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“Mi ha sempre affascinato questo dramma e volevo andare oltre alla lettura semplicistica del mito. Ho voluto sentire mia quest’opera, che ho rivisitato scrivendo un copione inedito con un’anima più contemporanea”.

Sono queste le parole con cui Salvatore Guglielmino, autore, compositore, cantante, attore e regista catanese, descrive il proprio spettacolo teatrale e musicale “Orfeo – Sulla sponda del fiume nero”, che si terrà domenica 29 luglio, alle ore 21, al Teatro Antico di Catania. La rappresentazione è prodotta dalla Compagnia degli Eventi, in collaborazione con Taormina Arte, patrocinata dall’assessorato al Turismo Regione siciliana e inserita nel circuito eventi “Anfiteatro Sicilia”. Si tratta un’opera in cui musica, luci e interpretazione si fondono insieme, coinvolgendo emotivamente lo spettatore, che si sente quasi protagonista del palcoscenico.

Una lettura singolare, un’analisi attenta del mito di Orfeo ed Euridice attraverso le versioni di Virgilio, Ovidio e gli autori del 900, da cui il cantattore, come ama definirsi Salvatore Guglielmino, ha preso spunto per la scrittura di questo spettacolo. L’epilogo, incentrato sulla parte finale di vita di Orfeo, ha reso possibile, anche, il poter trattare argomenti ed aspetti della nostra società.

La scrittura scenica interpreta l’immagine voluta nell’identificare i personaggi, raccontati attraverso le musiche che al pianoforte vedono un’artista d’eccellenza, Salvatore Guglielmino, nella sua “altra” veste di pianista e compositore.

Orfeo era uno dei personaggi principi del mito greco: eroe, cantore e musico, “La sua arte era tanto raffinata da ammansire gli animali selvatici e da muovere e farsi seguire dai sassi”. Innamorato follemente della ninfa, mortale, Euridice, la fece sua sposa, stabilendosi con lei in Tracia presso il selvaggio popolo dei Ciconi. Qui, nella valle del fiume Peneo, un brutto giorno, Euridice, per sottrarsi ad un tentativo di stupro da parte di Aristeo, un pastore forse figlio di Apollo, si diede alla fuga tra i campi e fu morsa mortalmente da un serpente velenoso

L’autore, nel suo lavoro, ha sviscerato, alcuni aspetti introspettivi, emozionali e percettivi dei personaggi creando uno spettacolo per un pubblico eterogeneo. Del resto, la coreografia minimalista fatta di pochissimi elementi, con spazi dominati da Orfeo ed Euridice, permette al pubblico di dar spazio alla propria fantasia e ai suoi sogni.

A rivestire i panni di Euridice, la straordinaria interprete Laura Sfilio, attrice, cantante e concertista di fama nazionale. Ad accompagnare la performance teatrale, immersa nella splendida cornice del teatro Greco Romano di Catania, il quartetto d’archi Bellini, i cui arrangiamenti sono curati dal maestro Giuseppe Romeo.

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