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Altri tempi quando gli artisti nascevano sul palco e sul palco ottenevano il consenso del pubblico, non esistevano i talent televisivi, ma solo le innate doti attoriali di comici, ballerine, cantanti per ammaliare, divertire e far sognare generazioni, spesso segnate da esistenze complicate, che trovavano “nell’avanspettacolo”, che precedeva una proiezione cinematografica, momenti di piacevole distrazione. Un genere che ha prodotto favolosi artisti capaci di segnare le tappe miliari del teatro italiano del ‘900.

Tuccio Musumeci in scena (Ph. Dino Stornello)

Nel segno della memoria e della celebrazione di uno dei luoghi votati per eccellenza ad offrire questo genere, al Teatro Brancati di Catania è andata in scena la prima di “Addio vecchio Sangiorgi”, spettacolo di Varietà e Avanspettacolo, per la regia di Gianni Salvo con Tuccio Musumeci, Dodo Gagliarde, Angelo Tosto, Daniela Russello, Enrico Manna, Claudio Musumeci. Con l’orchestra, diretta dal Maestro Nino Lombardo, Salvatore Brischetto, Ricardo Urbina Cubillan, Alessio Gentile, Orazio Pulvirenti, le coreografie sono di Silvana Lo Giudice. Il balletto è formato da Felicia Bisicchia, Gabriella Caruso, Roberta D’Amico, Agata Rosignoli, Laura Tringale. I costumi delle sorelle Rinaldi, le luci di Simone Raimondo, fonica di Salvo Torrisi. Una coproduzione Teatro Brancati e Teatro Massimo Vincenzo Bellini.

Lo spettacolo pensato proprio per il palco del “rinato” Sangiorgi ha dovuto ovviare ai problemi attuali di impraticabilità della struttura a causa di ulteriori lavori, appoggiandosi al Brancati e rinviando la programmazione autunnale nella sede storica.

Angelo Tosto (Foto Dino Stornello)

“Il Sangiorgi”, all’epoca uno degli spazi prediletti dai catanesi, nato per volere del cavaliere Mario Sangiorgi, un ex idraulico dotato di intraprendenza e di vivacità ed inaugurato il primo luglio del 1900, alla sua scomparsa nel 1916 il ruolo di comando venne assunto dal fratello Concetto, con la collaborazione di Guglielmo Sangiorgi, figlio diciannovenne di Mario, classe 1897, un personaggio eclettico, attore cinematografico, ma anche giornalista ed editore.

Come non ricordare i nomi più noti che hanno calcato il palco della città etnea ai tempi della belle époque da Eleonora Duse ad Anna Fougez, da Ettore Petrolini a Totò, da Angelo Musco a Wanda Osiris, da Josephine Baker a Gilda Mignonette sino a Ciccino Sineri, uno degli ultimi rappresentanti di una “specie” ormai in via di estinzione.

Una scena con Dodo Gagliarde (Ph. Dino Stornello)

Riproposti dall’ottimo Dodo Gagliarde alcuni dei cavalli di battaglia più famosi di un mostro sacro della comicità come Totò e dalla bravissima Daniela Russello le arie celebri degli anni d’oro, sostenuti con grande abilità e trasformismo dal bravo Angelo Tosto, divertenti anche le esibizioni offerte da Claudio Musumeci ed Enrico Manna, il tutto condito con la effervescenza professionale del balletto tutto al femminile.

Una nota particolare merita l’infinito Tuccio Musumeci, autentico mattatore della comicità catanese, che ha regalato alcune perle della sua storica carriera, iniziata proprio con gli spettacoli di varietà e ricordata ad inizio serata grazie anche alla graditissima presenza di Pippo Baudo presente per l’occasione. Insieme hanno raccontato gli inizi della loro ascesa professionale sostenuta da tantissima passione e da rocambolesche avventure. Spettacolo in replica al “Brancati” sino al 27 maggio.

Nella foto, di Dino Stornello, da sinistra Tuccio Musumeci, Enrico Manna e Dodo Gagliarde

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