Cronaca

Primo Maggio, porte aperte per chi mangia fuori casa: chi per la giornata di martedì è in cerca di un ristorante dove pranzare o cenare non resterà deluso. E lo stesso vale per chi vuole trascorrere una giornata al mare, magari per il primo bagno della stagione, o per chi ha voglia di una sgambata su una pista da ballo. Oltre 600mila addetti saranno infatti normalmente al lavoro tra bar, ristoranti, stabilimenti balneari, locali da ballo e in generale tutto il comparto del fuoricasa, come evidenziano i dati dell’Ufficio Studi della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Numeri che confermano quanto i pubblici esercizi siano una componente essenziale del tempo libero e del turismo del nostro Paese, anche e soprattutto nei giorni di festa.

“Un problema ricorrente, e che non vale solo per la festa dei lavoratori, ma anche in occasione di Natale, Pasqua, 25 aprile, e in genere di tutte le ricorrenze che vedono uffici chiusi, italiani in ferie e turisti di varie nazionalità alla scoperta delle eccellenze artistiche, paesaggistiche e anche enogastronomiche del nostro Paese – commenta il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani -. L’operatività delle nostre imprese è di fondamentale importanza per garantire l’accoglienza e i servizi indispensabili per un Paese che ha nel turismo uno dei motori principali della sua economia. La festività del Primo Maggio è l’occasione utile anche per ringraziare tutti i lavoratori del settore, per l’impegno e la professionalità che valorizzano il loro quotidiano lavoro, rafforzando immagine, considerazione e attrattività turistica del nostro paese”.  

Entrando nel dettaglio dei dati, saranno in totale 977mila gli operatori del fuoricasa al lavoro il 1° maggio, di cui 644mila dipendenti e 333mila indipendenti. Per quanto riguarda la tipologia di pubblico esercizio, il 31,9% degli occupati dipendenti saranno operativi nei bar e il 64,1% nei ristoranti. Seguono stabilimenti balneari (1,9%) e locali di intrattenimento (0,6%).

 Dei dipendenti che festeggeranno il 1° maggio al lavoro il 52,3% sono donne (in leggera crescita rispetto all’anno scorso) e il 47,7% uomini; prevale nettamente la percentuale di italiani, in crescita rispetto allo scorso anno (il 75,1% a fronte di un 24,9% di stranieri). Venendo alle fasce d’età, la maggior parte dei lavoratori dipendenti (il 29,9%) ha tra i 20 e i 30 anni, seguiti dalla fascia 30 – 40 anni (il 23,4%) e dai minori di 20 anni (il 20,7%). Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, Il 30% dei lavoratori dipendenti totali saranno operativi nel Nord Ovest, seguito da Sud e Isole (24,7% dei dipendenti totali), e Nord Est (23,5%). Fanalino di coda il Centro con il 21,9% dei dipendenti totali.

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