sportVari

Il vallone Tim Welles, ciclista della Lotto Fix ALL, si aggiudica la Catania-Caltagirone, quarta tappa del Giro. Sul traguardo battuti Woods ed il sorprendente Battaglin. Il caotico finale non sconvolge i primi posti della generale, comanda sempre Dennis con un secondo su Dumoulin. Sale al terzo posto Simon Yates, 17’’ il suo distacco.

Ferla, Palazzolo Acreide, Giarratana, Monterosso Almo, Vizzini, Grammichele, Caltagirone sono centri dell’entroterra siciliano che il Giro ha omaggiato con una visita durata lo spazio di pochi minuti. La loro gente ha ricambiato con un affetto ed un abbraccio durato oltre cinque ore. Tanto è il tempo che i girini hanno impiegato a percorrere la frazione, tanto è il tempo in cui sono rimasti avvolti in un amplesso festoso a tratti commovente, vuoi per una passione che ha atteso troppi anni per potersi esternare, vuoi perché la magia che il Giro esercita sulla nostra gente dimostra ancora una volta di essere irresistibile.

Una simbiosi che in futuro merita maggior attenzione, con buona pace di deserti ed autostrade israeliane o esterofilie da ricercare a tutti i costi. Tornando un attimo indietro, che fosse un giorno di festa si è capito sin da subito. Catania, sede di partenza della frazione, ha accolto come meglio non poteva Il Giro finalmente tornato a casa pronto a cominciar a fare le cose per bene. Il seguito se vogliamo è stato migliore dell’abbrivio, cambiavano i luoghi, non il calore della gente. Una escalation festosa culminata nello strappo del centro calatino che ha chiuso questo bel capitolo della storia del Giro.

La cronaca veramente significativa della tappa inizia ai meno dieci. Sin lì un lunga fuga aveva consentito a Barbin di rimpolpare la sua classifica valida per i GPM; per Frapporti, Belkov, Mosca e Jauregui, che gli han fatto compagnia, la solita bella vetrina e qualche traguardo intermedio che non guasta mai. Per il resto, il vento, costantemente trasverso rispetto alla marcia dei corridori, aveva consigliato la calma in gruppo vincendo la personale battaglia con un bel percorso vallonato che meritava altra considerazione agonistica. A dieci chilometri dall’arrivo Valerio Conti decide di giocare lì le sue carte aggredendo un finale che tanto ricorda una classica ardennese. Conti corre per sè, per Ulissi e per Aru. In ogni caso Wellens non si fida della lena del romano e sguinzaglia prima Hansen e poi un eccellente Van der Sande a disinnescarlo.

I sali scendi all’interno di Caltagirone consegnano all’ultimo chilometro, costantemente al 10 %, un gruppo in lunga fila indiana. Wellens illustra a chiare lettere che aveva dei buoni motivi per aver fatto lavorare i suoi e lasciato soprattutto Battaglin, ha poi avuto ragione di Woods, dello stesso Battaglin, di Simon Yates e Formolo. Dennis, controllando Dumoulin, riesce a difendere il simbolo del primato alla fine di una tappa dispendiosa per i suoi.
Lo strappo finale, percorso a folle velocità, costa spiccioli, 4’’, a Pozzovivo, Dennis, Dumoulin e Pinot, 10’’ a Fabio Aru, qualcosina in più, 21’’ a Froome e Lopez. Per l’anglo keniano nulla di determinante, solo piccoli segnali di una condizione non proprio perfetta.

Quinta tappa da Agrigento a Santa Ninfa. 153 km per un’altra frazione dal profilo assai stuzzicante che presumibilmente chiamerà i protagonisti di oggi per una immediata rivincita.
Frazione nella Valle del Belice che, a distanza di cinquant’anni, ricorda un doloroso evento calamitoso a cui ha fatto seguito una lentissima e controversa ricostruzione. Anche per mezzo del Giro la gente di quelle parti cerca di voltare definitivamente pagina.

Un motivo in più perché la festa continui.

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post