Catania News

Una delle più importanti testimonianze storiche del quartiere di Cibali chiuso da troppo tempo e completamente abbandonato. Si tratta del lavatoio di piazza Bonadies. Un sito che la gente può ammirare solo attraverso le inferriate visto il cancello sbarrato con tanto di lucchetto. Si tratta dell’ennesima occasione mancata per un territorio colpevolmente abbandonato da questa amministrazione che pensa più alle passerelle politiche ed ai tagli del nastro piuttosto che alle reali esigenze della municipalità. Da anni, in qualità di consigliere della circoscrizione di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo”, Erio Buceti chiede con forza la rivalutazione del lavatoio e della vicina Casbah cifalota. Testimonianze storiche che potrebbero diventare simboli del passato di questo quartiere.

Piazza Bonadies e parte esterna del lavatoio

“Un progetto che ho già presentato – sottolinea Buceti e che è stato sposato dalle associazioni e dai locali comitati che da tempo chiedono una rivalutazione totale per due punti completamente dimenticati dalle istituzioni. Interventi di manutenzione straordinaria che possono diventare operativi attraverso fondi residui degli assessorati di pertinenza oppure attraverso sponsorizzazioni da parte dei privati. In ballo c’è la questione legata alla vivibilità di una zona molto frequentate dalle famiglie. Oggi la parte del lavatoio che dà su piazza Bonadies viene usata dai soliti incivili come bagno a cielo aperto, mentre non di rado si trovano rifiuti speciali (eternit compreso) abbandonati a poca distanza dall’ingresso unico di via Valdisavoia. Ristrutturato nel 2008 con l’intento di farne un museo, non c’è più traccia di tutte le mostre e le altre manifestazioni culturali che qui si sono svolte. Stesso discorso viene fatto per la vicina Casbah cifalota. Qui in passato avevo proposto di trasformare le tante case fatiscenti, danneggiate o abbandonate in piccole attività commerciali. Incentivare l’imprenditoria locale per dare vita allo sviluppo e alla vivibilità del territorio”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post