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Lo scontro fratricida tra Catania e Trapani si è concluso; a nessuna delle due compagini ha dato più di quello che poteva (Trapani) o ha tolto meno di quello che poteva (al Catania); chi gode davvero è il terzo “litigante”! La “stampa” (le virgolette possono essere “liberamente” intese) già da martedì gufava poderosamente contro il Catania, preconizzando il raggiungimento della promozione salentina con una giornata di anticipo. In realtà, quello di Lucarelli e soci si è rivelato come l’ennesimo suicidio, dopo una battaglia contro i mulini a vento (anche simbolicamente, visti i dirimpettai): un’ennesima prova di immaturità, con l’aggravante che è stata consumata davanti a 19000 testimoni diretti e a un numero incalcolabile di altri (lecciaioli compresi), collegati tramite Rai-Sport. L’“ansia da prestazione” (espressione usata per lo sport ma soprattutto in ambito sessuale), individuata come causa da Lucarelli, fa scrivere comprensibilmente che «…il Catania non ha ancora un gioco accettabile…» e domandarsi anche se: «…ai play off chiederà di giocare senza pubblico?» (cfr: «http://www.mondocatania.com/wp/pagelle/pagelle-lucarelli-sbaglia-rossazzurri-bocciati-blocco-157857»).

Il rigore di Lodi (Ph. calciocatania)

Affiora pure qualche netta contraddizione tra quanto affermato nelle interviste dal livornese e quanto dichiarato da alcuni giocatori.

Lucarelli: “Avevamo preparato la partita in altra maniera, la cornice di pubblico ci ha forse emozionato troppo”.

Lodi: “Era giusto che avessero loro il pallino della partita perché l’abbiamo preparata così in settimana; chi gioca a calcio sogna di farlo davanti a tanta gente; dovrebbe essere uno stimolo a fare bene”.

Biagianti: “Abbiamo preparato la partita nell’aspettare il Trapani e poi ripartire; abbiamo sbagliato. Ultimamente, in casa stavamo facendo bene, siamo giocatori esperti e non c’entra nulla la paura del tanto pubblico allo stadio”.

Marco Biagianti (Ph. calciocatania)

Sembra del tutto evidente che la “grande” strategia (non nuova) prevedeva il gioco “di rimessa”, facendo sfogare (e stancare) l’avversario per colpirlo in contropiede. I fatti dicono che essa non ha funzionato e che “chi di contropiede ferisce, di contropiede perisce”. D’altronde, questa filosofia lucarelliana è ormai nota a tutti; allo stadio si comincia a rumoreggiare ogni volta che si vede insistere pervicacemente con i passaggi all’indietro (sovente al portiere e talora pericolosi; come se non si sapesse a chi passare il pallone o come se lo stesso bruciasse fra i piedi) e coi passaggi lunghi (spesso, a “muzzu”!) anziché con una tessitura armoniosa e pre-studiata; è ovvio che i tecnici tatticamente scafati (e che hanno i giocatori adatti) sanno anche come fotterti (o con “l’autobus davanti alla rete”, come ha detto l’allenatore a proposito della Juve Stabia, o giocandosela con efficacia come ha fatto Calori). Il Trapani è stato aiutato dalla fortuna? Se il portiere avversario (Furlan, di nome e di fatto; in prestito dal Bari con diritto di riscatto ) è stato il migliore in campo, vuol dire che qualcosa i suoi avversari l’hanno fatta per fargli acquisire tale merito; dunque, il Catania le opportunità le ha avute (palo di Russotto compreso), eccome! Se, però, consenti a Palumbo (napoletano, di proprietà doriana) di segnarti dopo un prolungato tango collettivo e pressoché indisturbato e prendi il secondo nel modo in cui avevi pensato di farlo tu (contropiede)? L’arbitraggio? Non credo che leccesi e trapanesi possano avere di che lagnarsi. Il rigore, peraltro ineccepibile e l’espulsione di Evacuo sanno di cinica presa per i fondelli, essendo stati palesemente ininfluenti, almeno nell’immediato. Forse, le modalità per  qualche espulsione c’erano già state prima.

Cristiano Lucarelli (Ph. calciocatania)

Lucarelli ha pure affermato che non tutto è perduto. A prima vista potrebbe sembrare un altro paradosso; in realtà, è realtà! Se non più per il primo, almeno per il secondo posto, appena gettato alle ortiche. Affinché non abbia il sapore della sterile “battuta”, occorrono, però, i fatti; a cominciare da Matera, dove le cose non saranno facili, poiché anche lì ci sono un allenatore di qualità (e un po’ rancoroso verso il Catania), una squadra abile e voglia di risultato. E quella partita sarà ancora diffusa “urbi et orbi” da Sportitalia sul canale digitale 60.

Avrei voglia di aggiungere altre considerazioni che rimando. Avevo anche promesso di motivare il mio dissenso sul modo di intendere la “giornata rossazzurra”; non ne ho più voglia (acute ed equilibrate mi sembrano le osservazioni pubblicate in: «http://www.mondocatania.com/wp/calcio-catania-notizie/giornata-rossazzurra-10-anni-storia-vittorie-pareggi-arbitri-sensibili-157802»). Di positiva c’è la conferma dell’immenso amore popolare di cui godono i colori etnei (oltrepassante il dissenso ancora vivo nei confronti della “proprietà”) e l’incasso. Quest’ultimo, in chiave strategica (risanamento, aspetto di cui troppo spesso ci si dimentica), è come lo zucchero che non guasta bevanda ed è anche il segno di un “ideale” azionariato popolare, un vero patrimonio, altro che ostacolo. Lucarelli è ciarliero e non si redime; uno che parla di “ansia da prestazione”, forse avrebbe bisogno di uno strizzacervelli. Questo pubblico ci sarà sempre; intanto, ci sarà sino al “completamento dei giochi” attuali; ci sarà per “serrare le file” con tutte le componenti che animano questa, comunque, importantissima e difficilissima – oggettivamente e soggettivamente – stagione. Non illusione ma speranza!

Nella foto Salvo Nicotra e l’impianto di Torre del Grifo

Salvo Nicotra si è occupato di così tante cose da sentirsi – talora – come uno che non ha concluso niente (lo diceva anche Luigi Tenco ma lui era un grande!)… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi in Storia del Teatro (più precisamente, sull’attualità dell’Opera dei Pupi; Antonio Attisani, relatore; Alfonso Cipolla, correlatore), regista teatrale, uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza e collabora – nella “maggiore età” – con varie testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

 

Il video di RaiSport su Catania-Trapani 1-2

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