Cronaca

La mattina di domenica 29 gennaio, i presidenti e i soci delle Associazioni Agatine catanesi e del gruppo diocesano di preghiera “Amici del Rosario”, il capo vara Claudio Consoli, i responsabili e i collaboratori della festa di Sant’Agata, nella basilica Cattedrale, hanno coralmente rinnovato le “promesse battesimali” nelle mani dell’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, che ha presieduto la solenne concelebrazione della santa messa festiva con gli assistenti spirituali dei vari sodalizi agatini, maschili e femminili.

Nel tardo pomeriggio, i soci agatini dalla basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina”, in devoto corteo, hanno accompagnato in Duomo la venerata e taumaturgica reliquia del Velo verginale della Patrona, con la tradizionale partecipazione ufficiale del clero e delle autorità cittadine.

  Successivamente, al vespro, il Velo è stato esposto alla destra del presbiterio del santuario diocesano “Sant’Agata al Carcere”, in cui la santa Patrona concittadina secondo la Passio della martire, il 5 febbraio 251, rese l’anima a Dio tra atroci tormenti e la commossa e muta ammirazione dei condannati carcerati, dei carcerieri e dei fratelli cristiani presenti nella buia cella di restrizione del pretorio romano.

foto Alberto Cucchiara

  L’accoglienza delle numerose illustri autorità civili e militari intervenute ufficialmente alla celebrazione liturgica è stata curata dal rettore della storica chiesa del Santo Carcere, sacerdote Carmelo Salvatore Asero, vicario giudiziale aggiunto, promotore di giustizia e difensore del vincolo al Tribunale Ecclesiastico Diocesano di Catania, rettore della chiesa confraternale “San Giuseppe al Transito” e Croce pro meritis melitensi, coadiuvato dall’avv. Piesanti Serrano, cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta.

   Il metropolita ha presieduto la solenne concelebrazione della santa messa, con l’assistenza liturgica del cerimoniere arcivescovile, sacerdote Pasquale Munzone, parroco in Belpasso, vicedirettore dell’Ufficio liturgico diocesano e responsabile delle celebrazioni liturgiche, e con l’animazione del Coro Polifonico “Regina Angelorum”, Cappella Musicale della basilica collegiata arcipreturale “San Filippo d’Agira” in Aci San Filippo (Aci Catena), diretta dal m° Ezio Tosto e con all’organo il prof. m° Paolo Cipolla di Catania, che ha cantato le parti fisse della messa pontificale seconda di Lorenzo Perosi in latino gregoriano, con l’aggiunta di alcuni versetti della Sequenza aurea della solennità del Corpus Domini, dovuta al genio teologico del Dottore Angelico, san Tommaso d’Aquino, frate e sacerdote domenicano, del quale ricorreva la memoria liturgica..

   Alla solenne concelebrazione della s. messa pontificale, oltre al prof. Asero, si è associato mons. prof. Leone Calambrogio, rettore delle chiese filiali “San Biagio in Sant’Agata alla Fornace” di piazza Stesicoro e “San Giuliano” di via Crociferi, con l’assistenza liturgica di due diaconi permanenti. In presbiterio erano presenti mons. Barbaro Scionti, delegato arcivescovile della basilica Cattedrale “Sant’Agata vergine e martire” e amministratore parrocchiale della basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina”, il sacerdote Roberto Rosario Catalano, commissario arcivescovile del “Circolo Cittadino Sant’Agata” e parroco in Trappeto di San Giovanni La Punta, il sacerdote Ugo Rapicavoli in servizio presso il Propedeutico Centro Diocesano di orientamento vocazionale.

   A conclusione della divina liturgia, si è rinnovato lo storico rito altamente simbolico ed unico nel suo genere, risalente al 1522 ed ideato da don Alvaro Paternò -già patrizio (sindaco) di Catania, senatore romano e autore del celebre cerimoniale rinascimentale della festa- della consegna all’arcivescovo dell’“anello agatino”.

  L’evento religioso, che ha dato il via alle grandi celebrazioni liturgiche agatine, si è svolto alla presenza anche dei cavalieri della delegazione catanese del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di Gerusalemme di Rodi e di Malta e dei cavalieri e delle dame della sezione catanese “Card. S. Pappalardo” della Luogotenenza Italia Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme guidata dal preside gr.uff. dott. Sergio Sportelli, del comitato per la festa presieduto dal dr Francesco Marano e dei presidenti dei gruppi laicali che zelano il culto di S. Agata.

   Hanno prestato servizio d’onore due carabinieri in alta uniforme ai lati dell’altare maggiore e un impeccabile servizio d’accoglienza curato da alcuni giovani dell’Associazione “Sant’Agata al Carcere”.

   Particolarmente commosso il comm. Luigi Maina, presidente onorario del comitato e cerimoniere onorario del Comune, perché lo straordinario anello episcopale, ricavato da un cammeo, preziosa gemma incisa a rilievo e lavorata a mano su pietra agata, apparteneva a sua madre ed è stato donato da lui unitamente alla sua famiglia. L’anello, grande gesto d’amore verso la Patrona e la Città, reca impressa l’immagine del busto reliquiario di S. Agata.

   E’ stato per la quinta volta che il sindaco avv. Enzo Bianco, a nome della città, ha avuto l’onore di consegnare al metropolita l’anello che mons. Gristina, che riveste anche l’alto ufficio di presidente della Conferenza episcopale siciliana, per la 16^ volta indosserà fino all’ottava della festa, come segno di “sposalizio con la città, attraverso il primo cittadino”.

   Di sera, in piazza dei Martiri le associazioni agatine, hanno reso omaggio alla stele votiva di S. Agata del 1743, a ricordo dello scampato pericolo della micidiale peste di Messina. All’evento hanno partecipato le candelore del Vescovo Mons. Salvatore Ventimiglia e del Circolo Cittadino Sant’Agata.

Antonino Blandini

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