Dolce, salato, inebriatoRubriche

Conclusa la XXXIX edizione del Corso Superiore di Cucina Italiana, che ha visto diplomarsi complessivamente 62 allievi, provenienti da tutta Italia.

Valentina Perani, 29 anni, di Morazzone (Varese), miglior studente con un passato da studentessa universitaria di Economia, la Perani, prima di accedere al Corso Superiore di Cucina, ha frequentato il propedeutico Corso Tecniche di Base. Ora lavora al Ristorante una stella Michelin “Guido da Costigliole”, a Santo Stefano Belbo, nel Cuneese, al servizio dello chef Luca Zecchin: qui ha svolto i suoi cinque mesi di tirocinio formativo.

uno dei piatti realizzati da Edoardo Lizzio in occasione dell’esame finale (©fotocarra)

Rosee sono le prospettive lavorative anche per i compagni di corso della Perani, tra i quali anche il catanese Edoardo Lizzio, 21 anni, anch’egli diplomato Cuoco Professionista.

Già dopo i primi sei mesi dal conseguimento del diploma infatti lo stato occupazionale degli allievi ALMA è del 90%.

A conferma dell’autorevolezza di ALMA, gli esami finali del Corso hanno visto mobilitarsi, oltre ai docenti interni, coordinati dal Direttore Didattico chef Matteo Berti, ben 42 visiting chef, che rappresentano la migliore espressione della Cucina Italiana d’autore. Tra loro, chef stellati come Riccardo Monco, Executive Chef alla tristellata “Enoteca Pinchiorri”; Antonella Ricci, Ristorante “Al Fornello da Ricci”; Matteo Baronetto, Ristorante “Del Cambio”; Terry Giacomello, Ristorante “Inkiostro”; Luciano Zazzeri, Ristorante “La Pineta”; Giuseppe Tinari, Ristorante “Villa Maiella”; Karl Baumgartner, Ristorante “Schöneck”. Presenti in giuria anche cuochi con un passato da studenti ALMA: è il caso di Nikita Sergeev, Ristorante “L’Arcade”; Lorenzo Stefanini, Ristorante “Il Giglio”; Luca Natalini, Ristorante “Taverna del Castello”.

Tra i 62 diplomati della XXXIX edizione del Corso Superiore di Cucina Italiana, una segnalazione merita anche Marco Gregori, 34 anni, di Istrana (Treviso): suo è il miglior progetto di tesi.

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