo il 27 marzo 1917, sotto la direzione di Gino Marinuzzi, con i soprani Gilda Dalla Rizza e Ines Maria Ferraris, nei rispettivi ruoli di Magda de Civry e Lisette, i tenori Tito Schipa( Ruggero) e Francesco Dominici (Prunier). In seguito la prima italiana, nel giugno dello stesso anno, al Teatro Comunale di Bologna , affidata alla bacchetta di Ettore Panizza, mentre la seconda revisione si svolgerà al Volksoper di Vienna, sotto la direzione di Felix Weingartner. Un’accurata selezione di brani tratti rispettivamente dalla terza edizione e dalla prima (già quest’ultima in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania dal 16 gennaio)  e proiettati sullo schermo da  due DVD della Decca  e della Warner Classic con  le splendide voci  rispettivamente dei soprani Ainhoa Arteta (a fianco del tenore Marcus Haddock) e Angela Gheorghiu (col tenore Roberto Alagna), ha creato l’atmosfera  di  capricciosa eleganza che vive  l’affascinante protagonista di nome Magda, nella mondana Parigi del Secondo Impero. Memore del primo amore giovanile e stanca di essere l’amante del banchiere Rambaldo, la donna  volerà come una rondine verso il mare (dopo un pronostico del poeta Prunier) dopo aver sedotto  il giovane Ruggero, andando a vivere con lui sulla Costa Azzurra; ma di fronte a una proposta di matrimonio tornerà nuovamente ai lussi della sua vita da mantenuta, a Parigi.

Giacomo Puccini

Maugeri ha sottolineato la bellezza melodica della musica  pucciniana  nonché  la  singolare capacità di trasporto emotivo  suscitata dal musicista. L’attento uditorio ha apprezzato di gran lunga  le arie  “Chi il bel sogno di Doretta”, “Nella dolce carezza della danza”, “Nella trepida luce d’un mattino”( con un singolare effetto di alba nascente) ,“Paulette”, “Senti? Anche il mare respira sommesso” ( con il suggestivo sciabordìo delle onde in apertura del terzo atto), tratte dalla terza edizione, che avrebbe meritato maggiore interesse proprio perché quella definitiva-nel richiamo di Maugeri-, con il suggestivo dileguarsi  di Magda  tra le onde dopo il rifiuto di Ruggero, informato da una lettera anonima  sul passato poco onorabile dell’amata; oltre al duetto e all’aria conclusiva dall’atto terzo della prima edizione( emblematica del raffronto col finale precedente)“Amore mio!” “Figliolo, tu mi dici” , dove invece Ruggero, rassicurato da una lettera della madre e ignaro di tutto, vorrebbe convolare a nozze con Magda. Ma lei deciderà di spiccare il volo,  cinguettando, verso i lidi più appaganti dello charme parigino. E con i versi tratti dal finale dell’opera “Bohème” Tornò al nido la rondine e cinguetta, Puccini nel 1921 volle dedicare lo spartito della sua commedia lirica al  direttore d’orchestra Arturo Toscanini.

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