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Ieri, personale del Commissariato Borgo Ognina ha denunciato in stato di libertà un 36enne catanese per i reati di lesioni gravi, omissione di soccorso e per omesso accertamento della sicurezza del locale e degli impianti. Nei giorni scorsi, un giovane ha sporto querela nei riguardi del gestore di una palestra, riferendo di essere stato preso a pugni dallo stesso e aggiungendo di essere stato trasportato in un ospedale cittadino dove gli sono state diagnosticate delle gravi lesioni guaribili in giorni 30. Fatto grave è che il gestore della palestra, una volta compiuto l’aggressione davanti la strada della palestra e, nonostante la vittima fosse sanguinante, si è allontanato rientrando in palestra ed omettendo di soccorrerlo, senza chiamare l’ambulanza, poi contattata da terzi.

Nella giornata di ieri, il personale del Commissariato si è recato nella palestra al fine di ricostruire fatti e circostanze. Giunti in loco, il gestore ha riferito che la palestra non era munita di autorizzazione poiché associazione culturale e, a tal riguardo, vi era anche un’attività di somministrazione alimenti e bevande nonché prodotti tipo integratori esposti. A seguito di attività d’ispezione, è stata anche riscontrata la presenza di personal trainer, assunta in nero dal gestore e diversi avventori/clienti, che pagavano regolarmente per allenarsi, erano sprovvisti di tessera associativa.

Inoltre, a conferma dell’attività imprenditoriale, si è rilevata la presenza di una camera attrezzata a solarium con tanto di offerta al pubblico. Quindi l’attività di tipo sportivo (che insiste su una superfice di circa 300 metri quadri) aveva carattere imprenditoriale anziché “no profit” con ciò eludendo la normativa in materia fiscale, amministrativa, lavoro nero e sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro tra cui scarse condizioni igienico sanitarie dietro il bancone bar.

Pertanto, il gestore verrà segnalato, altresì, all’Asp Spresal per i reati in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, alla G. d. F. per aver riscontrato elementi fattuali tributari rilevanti e all’Ispettorato del Lavoro per le irregolarità accertate sulla posizione lavorativa e contributiva del dipendente. Quanto alle sanzioni amministrative pecuniarie (per un totale di euro 20.137,00), gli è stata contestata la mancanza di autorizzazione amministrativa per la somministrazione di bevande e alimenti, installazione di apparecchi automatici tipo caffè, nonché l’esercizio abusivo di attività sportive.

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