Catania News

Nel primo pomeriggio di ieri, personale della Polizia di Stato, ha arrestato i catanesi Carmelo Matera (classe 1983) e Antonino Marco Sanfilippo (classe 1997), per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marjuana in concorso. In particolare, intorno alle ore 14, nell’ambito di predisposti servizi tesi ad frenare il dilagante fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti, attuati dal Commissariato Librino, personale della squadra investigativa, si portava al Viale Grimaldi 18.

Gli operanti, appostati a debita distanza, svolgevano attività di osservazione, notando la presenza di due giovani, già noti ai poliziotti ed identificati per i suddetti arrestati, i quali smerciavano stupefacenti svolgendo rispettivamente il Matera, il ruolo di pusher, in quanto veniva notato detenere una busta contenente verosimilmente sostanza stupefacente, mentre il Sanfilippo, il ruolo di vedetta e di procacciatore di clienti, in quanto stazionava nel piazzale antistante il cancello d’ingresso della palazzina e, oltre ad avvertire il Matera circa l’eventuale presenza di forze dell’ordine, indirizzava, altresì, gli acquirenti all’interno del vialetto, dove avrebbero ricevuto lo stupefacente dal complice, il quale, cedeva le singole dosi attraverso un’inferriata posta a sua protezione.

Si trattava, pertanto, di un modus operandi collaudato che garantiva da tempo l’impunità degli stessi atteso che le possibilità di sorprenderli nella flagranza risultavano alquanto difficoltose in ragione del fatto che il pusher, all’interno del complesso condominiale, ad ogni minimo segnale di allerta, fuggiva riparandosi all’interno della palazzina, dove peraltro vive.

Gli operatori, dopo avere appostato personale in abiti borghesi nel complesso condominiale, sfruttando l’effetto sorpresa, riuscivano tuttavia a bloccare sia lo spacciatore sia la vedetta, trovando il primo, in possesso di circa una decina di dosi di marijuana, confezionata con della carta argentata, per complessivi grammi 25 circa e pertanto, si procedeva all’arresto di entrambi.

Dopo gli adempimenti di rito, gli arrestati, su disposizione del PM di turno nella locale Procura della Repubblica, venivano accompagnati nelle loro abitazioni, per rimanere ristretti in regime di arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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