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Su delega della Procura della Repubblica di Catania, la notte del decorso 10 luglio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in data 9.7.2018 dalla medesima Procura, nei confronti di Alessandro Ferrari (cl. 1971), gravemente indiziato dei reati di fabbricazione e porto di un congegno micidiale, per avere fabbricato e portato in luogo pubblico un ordigno improvvisato di tipo incendiario composto da 17 flaconi di plastica contenenti benzina collegati ad un timer.

La mattina del 9 luglio, personale della Squadra Mobile – Sezione Reati conto il Patrimonio  “Squadra Antiracket” e dell’U.P.G.S.P. interveniva presso il locale presidio ospedaliero Garibaldi centro, a seguito di un segnalazione relativa al rinvenimento di un ordigno improvvisato di tipo incendiario in una stanza dove sono installati i server, ubicata al primo piano di un plesso adibito ad uffici denominato “palazzina CED”.

Giunto sul posto, il personale della Mobile, unitamente a personale del Nucleo artificieri e del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, rilevava che la stanza dei c.d. “server” presentava il vetro di una porta-finestra (accessibile da una terrazza) infranto ed al suo interno il citato ordigno – tecnicamente denominato “IED”, ndr – costituito da un flacone di plastica della capacità di 1/2 litro, contenente liquido infiammabile, ove era immerso il capo di un filo elettrico, a sua volta collegato ad un timer; quest’ultimo, a sua volta, era collegato ad una prolunga elettrica la cui spina, già inserita in una presa, era poggiata per terra in quanto poco prima era stata distaccata dal responsabile dell’ufficio. All’interno della medesima stanza, dislocati in corrispondenza dei server, veniva rilevata la presenza di ulteriori 15 flaconi di plastica, da ½ litro cadauno ed una bottiglia da 1,5 litri, tutti contenenti liquido infiammabile.

All’interno della sala, in prossimità della porta finestra, veniva rinvenuta e sequestrata una pietra utilizzata per infrangere il vetro. L’immobile veniva immediatamente messo in sicurezza dal personale del Nucleo artificieri e l’ordigno veniva sequestrato e repertato dagli uomini della Scientifica.

Il personale della Squadra Antiracket procedeva, con il coordinamento della Procura della Repubblica, al monitoraggio delle telecamere di video-sorveglianza del presidio ospedaliero ed all’acquisizione di informazioni utili a definire il contesto e ad individuare il responsabile. Nel contempo, veniva acquisita la denuncia da parte del responsabile dell’ufficio amministrativo il quale evidenziava come un’addetta dell’ufficio aveva subito il furto del badge (per l’accesso ai locali della palazzina ma non alla sala server, tanto che il malvivente con una pietra aveva infranto il vetro) ed il furto di un computer dall’interno della sala server.

In particolare, la visione delle immagini consentiva di individuare un individuo di corporatura robusta, indossante un cappellino con visiere, il quale nel tardo pomeriggio di venerdì 6 luglio faceva ingresso nella c.d. palazzina CED portando al seguito un sacchetto in plastica all’interno del quale si scorgeva una tanica. L’uomo veniva notato, poco più tardi, uscire dal plesso con un sacchetto di plastica all’interno del quale vi era un computer.

Contestualmente si appurava che, alcuni giorni prima, la commissione Disciplina dell’A.R.N.A.S. Garibaldi aveva deliberato il licenziamento  di un impiegato della citata azienda,  addetto all’ufficio sistemi informatici, che lavorava proprio presso la sala server, identificato per Alessandro Ferrari.

La tempestiva acquisizione delle fotografie relative al Ferrari evidenziavano la perfetta corrispondenza delle fattezze fisiche al soggetto immortalato dalle telecamere del presidio ospedaliero.  Ferrari veniva rintracciato e, ad esito di perquisizione eseguita all’interno della sua abitazione, veniva rinvenuto e sequestrato un computer asportato all’interno dei locali del CED. Sulla scorta degli univoci e concordanti indizi di reità raccolti a carico di Alessandro Ferrari, nella tarda serata del decorso 9 luglio la Procura della Repubblica emetteva a suo carico fermo di indiziato di delitto.

Nella nottata del 10 luglio scorso, Alessandro Ferrari, indagato anche per furto aggravato, veniva dichiarato in stato di fermo ed associato nella casa circondariale di Catania – Piazza Lanza. Nella giornata di ieri 13 luglio, il G.I.P. del Tribunale di Catania, in sede di richiesta di convalida, disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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