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Bis di Kittel a Fano, il tedesco anticipa Sagan e Richeze. Immutata la classifica generale con Kwiatkowski davanti a Damiano Caruso di soli 3’’.

Giornata interlocutoria alla Tirreno Adriatico prima del gran finale. La Numana – Fano, breve frazione di 153 km, nella mente del disegnatore era dedicata ai velocisti. Non inganni l’increspato disegno della fase iniziale, il finale si raddrizzava dolcemente sottomettendosi al volere degli sprinter. In teoria poche cose potevano stravolgere l’ordine delle cose. Certamente non l’iniziativa di Burghardt che portava il tedesco, coequipier di Sagan, prima in compagnia e poi in solitaria sino ai meno 20; l’unica variabile che concretamente poteva intervenire a disturbare la quiete erano le cadute. Cadute che purtroppo puntualmente sono arrivate lasciando strascichi sul finale di tappa e che si proiettano anche nel proseguo della stagione. Fernando Gaviria, caduto chissà perché, provoca un grosso groviglio ai meno 7, si frattura il polso e dice addio ai suoi sogni sanremesi. Dal capitombolo si salva miracolosamente Sagan, che tuttavia non può evitare le conseguenze dell’impatto con un collega (lo stesso Gaviria). Il disagio lo costringe ad uno spettacolare inseguimento che incredibilmente gli consentirà di effettuare lo sprint finale. Gli sforzi, però, li paga pure Sagan e così quando negli ultimi cento metri si tratta di uscire dalla ruota giusta gli mancano le forze necessarie per rimontare quel marcantonio di Kittel. Bella la vittoria del tedesco, ma il numero della giornata è tutto di Sagan. In classifica non doveva cambiar nulla e così è stato. In verità Kwiato ha cercato di incrementare il suo salvadanaio di qualche spicciolo, cercando gli abbuoni in un traguardo parziale, ma gli attenti Van Avermaet e Bevin, oggi al servizio di capitan Caruso, glielo l’hanno impedito.

A decidere a chi toccherà quest’anno il Tridente sarà il lungomare di San Benedetto del Tronto. Due uomini una spanna sopra, Kwiato e Damiano Caruso, qualche chance pure per Thomas, quarto e staccato di 29’’. Per gli altri i giochi per la generale sono chiusi.
Damiano va a dormire con la consapevolezza che domani avrà un esame importante da affrontare, un esame che può proiettarlo in una dimensione nuova, dove si respira aria sopraffina. Va a dormire con la consapevolezza che il suo avversario principe, Kwiato, eccelle anche a crono, tre secondi potrebbero essere insormontabili. L’altro, Thomas, se vogliamo è ancora più bravo, ma in questo caso il vantaggio che dispone sul barbuto inglese dovrebbe metterlo al riparo da sorprese. Va a dormire con la consapevolezza che entrambi i suoi avversari posseggono già quel blasone a cui lui ambisce. Infine, e mi auguro sia quel che pesi di più, va a dormire con la consapevolezza di essere cresciuto sotto tutti i punti di vista, non si è in lizza per caso a giocarsi la vittoria sino all’ultimo metro in una delle corsa a tappe fra le più prestigiose della stagione e, soprattutto, davanti ad un parterre di questo livello. La costanza di rendimento elevatissima esibita dal ragusano in questa TA è sotto gli occhi di tutti. In definitiva dico che il braccio di ferro sarà soprattutto con Kwiato e se è tutt’altro che vinto è allo stesso tempo tutt’altro che perso.

Sono tentato di gufare pronosticando il polacco vincitore, tutti sanno che il Salotto non ne azzecca una, ma Damiano non vuole alcun vantaggio in partenza.
Cercherà per strada quattro piccoli secondi per portali all’arrivo, trovati quelli il più è fatto.

Al di là del gioco di parole, Damiano è da un po’ che ha superato l’esame con il massimo dei voti, domani sputerà l’anima per la lode.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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