Catania News
“Abbiamo voluto ricordare quattro personalità catanesi di grande spessore e umanità accomunate da uno spirito critico acuto e profondo capace di stimolare la comunità e migliorarla e due Madri costituenti”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco annunciando, al termine di una riunione  della Commissione toponomastica svoltasi nel Palazzo degli elefanti alla presenza dei componenti – la docente Lina Scalisi e i consiglieri comunali Sebastiano Anastasi e Nino Vullo -, la scelta di dedicare al cardinale Salvatore Pappalardo, al prof. Giuseppe Giarrizzo, al giornalista Domenico Danzuso e a padre Salvatore Pignataro, quattro strade di Catania. La commissione ha inoltre deciso di intitolare altre due strade, nella zona di San Nullo, a Maria Nicotra e Ottavia Penna, madri costituenti del Catanese. Entrambe, una di Catania città, una calatina, furono tra le 21 donne che presero parte all’Assemblea Costituente.
Salvatore Pappalardo, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita, originario della zona etnea, fu arcivescovo di Palermo dal 1970 al 1996. Simbolo della lotta alla mafia, fece scalpore pronunciando, durante l’omelia al funerale di Carlo Alberto Dalla Chiesa, la frase di Tito Livio “mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”. A lui sarà intitolata l’ex piazza Duca di Genova.
Giuseppe Giarrizzo, originario di Giarre, storico di fama internazionale, che fu anche vicesindaco di Catania, da preside della Facoltà di Lettere guidò la gradiosa operazione di recupero del Monastero dei Benedettini di Catania. A lui sarà intitolata la via Albertone.
Domenico Danzuso, tra i maggiori cronisti di prosa e lirica d’Italia, seppe rappresentare per la città di Catania e non solo (scriveva sul quotidiano “La Sicilia” ma anche su numerose riviste specializzate) una sorta di coscienza critica. Gli sarà intitolata la via Valle, alle spalle di quel Teatro Massimo Bellini da lui amatissimo.
Padre Salvatore Pignataro, originario di Adrano, divenne parroco del cosiddetto “Tondicello della Plaia”, in cui, nel 1959, fondò, visto che mancavano quelle pubbliche, una scuola parrocchiale. Si dedicò inoltre alla costruzione della chiesa, completata nel 1970, e di un centro per anziani, rimanendo per mezzo secolo, per la sua capacità di parlare in maniera chiara e diretta, l’anima del quartiere.  A lui sarà dedicata la via Moncada, alle spalle della chiesa dell’Assunta. A Librino, peraltro, esiste già un viale Moncada.

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