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Il Carnevale  è il periodo compreso tra la prima domenica dopo l’Epifania ed il mercoledì delle Ceneri nel quale si fanno mascherate e festeggiamenti. Si ritiene che il Carnevale sia stato istituito per dare il saluto alla carne (dal latino carnem levare” ovvero levare la carne) prima del periodo di penitenza quaresimale: in effetti il Carnevale deriva dalle antiche feste pagane dei Saturnalia e ciò è comprovato dal funerale del re di Carnevale che dopo un periodo di allegria e di festeggiamenti, così come nel mondo classico si seppelliva il re dei Saturnali. Mentre nel periodo rinascimentale e nei secoli seguenti il Carnevale diede origine a cortei di festeggiamenti ai famosi “Canti carnascialeschi” fiorentini ed alcune tipiche manifestazioni come le corse dei berberi e le gare di moccoletti a Roma, oggi è più che altro pretesto di riunioni mondane e di attrazioni turistiche. I giorni più festeggiati sono l’ultimo giovedì precedente la Quaresima (giovedì grasso), il sabato (sabato grasso), la domenica e l’ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso).

Maschera Carnevale

Il Carnevale mostra uno stretto legame con religioni antiche e contemporanee di civiltà extraeuropee. Elementi caratteristici sono le elezioni di Re Burlone che infine vengono bruciati in effigie, i cortei mascherati, le sfilate di carri allegorici, i balli in maschera. La fenomenologia storico religiosa ravvisa nel Carnevale un periodo festivo detto di rinnovamento, mediante il quale si realizza una temporanea condizione di disordine – un re carnevalesco al posto dell’autorità costituita, un’umanità trasfigurata dalle maschere ecc. – per porre al suo termine, una solenne restaurazione dell’ordine  normale che, dopo la parentesi, apparirà nuovo e rinnovato e garantito per un determinato ciclo che si chiuderà con la successiva festa carnevalesca. Carnevale quindi come festa di fine principio d’anno e insieme alla Quaresima (fase penitenziale – purificatoria che trova riscontro nelle purificazioni che in genere accompagnano le feste di tipo carnevalesco) introduce alla festa di Pasqua.

Legato al Carnevale anche il fenomeno del travestimento rituale che sembra aver dato il via alle maschere della Commedia dell’Arte. Ogni città sappiamo ha la sua maschera, Venezia ha Pantalone e Colombina, Bologna il dottor Balanzone, Genova il capitan Spaventa, Milano Meneghino e la moglie Cecca, Napoli oltre a Pulcinella ha Tartaglia, Roma Rugantino, Firenze Stenterello, Torino Gianduia, Modena Sandrone, Reggio Emilia Fagiolino. Tante maschere famose in tutto il mondo e che nel tempo hanno anche ispirato artisti, poeti, scrittori, musicisti. Adesso anche le maschere sono cambiate, seguendo l’evoluzione dei tempi e nei giorni di Carnevale lo notiamo subito dai vestiti che indossano i bambini e che riproducono spesso personaggi televisivi e cinematografici.

Negli ultimi tempi molte delle tradizioni dell’antico Carnevale si sono smarrite ed adesso si punta più a dei cartelloni di intrattenimento con l’accoppiata carri allegorici e spettacoli musicali con artisti di grido e sfilate in maschera, mentre sono quasi scomparse le feste in costume organizzate in casa che fino a qualche anno fa tenevano banco per tutto il periodo carnevalesco. Passata Sant’Agata il catanese si è quindi trovato proiettato nella magia di Carnevale e non rinuncia alla baldoria ed infatti si reca nella vicina Acireale o a Misterbianco dove per tradizione non manca l’allegria con la mitica sfilata di fantasmagorici carri.

Carnevale Acireale per M’illumino di meno (Ph. Carmelo Tempio)

Ed il Carnevale vuol dire anche assaporare delle buone cose, come le famose “chiacchiere” o consumare pantagruelici pasti in vista dell’imminente rigido digiuno della Quaresima, almeno per chi ci crede.

E sulla tavola spesso nelle campagne compare ancora il maiale ammazzato per l’occasione e si preparano poi zuzzu, mussi e carcagnoli, salsiccia al sugo e poi come dolci non mancano sulle tavole imbandite le cassate, i cannoli e le cassatedde che spesso per il periodo di scherzi si riempiono magari di paglia o di carta straccia. Ci sarà sempre chi se la prenderà, ma tutti sappiamo che è inutile perchè “a Carnevale ogni scherzo vale e chi si offende…è un maiale”.

Ricerca di spensieratezza, desiderio di stare insieme in allegria, voglia di staccare la spina anche per una sera e di divertirsi: ecco quali sono le caratteristiche del Carnevale. Ed allora in maschera o senza, bando alle ciance ed alle malinconie, mettete mano ai coriandoli e buon Carnevale 2018 a tutti.

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